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Maxi Dylan Dog n.14

Quattordicesimo maxi per Dylan Dog, uscita che inaugura la nuova periodicità della collana: il corposo volume da annuale diviene infatti semestrale.
L’Indagatore dell’Incubo è uno dei personaggi ai quali è più facile affezionarsi dell’intero panorama fumettistico italiano: leggere un albo che lo vede come protagonista è sempre un piacere, in quanto è praticamente impossibile non vedere Dylan come un vecchio e fedele amico. Cionondimeno, è difficile che una testata in cui ogni evoluzione radicale è tassativamente bandita e in cui la fine di ogni albo deve ricondurre allo stesso universo invariato della storia precedente e di quella successiva, come in tutte le uscite Bonelli, possa ancora coinvolgere e stupire come venticinque anni fa. È quindi un errore paragonare le sceneggiature recenti ai leggendari "Johnny Freak", "Il lungo addio", "Sette anime dannate" e così via: non è un caso che le storie di oggi siano radicalmente cambiate, e che abbiano abbandonato gli antichi stilemi, basati su una componente splatter e terrifica, per evolversi in intrecci intessuti sul metaforico e sul concettuale. Si tratta semplicemente di generi differenti.

Questo maxi ne è la prova: il volume, come di consueto suddiviso in tre storie della durata di un albo della serie regolare ciascuna, proietta il Nostro in tre situazioni disperate, in cui il messaggio (o la morale, a seconda) è decisamente preponderante sul plot.
In "La capanna nel bosco", sceneggiata da Giancarlo Marzano, Dylan abbandona la sua Londra per trovarsi in mezzo alle campagne inglesi in compagnia di un gruppo di ragazzi incontrati fortuitamente: inutile dire che la compagnia si imbatterà in un paese dove niente è ciò che sembra, e in cui sembra annidarsi una creatura tutt’altro che mansueta…
Con "Paranoia", la migliore storia del volume, Pasquale Ruju adotta un altro grande tema conduttore tipico del personaggio: quello che vede il mondo come lo conosciamo cambiare radicalmente in una dimensione d’incubo, e Dylan annasparci dentro in cerca di una via d’uscita.
Luigi Mignacco scrive "Gita fuori porta", in cui l’Old Boy si ritrova nel bel mezzo di una foresta oscura e inquietante, in cui molti, troppi incontri ricordano le favole dei fratelli Grimm.

A differenza di quella estiva, da sempre affidata al duo Giuseppe Montanari & Ernesto Grassani, l’uscita “invernale” di Dylan Dog maxi ospiterà disegnatori differenti di volta in volta. Si inizia con Corrado Roi, forse il migliore artista dello staff “storico” dell’Indagatore dell’Incubo: il suo tratto, quasi completamente incentrato sul chiaroscuro e sui giochi d’ombra, si sposa alla perfezione con le atmosfere tenebrose evocate dall’universo “dylaniato”.
In definitiva, questo maxi ripercorre tre dei numerosi temi cari a Dylan Dog, e regala al lettore un paio d’ore di svago. Nulla di memorabile, certo, ma comunque una lettura gradevole e che non richiede un particolare impegno.

Dati del volume

  • Editore: Sergio Bonelli Editore
  • Autori: testi di Giancarlo Marzano, Pasquale Ruju e Luigi Mignacco; disegni di Corrado Roi
  • Formato: brossurato, 290 pagine in b/n
  • Prezzo: € 5,80
  • Voto della redazione: 6
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