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Apparat - Le novelle

Nell’introduzione al volume, Andrea Ferrari definisce Warren Ellis un transumanista, offrendoci una perfetta chiave di lettura per le storie contenute nel volume. Tre novelle dall’ambientazione differente e, come al solito, con un preciso background storico e culturale, i cui protagonisti, ognuno relativamente alla propria epoca, sono un’incarnazione di quello che il filosofo italiano Giorgio Agamben chiama uomo contemporaneo, ossia un punto di connessione tra il passato e il futuro, dotato di uno sguardo in grado di attraversare il tempo e di cogliere un preciso orizzonte.
Apparat è una raccolta contenente tre storie, uscite negli Stati Uniti prima singolarmente e poi nella raccolta che è stata riproposta da BD. Tre storie disegnate da tre diversi autori che raccontano tre momenti totalmente svincolati tra loro se non, appunto, per l’orizzonte d’attesa dei protagonisti, che le ha rese concettualmente portate alla coesistenza in un’unica cover.

In Aetheric Mechanics si riforma il team Ellis-Pagliarani, che propone l’operazione poi collaudata sulle pagine di Ignition City (pubblicato l’anno seguente e, in Italia, alcuni mesi fa), ossia un mashup culturale di fantascienza e detective fiction, con diversi riferimenti a narrazioni di vario genere che spaziano da H.G. Welles a Sir Arthur Conan Doyle. In un 1907 che per molti versi è più futuro del 2008 in cui Ellis scrive, il dottor Robert Watcham, di ritorno dalla guerra con la Ruritania, arriva a Londra e si riunisce al vecchio collega Sax Raker per un’indagine ben oltre il limite del paranormale. Una detective story metanarrativa dall’esito inaspettato, ben scritta e perfettamente funzionante nella sua autoreferenzialità. Se leggendo Ignition City si può avere avuto l’impressione che la colorazione depotenziasse i disegni di Gianluca Pagliarani, con questa novella se ne ha la conferma: Pagliarani in bianco e nero funziona decisamente meglio, e la sua fitta tessitura di tratteggi è così libera di definire al meglio forme, proporzioni, spessori. Autore fortemente espressivo, Pagliarani si rivela essere un artista ideale per dare vita alla particolare tecnologia di un passato futuristico descritta da Ellis.

In generale bisogna dire che non è solo Pagliarani a rivelarsi una scelta adatta per la storia in questione: così Marek Oleksicki ha uno stile fortemente realistico, il cui largo uso del chiaroscuro si sposa alla perfezione con le atmosfere gotiche di Frankenstein’s Womb, e lo stesso si può dire per Raulo Caceres, che coglie a pieno l’atmosfera tra il documentaristico e lo spaccone di Crécy, con uno stile che fonde lo storico al supereroistico con una forte impronta caricaturale, in linea con l’atmosfera leggera della storia.
Frankenstein’s Womb è ambientato nell’anno senza estate, il 1816, l’anno che vedrà la nascita del grande romanzo gotico britannico. Non a caso, quindi, la protagonista principale è Mary Wollstonecraft Godwin, meglio nota per aver firmato con il nome da sposata (Mary Shelley), una delle pietre miliari del romanzo gotico, "Frankenstein". Proprio di questo tratta questa seconda novella a fumetti, del viaggio di Mary con il marito, Percy Bysshe Shelley, e la sorellastra verso Villa Diodati, residenza estiva di Lord Byron, in un’estate buia e piovosa dovuta all’eruzione del Monte Tambora, la più grande eruzione della storia. Durante quel soggiorno fatto di speculazioni scientifiche e racconti di fantasmi, Mary Shelley concepirà il nucleo del suo "Frankenstein", pubblicato tre anni dopo. Ellis riprende tutti questi elementi e ci mostra un insolito incontro ammantato nelle ombre che aprirà gli occhi della scrittrice sul proprio passato, presente e futuro. Ellis costruisce un gioco molto preciso, intrecciando dati storici e aneddoti biografici alla storia della letteratura inglese con occhio attento alla produzione, romanzesca ed epistolare, della scrittrice. Il risultato è una verità che risiede nel buio, che solo uno sguardo alla visione d’insieme riesce ad elaborare.

A chiudere il volume è Crécy, che assieme a Con tanta benzina in vena è forse il momento di più alta sbruffonaggine nella produzione di Ellis. La narrazione, che fonde storia e documentarismo bellico, è raccontata in prima persona da William di Stonham, arciere inglese in marcia assieme all’esercito verso Crécy, per dar guerra ai francesi “mangiarane”. Per tutto il corso della camminata William intrattiene il lettore in una lunga dissertazione, che non si trattiene dall’entrare nello specifico, sul ruolo, la tattica e l’importanza dell’arciere all’interno dell’esercito nonché sul peso di questa figura nello spostare gli equilibri bellici e valoriali lungo il corso del medioevo. Crécy, dal 1346, guarda con fare canzonatorio al lento declino della classe dei cavalieri, all’evoluzione della guerra e al suo ingresso in una dimensione di massa. È una novella, quest’ultima, decisamente sopra le righe, sia per i testi sboccati e irriverenti, sia per i disegni, cinetici, violenti ma sempre (o quasi) caricaturali, sia, infine, per la figura di William. Se nelle due storie precedenti l’amo al futuro era gettato da personaggi che potevano, per la loro posizione o per la loro stessa essenza, avere gli strumenti per farlo, l’arciere di Crécy è un uomo qualunque che è tuttavia consapevole di stare recandosi verso una battaglia vinta, un narratore onnisciente ed invasivo che non perde l’occasione per salaci affermazioni che sembrano più che altro considerazioni a posteriori (impagabile la chiosa alla fuga dei balestrieri genovesi: “Signore e signori, avete assistito alla nascita del calciatore italiano. / Tenetevi pronti, ragazzi. Stiamo a vedere cosa fanno i ranocchi a quelle checche italiane, che se la battono dal campo non appena si fanno un graffio…”).

Complessivamente, dunque, Apparat non può che essere un volume caldamente consigliato. Per la qualità delle storie e dei disegni. Per il significato profondo che soggiace ad ogni storia e che le lega tra loro, e per il progetto stesso delle novelle grafiche concepite da Ellis. Un nuovo volume che arricchisce la collana Avatar di Edizioni BD, e che sembra avere la meglio – forse per la minore pesantezza della carta non patinata, forse per una miglioria tipografica – sulla fragilità materiale dei volumi che l’hanno preceduto.

Dati del volume

  • Editore: Edizioni BD
  • Autori: testi di Warren Ellis; disegni di Gianluca Pagliarani, Marek Oleksicki e Raulo Caceres
  • Formato: brossurato, 144 pagine in b/n
  • Prezzo: € 12,00
  • Voto della redazione: 8
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