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First Wave Special: Batman/Doc Savage

Continua la proposta in Italia, targata BAO, di materiale DC “collaterale”. L’ultima occasione, con un volumetto di formato leggermente ridotto ripieno di qualche dietro le quinte, coincide con l'avvio di una nuova linea: “First Wave”. Si tratta di una linea editoriale partita negli U.S.A. già nel 2010, corrispondente di fatto a un altro degli innumerevoli mondi del Multiverso DC. Ma è “un altro” universo piuttosto particolare.
L’operazione si costruisce, infatti, tutta sul recupero di personaggi appartenenti al filone pulp di fine anni ’30, primi ’40 del secolo scorso: così, accanto a un Batman versione base (qui estrapolato dal suo contesto ormai abituale), ritroviamo nomi più o meno noti come quelli di Doc Savage e Avenger, mentre già si annuncia l’entrata in scena di un altro calibro da novanta quale lo Spirit di Will Eisner (ma anche Black Canary, i Blackhawk e altri).

Questo primo volumetto si compone dei due speciali d’apertura usciti sotto il marchio “First Wave”, scritti rispettivamente da Brian Azzarello (architetto dell’operazione nonché autore della successiva miniserie) e Jason Starr. Entrambi gli episodi hanno uno spiccato carattere introduttivo, concentrandosi sulla presentazione di personaggi e contesto, con una trama che si avvia disponendo già molti elementi, senza però voler correre troppo. E sembra già evidente il profilo tematico che queste storie avranno, con una riflessione costante su quale sia il posto dell’eroe in un mondo che alterna stilemi netti tipicamente pulp (come l’hard boiled, il noir o il giallo) alla rappresentazione di un mondo complesso, sfaccettato e “cattivo”.

La presentazione di questo mondo viene scoccata come una freccia da Azzarello nella prima storia, protagonisti Batman e Doc Savage. Sullo sfondo di una situazione poco chiara, i due personaggi hanno modo di scontrarsi e confrontare le loro divergenti visioni del mondo e dell’essere eroi: Doc Savage aperto, solare e fiducioso nell’uomo, quasi a sostituire Superman quale tipico contraltare di Batman (ma meno bonaccione); il giovane Uomo Pipistrello è invece portatore di una visione più cinica, ricorrendo a sotterfugi e addirittura non disdegnando l’uso di armi da fuoco (come appunto avveniva durante i suoi primi passi editoriali). In entrambi i casi – e qui la vena tipicamente pulp – siamo al cospetto di personaggi tutti d’un pezzo, segnati, duri e pronti all’eccesso. In questo senso sorge, anzi, il dubbio che Azzarello abbia mancato un’opportunità: con una simile caratterizzazione di storia e personaggi, infatti, calare l’azione proprio negli anni ’30-’40 avrebbe forse aggiunto qualcosa all’impatto della lettura in termini di atmosfera (vedi il magnifico Batman: Nine Lives). Le vicende, invece, hanno luogo ai giorni nostri, e così sarà curioso osservare l’effetto contrasto di personaggi figli di un preciso tempo passato, messi in discussione da un mondo non più loro.

Ad ogni modo, Azzarello, pur mettendo sul piatto parecchi ingredienti dell’intera “First Wave”, produce una storia perfettamente leggibile a sé, riuscendo a ingannare il lettore con una falsa pista e spiazzandolo con una conclusione utilissima a inquadrare il mondo di queste storie.
A volgere in azione la sceneggiatura di Azzarello è invece Phil Noto, che con un tratto pulito e armonioso e una colorazione raffinata, produce pagine piuttosto gradevoli e scorrevoli. Tuttavia, per paradosso, la grande piacevolezza di queste tavole sembra cozzare con la declinazione “sporca” o comunque d’atmosfera ricercata dalla storia. Noto, che per altro offre una rappresentazione non particolarmente indovinata di Doc Savage, sembra non interfacciarsi bene con il contesto urbano “consumato” che queste storie richiedono.
Molto più a suo agio, in tal senso, sembra invece Phil Winslade, autore delle tavole della seconda storia, le cui chine invadenti vengono riempite da colori più cupi. È in queste pagine che finalmente si respira la città congestionata e ruvida che è scenario perfetto per l’azione di questi personaggi. Ed è qui che, finalmente, vediamo un Doc Savage esplosivo e dalla linea più classica.

In questo secondo episodio, scritto come si diceva da Jason Starr, si fa un salto in avanti nel delineare il quadro generale della trama, introducendo anche un altro personaggio paracadutato dalle riviste pulp, The Avenger. Questo personaggio si presenta come il perfetto prodotto di una dimensione urbana marcia, richiamando anche visivamente il Rorschach di Watchmen (la sua prima vignetta è quasi una citazione). Ma, complici i disegni, è tutta la storia a spingere l’acceleratore sulla rappresentazione di un mondo oscuro in preda al crimine, alle cui multiformi minacce gli eroi rispondono in maniera necessaria ma diversa, in tensione reciproca.

E in fondo è qui l’interesse di tutta l’operazione: vedere questi eroi pulp tutti d’un pezzo mettersi in discussione l’uno con l’altro, e ognuno con un mondo non più semplice come quello che gli era naturale. Icone costrette a interagire tra loro e con il mondo reale. La voglia di vedere come tutto ciò si svilupperà di certo non manca.

Dati del volume

  • Editore: BAO Publishing
  • Autori: testi di Brian Azzarello e Jason Starr; disegni di Phil Noto e Phil Winslade
  • Formato: brossurato, 80 pagine a colori
  • Prezzo: € 9,00
  • Voto della redazione: 6
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