New Ultimates n.1 (di 3)
- Scritto da Paolo Pugliese
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Continua il cammino editoriale della mini-testata antologica Ultimate Comics, proponendo, alla sua quinta uscita, i primi due episodi della maxiserie New Ultimates.
Drastica e ruvida versione della classica Avengers/Vendicatori, immaginata da Mark Millar, The Ultimates arriva in Italia con la sua quarta stagione, aggiungendo il New al suo titolo: la sostanza, però, è sempre la stessa, a firma di Joeb Loeb, ovvero molto distante dalle atmosfere e dai contenuti originali della serie.
La trama può essere riassunta in pochissime righe: approfittando della morte di Thor (durante gli eventi di Ultimatum), il fratellastro Loki giunge sulla terra accompagnato dall’Incantatrice e da un’orda di orchi.
Così, tanto per fare qualcosa di diverso.
Intanto, mentre Thor nell’aldilà se la spassa con Hela, signora di facili costumi del Valhalla, la Valchiria frigna e gli Ultimates sono allo sbando: vengono prima picchiati dai sedicenti Difensori (dei cosplayer supereroistici potenziati) e poi da Loki, che spinge tutte le donne degli Ultimates (usate come oggetti sessuali o punching-ball) a fare una neo-rivoluzione femminista. In mezzo alla battaglia, capitano per caso Ka-Zar e Shanna, mentre (letteralmente) passeggiavano con Pantera Nera al guinzaglio.
Il sarcasmo, di cui l’autore di questa recensione si scusa, è d’obbligo di fronte alla superficialità ed alla gratuità narrativa del lavoro di Loeb. Mantenendo la linea editoriale da “blockbuster” a fumetti, si predilige una certa, superficiale, sensazionalità nei testi, puntando molto - troppo - sul lato estetico/visivo, con l’apporto del bravo Frank Cho: artista dallo stile morbido ed elegante (soprattutto per quanto riguarda le figure femminili), ma non completamente a suo agio con i toni della serie.
Sono ormai lontani i tempi nei quali gli Ultimates erano felicemente caratterizzati da contenuti e timbri fortemente politici e caustici, con una certa critica alla società egomaniaca ed alla politica imperialista degli Stati Uniti, attraverso anche le caratterizzazioni dei personaggi, poco corrette e poco rassicuranti. L’approccio narrativo di Loeb, invece, è di grana molto più grossolana, improntato sull’intrattenimento più classico e fine a sé stesso dei fumetti di supereroi: enormi scazzottate che accompagnano sviluppi non supportati da giustificazioni logiche coerenti, con diversi siparietti e dialoghi che sembrano essere buttati lì per caso, a causa del filo narrativo che li lega troppo esile per fornire un raccordo credibile al racconto.
Memore comunque delle critiche piovutegli addosso dopo la precedente miniserie, l’autore prova a correggere il tiro inserendo testi e dialoghi più profondi, tramite i quali cerca di dare spessore ai vari personaggi, rimanendo comunque fedele al suo approccio abituale (come lo stesso Cristiano Grassi ammette, con onestà intellettuale, nei redazionali dell’albo). Le idee di caratterizzazione da parte di Loeb si rivelano però convenzionali e fallaci: nei due episodi in sommario, gli eventi sono intervallati da becere strizzatine d’occhio meta-erotiche e soprattutto da dialoghi didascalici con il lettore, prima da parte di Iron Man e poi di Capitan America, che ne riassumono il passato e la personalità in maniera calligrafica e, narrativamente, superflua, appesantendo una sceneggiatura superficiale che, in quanto tale, diventa anche scontata e noiosa.
Dati del volume
- Editore: Panini Comics
- Autori: Testi di Joeb Loeb, Disegni di Frank Cho
- Formato: spillato, 48 pagine, colore
- Prezzo: € 3,00
- Voto della redazione: 3