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Assedio 4

Se c’è un burattinaio nella Casa delle Idee, questi non può essere che Brian Michael Bendis, lo scrittore “vendicativo” per eccellenza, che da diverso tempo tira le fila su questo grande palcoscenico. Lo dimostra senza ombra di dubbio questo suo ultimo lavoro, il capitolo finale di quel Dark Reign che da oltre un anno imperversa in tutte le testate Marvel.
Ancora una volta come per il passato crossover da lui firmato, Secret Invasion, la storia e il suo intreccio portante non sembrano poi così originali od innovativi: un assedio… Ma l’assedio in questione è quello di Asgard da parte di Norman Osborn e delle sue forze speciali, e non solo contro i fratelli di Thor, ma anche contro i più grandi supereroi della Terra accorsi per difendere tutti insieme la patria del Dio del Tuono, ricostruita recentemente su Midgard.
Il corposo crossover, che ha investito le maggiori testate Marvel, è come sempre godibile e del tutto comprensibile da solo, ma riserva curiosità e chiarimenti interessanti nei vari, innumerevoli albi coinvolti. La serie originale Siege si sviluppa in quattro episodi che Panini Comics ha pubblicato in egual numero, ma accorpando ad ogni uscita di Assedio il tie-in Siege Embedded.

Quest’ultimo è l’assedio visto da dentro e dall’uomo comune, ovvero il reporter Ben Urich e il cameraman William Stern.
La run di Brian Reed e Chris Samnee prosegue la consuetudine in casa Marvel di affiancare al crossover principale una mini dedicata al giornalista fondatore e direttore di Front Line e ai suoi reportage sul campo di battaglia. La storia, di per sé ben costruita e divertente, risulterebbe forse ancora fresca ed originale a un lettore che non conosca i passati tie-in di Civil War, World War Hulk e Secret Invasion. Non presenta infatti alcunché degno di nota se non l’introduzione dello squallido ed opportunista presentatore tv Todd Keller, un personaggio schiavo e tirapiedi di chi rappresenta il potere, quasi che Reed si sia ispirato a un giornalista o direttore di qualche testata del nostro Bel Paese…
I disegni del giovane Chris Samnee sono d'altra parte una piacevole e gradita sorpresa.

Insieme all’artista Olivier Coipel, Bendis firma invece, come si è detto, l’epilogo dell’oscuro status quo dominato da Norman Osborn. A detta dello scrittore si tratta di una conclusione a una trama intessuta e preparata pazientemente da più di sei anni,  storia dopo storia, evento dopo evento, a partire da quel Vendicatori Divisi che segnò una svolta epocale nell’Universo Marvel, una crisi senza precedenti nelle file della squadra di supereroi più grandi di sempre. Da allora quattro crossover principali, quattro tasselli fondamentali avrebbero segnato inesorabilmente l’avvento di un’epoca difficile e dolorosa per i supereroi, in cui per la prima volta nel Marvel Universe, diventava difficile intendere e delineare una netta demarcazione tra bene e male.
La stessa coppia Bendis-Coipel autori del  primo di questi quattro mega-eventi, vale a dire House of M, chiude il lungo ciclo con l’atto finale. Non è un caso che tre su quattro siano opera di Bendis, e anche se l’unico non scritto da lui, Civil War (di Mark Millar), emerge sugli altri per intensità emotiva, per la sostanza e l’originalità della storia, tutti e quattro sembrano davvero rientrare in un disegno prestabilito e completare un puzzle davvero intrigante, compresa la più “leggera” Secret Invasion che ha segnato l’avvento al potere di Osborn.

Il pretesto per l’attacco ad Asgard, uno degli ultimi baluardi contro il suo potere assoluto, è architettato ad hoc dall’ex Goblin ed è fornito dalla reazione del buon Volstagg ad una provocazione creata ad arte, un’ emulazione fittizia della tragedia di Stamford che diede il via a Civil War.
L’intero Dark Reign d’altra parte, come il suo finale, è disseminato di  imbrogli, macchinazioni, complotti; e proprio al termine del “Regno Oscuro”, il suo artefice pare quasi diventarne vittima, una pedina nelle mani del signore delle menzogne, Loki, che si rivela come il vero protagonista di questa avvincente conclusione. Si assiste dunque alla caduta di Norman Osborn, ed è una caduta travolgente, dagli effetti clamorosi. Follia, dolore, inganno e brutalità sono le chiavi di lettura principali di un racconto che non poteva e doveva essere solo avvincente ma che diventa epica, diventa storia.
Lode dunque a Bendis, maestro di bravura già dimostrata in Secret Invasion, nel muovere e coordinare una seria spropositata di personaggi grandi e piccoli, nel curare in tutti i suoi archi narrativi non solo l’aspetto rissoso e ludico del fumetto supereroistico ma anche quello psicologico ed emotivo dei protagonisti. Qui il valore aggiunto, l’urto emozionale che investe il lettore, è concentrato nel colpo di scena, nel sacrificio o nella morte inaspettata di altrettanto inaspettati personaggi; un impatto non solamente narrativo, ma anche grafico grazie all’indiscussa ed indiscutibile bravura di Coipel, che sa regalarci alcune tavole così intense che rimangono indelebili nella memoria. Ogni crossover che si rispetti è costruito attorno a momenti cruciali ed altrettante immagini eclatanti, e quest’ultimo di Bendis e Coipel riesce ad esserne un tripudio.

Con Assedio si giunge al terminale di arrivo di un lungo viaggio nel Marvel Universe, in cui i cosiddetti cattivi sono stati al potere ed i buoni ricercati e perseguitati come criminali; la fine di un percorso che ha segnato un progressivo, inesorabile ribaltamento di ruoli e principi, di bene e di male.
Le cose non potevano di certo rimanere per sempre così, bisognava in qualche modo, prima o poi, riportare ogni cosa al suo posto, ma non nell’ordine di prima. Sfiora la mente addirittura il pensiero di Gian Battista Vico mentre si analizza l’ambizioso progetto di Bendis e della Casa delle Idee di questi anni; il ricorso della storia che non si ripete, comunque mai nello stesso modo, la minaccia perenne della decadenza e dell’errore umano e l’altrettanto incrollabile capacità dell’uomo di rialzarsi e di progredire; una responsabilità pesantissima e un solenne messaggio di speranza. La stessa Età degli Eroi che ci attende dopo il Dark Reign, rievoca  ulteriormente il grande filosofo napoletano. Una stravaganza? Forse, o magari si tratta invece di un’altra prova che i fumetti sono parte ed espressione della nostra cultura, del nostro pensiero e imprescindibilmente della nostra vita.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: testi di Brian Michael Bendis e Brian Reed; disegni di Olivier Coipel e Chris Samnee
  • Formato: spillato, 48 pagine a colori
  • Prezzo: € 3,30
  • Voto della redazione: 8
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