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Silver Star

Era l’inizio degli anni ’80 quando un Jack Kirby deluso dal sistema editoriale statunitense intesseva un rapporto con la Pacific Comics, dando vita a un accordo, per molti versi seminale, che garantiva all’autore la piena proprietà della sua opera. Dopo Captain Victory and the Galactic Rangers, secondo frutto di questo rapporto fu la mini in sei parti Silver Star, sviluppata in un primo tempo come idea per il cinema e poi riadattata dal “Re” in forma di fumetto, potendo finalmente controllare ogni minimo aspetto della sua produzione.

Il fatto che Kirby avesse questo controllo totale fece di Silver Star un’opera particolare, condensato per eccellenza e senza limiti delle idee e della filosofia del suo autore. Su queste pagine, infatti, si ritrovano amalgamati tantissimi dei canoni inseriti da Kirby nei suoi innumerevoli lavori precedenti: una razza segreta di superuomini dalla genetica alterata che pone in seria discussione la sopravvivenza dell’homo sapiens; una contrapposizione bene/male senza troppe sfumature che vede un eroe bello e puro affrontare un malefico demonio repellente; la salvezza del mondo appesa a questo scontro e carica di significati esistenziali. In queste poche linee guida di una trama piuttosto semplice e lineare, sono presenti elementi evocativi di situazioni già viste con gli X-Men, Capitan America, gli Eterni, Darkseid, il Progetto Cadmus e tanti altri capisaldi kirbyani.

La storia si propone, dunque, come una summa del Kirby-pensiero, delineando una filosofia tesa al successo dell’individuo, ritratto attraverso la consueta metafora titanica, quasi divina. A questa prospettiva è invece contrapposta quella negativa e anti-individualista della “negazione del sé” propria del cattivo Darius Drumm, nella quale sono evidenti, di riflesso, critiche più politiche al socialismo e a tutte le sue declinazioni, fino alle più terribili. Ma vero filo tematico di Silver Star è la ricerca disperata e inutile della perfezione umana fisica, mentale e morale: un obiettivo perseguito attraverso la ricerca genetica (le basi della vita), ma che si scoprirà essere irrealizzabile poiché, per quanto perfezionato, l’uomo è sempre persona, con tutti i pregi e i difetti della sua antropologia. In tal senso Silver Star, l’eroe messianico tratteggiato da Kirby, non porta salvezza, bensì non fa altro che rivelare questa verità.

Sul piano più tecnico ci troviamo nel periodo d’oro del “Re”: la narrazione parte, si sviluppa e si conclude forsennata, senza requie; le figure tese in continuo movimento nelle tavole esplosive sembrano correre proprio per consumare la trama. Anche gli argomenti più complessi vengono toccati in maniera semplice e immediata, con dialoghi lirici e un lessico di forte impatto (grazie anche all’ottima traduzione di Michele Foschini). È un Kirby senza freni che si diverte a immaginare e disegnare, sfornando tavole ricche e potenti, alternando splashpage cinetiche e grandiose a scansioni in vignette più serrate, in cui l’inquadratura e l’espressività diventano le maggiori leve narrative. E se è pur vero che questa velocità nel racconto porta alcuni elementi a non essere del tutto sviluppati (quando non li lascia proprio in sospeso), la lettura nel complesso si rivela piena e avvincente.

Un apprezzamento che la confezione targata ReNoir non fa che favorire: ottima la cura editoriale, la qualità di carta e stampa, la scelta di un formato agile e compatto, molto piacevole e di buon gusto. Chiude il volumetto un bonus costituito dalla sceneggiatura originale pensata da Kirby per il cinema, con alcuni schizzi preliminari e una presentazione schematica dell’idea di base scritta dall’autore stesso.

Dati del volume

  • Editore: ReNoir
  • Autori: testi e disegni di Jack Kirby
  • Formato: brossurato, 152 pagine a colori
  • Prezzo: € 16,00
  • Voto della redazione: 8
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