Menu

Little Annie Fanny vol. 1: 1962-1970

Quando si cita Playboy, la prima cosa che viene in mente è di solito il paginone centrale e la sfilza di conigliette poco o per niente vestite che dagli anni ’50 in poi hanno fatto mostra di sé sulla rivista patinata. Ciò che si tende a ignorare, invece, è l’altro aspetto di Playboy, quello che ne fa un prodotto di grande interesse per approfondire il costume e la cultura nord-americani. Leggere le storie della piccola Annie Fanny, d’altra parte, richiama la nostra attenzione proprio su questi pregi della rivista, oltre a regalarci un po’ di sano svago e di fumetto d'ottima fattura.
Con questo primo volume (di due), Magic Press raccoglie e ripropone le storie della serie Little Annie Fanny apparse su Playboy ad opera di Harvey Kurtzman (fondatore di MAD) e Will Elder, dall’ottobre del 1962 al gennaio del 1970: circa metà della produzione, anche se la serie completa si sviluppò con ritmi più lenti nel corso di ben 26 anni, fino al 1988.

Quelle di Little Annie Fanny sono brevi storie umoristiche (e sexy) che presentano pura satira di costume. Le gag sono sì giocate spesso su una comicità immediata che fa leva sull’assurdo, ma in esse scorre una verve polemica e dissacratoria che moltiplica ed espande il gusto divertito della lettura. Kurtzman non risparmia niente e nessuno nelle sue storie: dalle mode alle tendenze culturali e artistiche, dal movimento hippy all’industria dell’intrattenimento, dall’establishment politico a quello economico, dallo sport alle pratiche mediche e psichiatriche. Ne esce, insomma, una visione disincantata e terribilmente corrosiva della società americana nella sua ricca complessità, con tutti i suoi contrasti e ipocrisie. E non si tratta di una fotografia statica del contesto sociale statunitense, bensì di una ripresa in divenire, che proprio grazie alla serialità mensile o bimestrale coglie in chiave privilegiata tutta l’evoluzione vissuta dagli USA in quel travagliato decennio.

Ad un primo impatto la lettura non è certo semplice: per il lettore è infatti necessario, con le prime storie, calarsi nel contesto e sintonizzarsi con il tipo di satira adottato dagli autori (sul cui lavoro lo stesso Hugh Hefner esercitava un’importante e positiva influenza). La maggior “difficoltà” per il lettore odierno risiede nell’infinità di citazioni inserite in ogni vignetta, veri e propri scrigni sovraffollati di parodie che richiedono un’attenta esplorazione. In molti casi, per altro, proprio in ragione della sua natura satirica, la storia è tanto legata al contesto sociale di allora che molti riferimenti possono risultare oscuri: in tal senso, tuttavia, si rivelano preziose le ricche note a fine volume.

Come pure i testi di Kurtzman, anche le illustrazioni di Elder mostrano una ripida curva di miglioramento mese dopo mese, raggiungendo già a metà volume vette grafiche di assoluta pregevolezza. Spesso coadiuvato in maniera determinante da artisti quali Jack Davis, Russ Heath, Frank Frazetta e altri, Elder adotta su impulso di Hefner uno stile pittorico curatissimo, producendo caricature di grande effetto e fissando su pagina quel profluvio di citazioni (anche solo visive) che Kurtzman si limitava ad accennare sui layout di pagina. La costruzione della tavola non segue canoni particolari, altalenando tra grandi splashpage e vignette serrate a seconda delle esigenze, pur senza eccedere mai in soluzioni troppo particolari. Il risultato finale sono pagine con un fortissimo carico visivo, alleggerito grazie all’uso della vignetta sospesa (senza contorni), e con una colorazione al contempo forte e morbida: pagine burrose come la loro protagonista.

Il ritratto di Annie Fanny, dato dalla sua caratterizzazione sia grafica che testuale, è quello di una ragazza ingenua e quasi inconsapevole di ciò che le accade attorno. Rimanendo nuda con una facilità impressionante, a lei è affidata quasi tutta la componente sexy della serie, che tuttavia neanche si avvicina al vero e proprio erotismo (men che meno alla pornografia). La sensualità del personaggio, anzi, è sì giocata sulla prorompente avvenenza fisica, ma per essere efficace va necessariamente legata alla sua leggerezza e ingenuità, che la rendono comunque un personaggio adorabile. Annie diventa così il bersaglio delle voglie e delle mire di chiunque, riuscendo a sparigliare le carte in ogni situazione con la sua semplice presenza, e dando il via a quel sovvertimento della situazione che è la base della satira.
Allo stesso modo, tutti i comprimari presentano caratteri per lo più monodimensionali e sempre esagerati, trascinando la protagonista nelle situazioni più assurde e multiformi.

Con un approfondimento finale sulla genesi della serie, questo ponderoso volume si segnala quindi come un piccolo gioiellino: storie certamente datate e legate al loro contesto riescono ancora a divertire e proiettare sul lettore la loro atmosfera, grazie anche all’opera di fumettisti dall’enorme talento artistico. Ottima anche la cura editoriale targata Magic Press.
Unico consiglio per la lettura: prima di ogni episodio, scorrere le relative note a fine volume, così da gustare in maniera più completa ogni singola vignetta.

Dati del volume

  • Editore: Magic Press
  • Autori: testi di Harvey Kurtzman; disegni di Will Elder e AA.VV.
  • Formato: brossurato, 228 pagine a colori
  • Prezzo: € 25,00
  • Voto della redazione: 8
Torna in alto