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Omega lo Sconosciuto 1-2

Con quattro anni di ritardo rispetto alla pubblicazione originale, avvenuta a partire dall'ottobre 2007, i lettori italiani sono stati in grado di leggere l'acclamata miniserie della Marvel Omega lo Sconosciuto (Omega the Unknown in originale), pubblicata in due TP della collana 100%. Scritta dal popolare scrittore statunitense Jonathan Lethem, alla sua prima e per ora unica liaison con il mondo della narrativa sequenziale, e disegnata dall'artista Farel Dalrymple, membro del collettivo di fumetto alternativo Meat Haüs, questa mini di 10 capitoli è in realtà un rifacimento (post)moderno di un picculo cult del fumetto statunitense anni 70 che rimase purtroppo incompiuto dagli autori Steve Gerber, Mary Skrenes e Jim Mooney dopo una decina di numeri per via di scarse vendite.

Anche senza scendere nel dettaglio del confronto con l'opera originale, rimane molto difficile parlare di Omega lo Sconosciuto per via dell'estrema particolarità e del carattere atipico che permea le pagine di questa serie. La vicenda, che sembrerebbe essere ambientata nell'universo Marvel canonico anche se si fa solo qualche flebile cenno ad altri eroi della Casa della Idee, verte intorno al rapporto tra il giovane e confuso Alexander, adolescente particolarmente dotato ma debole nei rapporti umani e recentemente trasferitosi nella città di New York, e il supereroe muto (ma ghiotto di volatili!) Omega, che sembra in qualche modo legato al ragazzo. Sullo sfondo succede di tutto: invasioni di alieni, genitori robot, grosse mani ambulanti, robot alieni, politici corrotti e, non ultimo, il Visone, grottesco supereroe di quartiere che ha fatto delle strategie di branding la propria carriera.

Come già detto prima, Omega lo Sconosciuto è una serie strana, sospesa, per certi versi allucinata. La vicenda e le caratterizzazioni delineate da Lethem non possono non colpire il lettore, che viene sbalzato in un mondo che fatica a capire e che osserva con occhi stralunati. Quella che sembra solo all'apparenza una storia di stampo supereroistico, una guerra tra tutine attillate e mantelli, si trasforma in una vicenda complessa e ramificata e che concede ampia libertà al lettore di sceglierne la chiave interpretativa, o di non sceglierla affatto. Ad esempio si può essere coinvolti nell'aspetto “romanzo di formazione” che vede il giovane protagonista affrontare le insidie di una grande città e della relativa e multiforme comunità sociale, composta da bulletti delle superiori armati di pistola e supereroi mascherati. Oppure è possibile soffermarsi sull'aspetto mistificazione/realtà collegato al tema dello sguardo, tema introdotto dalla strana e inquietante statua “Vrap il Sovrapensatore” che, rivolgendosi direttamente al lettore per coinvolgerlo nel proprio approccio voyeuristico dice “meglio osservare una cosa da ogni angolo prima di tuffarcisi”.

Al di là delle varie chiavi di lettura, non è possibile analizzare la serie senza considerarne la chiave postmoderna che si attua in quella che potremmo definire, prendendo in prestito un termine di certa critica letteraria, “semiotica dell'eccesso”. La narrazione testuale e visiva è caricata da un grande numero di informazioni che spesso non sono chiarite e quindi lasciate in sospeso, oppure che descrivono funzioni assurde ma non giustificate, come la già citata passione dell'eroe per i pennuti. Il fatto di chiarire poco può, ed è giusto dirlo, infastidire più di un lettore e nel contempo deliziarne altri. Parlando di semiotica, non è possibile evitare di coinvolgere il marcato simbolismo che permea l'intera vicenda. Lo scontro tra il muto e caparbio Omega con il vistoso e “commercializzato” Visone può essere visto come lo scontro di un fumetto minore che si scontra inevitabilmente con meccanismi di mercato più aggressivi e invasivi della sostanza artistica. Questa dicotomia tra, banalizzando estremamente, underground e mainstream si riscontra anche nello scontro “alimentare” tra la grande catena di fast-food, collaborazionista dell'invasione aliena, e i piccoli banchetti di hot-dog che invece sono parte della resistenza; inoltre estremamente significativa in questo senso è la comparazione tra i “fumetti nel fumetto” che vengono mostrati nel secondo volume, quello del Visone fortemente banalizzato e commercializzato (basti vedere le indicazioni di copyright) mentre quello di Omega dal sapore decisamente più alternativo e indipendente.

Passando alle tavole realizzate da Dalrymple, si può notare come anche il comparto grafico risenta pesantemente dell'influenza “indie” e abbia un impostazione decisamente lontana dai canoni del fumetto mainstream supereroistico statunitense. Il tratto, che qualche lettore potrebbe ritenere eccessivamente confuso, soprattutto nelle anatomie, e sovraccarico di dettagli, è però sicuramente funzionale e in linea con l'atmosfera sospesa e allucinata che fa da sfondo alla vicenda. A livello di composizione e montaggio si nota una certa alternanza tra tavole più inquadrate, persino con la famigerata griglia 3x3, e tavole più complesse e particolari, come i già citati inserti “fumettistici”. Anche il colore svolge egregiamente il proprio compito, attraverso una paletta cromatica studiata ad-hoc e stilemi tipici della pop-art (tanto che qualcuno ha definito questi disegni avant-pop).

In definitiva, questo Omega lo Sconosciuto, opera dalle premesse Marveliane ma dal sapore indie, è sicuramente un fumetto da leggere, ma è un fumetto difficile da apprezzare. Come già detto in precedenza, quelli che sono i punti di forza per un lettore potrebbero essere note di demerito per un altro, il quale sarebbe pienamente legittimato nella sua critica. In questo caso più che in altri è difficile tracciare un giudizio sul prodotto artistico che ambisca all'oggettività. Il consiglio che si può dare in questa sede e di dargli un'opportunità, almeno per provare un'esperienza diversa, e poi di sentirsi liberi di aggiungere un punto, o di toglierne uno, alla valutazione qui proposta.

Come nota circa l'edizione, si apprezza la presenza dell'intervista allo sceneggiatore e a Karl Rusnak circa l'Omega originale. Ciò che non convince della confezione della Panini è quella di aver diviso l'opera in due volumi e di averli pubblicati nella stessa collana editoriale che presenta generalmente storie di tutt'altro genere, levatura ed ambizione.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Jonathan Lethem, disegni di Farel Dalrymple
  • Formato: Brussurato, 128 pagg. a colori.
  • Prezzo: € 12,00 cad.
  • Voto della redazione: 8
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