Agent Orange
- Scritto da Giovanni La Mantia
- Pubblicato in Recensioni
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
La piccola etichetta editoriale bergamasca gestita da Mario Taccolini produce un volumetto compatto a colori di una interessante miniserie, precedentemente pubblicata a puntate e in bianco e nero nel 2003 sul settimanale Skorpio col poetico titolo “Come la pietra e il bambù”.
Roberto Recchioni scrive una storia a tutta azione senza troppi fronzoli: siamo sul finire della guerra americana in Vietnam, nella quale i soldati a stelle e strisce stanno accusando un sonoro ridimensionamento globale sotto gli occhi dell’opinione pubblica. D’improvviso si manifesta un supersoldato invincibile e senza scrupoli, capace di sconfiggere da solo gli odiati “musi gialli” (senza distinzione tra militari e civili) spinto dalla sua impressionante mole e da una maestria combattiva rude ma incomparabile.
Costui, l’Agente Orange, è l’ultima risorsa del feroce Generale Arthur per tentare un ultimo colpo di coda avverso le sorti di un conflitto ormai dato come perduto.
Al contempo, sul fronte opposto, assistiamo alla formazione di una giovane adepta al Viet Vo Dao, dottrina culturale e tecnica di combattimento basata sull’armonia psicofisica. E sarà proprio lei, Xian, ormai assurta al livello di Maestro, a riconoscere nell’arma finale un essere costretto ad agire suo malgrado negli interessi dello spirito di sopraffazione del governo statunitense. Decide così di tendergli la mano e fare amicizia con lui, ottenendo un altrettanto disinteressata affinità elettiva.
Nello turbinio finale la mastodontica arma di guerra volge a sé, finalmente in possesso della capacità di discernere il bene dal male, le sorti della battaglia campale.
Il poliedrico e affidabile Walter Venturi dà prova di abilità grafica consegnando tavole calate in maniera corretta nello spirito della storia e del contesto.
Uniche note un poco stonate nell’albo: una sensazione di compiacenza nella raffigurazione di scene raccapriccianti e una colorazione digitale, a opera di Marxia Maio, piuttosto disomogenea e non sempre piacevole alla vista.
Segnaliamo inoltre che la copertina, invero un po' confusa, è di Stefano Caselli.
In definitiva, una storia cruda e veloce da leggere per due protagonisti in apparenza così differenti ma così somiglianti nella loro vera essenza e nell’anelito supremo. Come la pietra e il bambù, appunto.
Dati del volume
- Editore: Edizioni Arcadia
- Autori: testi di Roberto Recchioni; disegni di Walter Venturi
- Formato: brossurato, 64 pagine a colori
- Prezzo: € 8,00
- Voto della redazione: 5