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La Nebbia e il Granito - Come ho tentato di diventare Altiero Spinelli

La nebbia e il Granito La nebbia e il Granito 001 Edizioni

Altiero Spinelli fu uno dei padri fondatori dell’Europa e nel corso della propria vita si impegnò attivamente affinché si creasse una Federazione Europea; morì nel 1986 e non vide mai la concretizzazione dei suoi sforzi.
Nel 2010 Torino è stata la Capitale Europea dei Giovani e la 001 Edizioni ha dato alle stampe questo volume La Nebbia e il Granito - Come ho tentato di diventare Altiero Spinelli, in modo da rendere omaggio, e cercare di avvicinare le nuove generazioni, a questo personaggio e alle sue idee rivoluzionarie.
Non una biografia completa del personaggio politico, bensì una sorta di genesi ed elaborazione del pensiero di Spinelli, che abbraccia gli ideali comunisti, negli anni dell’adolescenza, per poi abbandonarli dopo un percorso mentale svolto negli anni di prigionia. Spinelli pensò che l’unica maniera per garantire una vera unione a livello Europeo fosse l’istituzione di un organo governativo che comprendesse tutti gli stati europei e fosse governata in maniera trasversale ai partiti dei singoli stati (che, poiché insediati a livello nazionale, non possono che pensare al bene del loro singolo paese).

Davide G.G. Caci e Fulvio Gambotto, ai testi, e Mattia Surroz, ai disegni, con questo volume, si prendono carico dell’arduo compito di tradurre in immagini la transizione di pensiero che porta le convinzioni comuniste di Spinelli a crollare, quando vede che queste presentano le stesse applicazioni fallimentari del fascismo, se applicate da regimi dittatoriali. Dette convinzioni sono simboleggiate da una metaforica cattedrale di nebbia e granito, eretta mentalmente da Spinelli nel momento in cui abbraccia la “fede” comunista: solidità di pensiero unita a vuoti di conoscenza che sarebbero stati colmati, per poi divenire anch’essi granito, con lo studio e la totale dedizione ai dogmi che il partito imponeva.

Il volume sfrutta due diversi canali di comunicazione: il primo è quello della parola scritta con il racconto biografico in prima persona, il secondo è quello della narrazione per immagini che porta inevitabilmente il punto di vista dallo scrittore al lettore.
I due canali viaggiano paralleli nel primo capitolo, che narra la vita di Spinelli dall’infanzia alla carcerazione del 1927, per poi dividersi e proseguire su strade diverse già dal secondo capitolo. Nella terza e ultima parte della storia, coincidente con il trasferimento di Spinelli a Ventotene, le immagini fungono solo da corredo alle parole scritte, abbandonando il linguaggio del fumetto, per diventare una sorta di racconto illustrato.
La prosa e le immagini sono sempre presenti in modo alternato, l’uno quasi didascalia dell’altro, ed è questo il limite maggiore di questo volume. Troppo spesso, soprattutto nella seconda parte, la lettura inciampa in se stessa con descrizione a parole e immagini che non vanno di pari passo, generando un fastidioso effetto di asincrono. Va comunque detto che il lavoro di trasformazione dei complessi testi di Altiero Spinelli, operato da Caci e Gambotto, non è stato affatto facile; tradurre in immagini quello che è un processo mentale e filosofico, che l’autore ha impiegato anni a maturare, è un’impresa da far tremare i polsi, e i due sceneggiatori hanno fatto un lavoro di assoluto rispetto; quel che si nota è una scarsa dimestichezza nell’uso del medium fumetto, che si traduce in una mancanza di fiducia nelle possibilità, da questo offerto. Ed è un peccato, perché le immagini di Mattia Surroz dalle colloquiali tinte caffè, usate come fosse acquerello, e dall’aspetto antico come foto d’epoca, meritavano più considerazione e maggiore spazio di azione; nel lungo secondo capitolo, narrante il periodo di incarcerazione di Spinelli, anche il lavoro del disegnatore sembra subire un confinamento e possiamo immaginare gli sforzi necessari per variare la narrazione in quell’ambiente fatto solo di quattro mura, con i personaggi che parlano e pensano, mentre l’azione è ridotta ai minimi livelli.

Nonostante i difetti citati, però, lo scopo del volume può dirsi raggiunto. L’uso della sola parola scritta sarebbe di sicuro stato più adatto per descrivere le infinite sfumature e le tribolazioni mentali di uno Spinelli che vede fallire le sue convinzioni e si trova a mutare interiormente, per poi sostenere una nuova corrente di pensiero. Di contro si sarebbero perse quell’immediatezza e quella leggerezza che solo le immagini riescono a dare. Leggerezza e immediatezza assolutamente necessarie in questa lettura, molto impegnativa, complessa e certo non per tutti i palati.
Un volume, quindi, da premiare per il coraggio, l’impegno che tutti gli interessati hanno dimostrato per cercare di avvicinare i lettori, attraverso un linguaggio immediato come quello del fumetto, a una figura importante del secolo scorso come fu Altiero Spinelli.

Dati del volume

  • Editore: 001 Edizioni
  • Autori: testi di Davide G.G. Caci e Fulvio Gambotto; disegni di Mattia Surroz
  • Formato: brossurato, 128 pagine a colori
  • Prezzo: € 16,00
  • Voto della redazione: 6
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