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Alfredo Goffredi

Alfredo Goffredi

Il Punitore di Aaron alla svolta?

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Attenzione: la notizia può contenere spoiler! 

PunisherMAX_22_Cover1Febbraio sarà il momento della verità per uno dei personaggi più controversi della House of Ideas. Con l'ultimo miniarco narrativo, infatti, la violenza raggiungerà livelli estremi sulle pagine di PunisherMAX, Jason Aaron si congeda dalla serie e promette di farlo lasciando il segno.

La cover realizzata da Dave Johnson, che trovate qui a fianco, è già piuttosto esplicita, anche se le cover spesso ingannano. Il suo valore aumenta di molto, poi, se si considera che con questa storia la serie si concluderà.
Dobbiamo dunque pensare che (questo) Frank Castle sarà destinato ad abbracciare la morte? In casa Marvel quello di "morte" è certo sempre stato un concetto piuttosto labile, ma è anche vero che la serie MAX del Punitore è slegata dalla continuity (cosa che può garantire un finale epocale e drammatico, credibile e privo di ripensamenti senza necessariamente bruciarsi un personaggio così amato) e che al di fuori dell'universo narrativo ufficiale si inizia a prendere la morte per quello che realmente significa.

Aaron, che ci tiene a precisare come la serie non sia stata cancellata ma sia giunta alla sua naturale conclusione, ha parlato di "una grande storia con un inizio una parte centrale e un finale col botto"; tutto porterebbe a pensare ad un finale tragico, anche se  da Marvel, come riporta Newsarama, arriva la promessa di un grande cambiamento destinato a coinvolgere l'universo MAX.

Avenging Spider-Man al cambio della guardia

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gregDopo tre mesi della sua gestione grafica firmata su Avenging Spider-Man, Joe Madureira - come era stato annunciato già in apertura  - passa la palla, al primo dei suoi "sostituti", scelta dietro alla quale, probabilmente, giacciono motivi legati alla difficoltà dell'autore di rispettare le scadenze mantenendo uno stile che si è fatto sempre più particolareggiato ed elaborato.

L'abbandono di Mad è, tuttavia, qualcosa di previsto e solo temporaneo, visto che l'autore si alternerà sulle pagine della nuova testata ragnesca scritta da Zeb Wells con diversi artisti, a partire dal suo solo apparentemente sostituto, Greg Land
Su Avenging Spider-Man 4, dunque, con Land al timone, firmerà una nuova storia con un team-up tra Spidey e Occhio di Falco, molto somigliante - come ci tiene a sottolineare Rich Johnston - alla sua versione cinematografica (e forse non a caso), di cui potete avere un assaggio qua a fianco.

Dopo Land sarà poi la volta di Leinil Francis Yu e già dal sesto numero potrebbe tornare Madureira, ma ancora non è chiaro. Stephen Wacker ha garantito tuttavia dai sei agli otto numeri l'anno firmati Madureira, precisando che la prossima volta che i lettori lo vedranno sulle pagine di Avenging Spide-Man saranno di fronte ad una storia epocale. Continuate a seguirci per saperne di più.

Addio a Mick Anglo

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mickangloMichael "Mick" Anglo (al secolo Maurice Anglowitz) è morto la notte di Halloween. 

Seneggiatore, disegnatore, editor, Anglo è noto ai più per essere il creatore di Marvelman, quando nel 1953 l'editrice Len Miller & Son si trovò nella situazione di dover rimpiazzare il vuoto creato da Captain Marvel. 
Ma i meriti di Mick Anglo non si limitano a quello che egli ha creato da un punto di vista narrativo, estendendosi a ciò che ha realizzato all'atto pratico, favorendo la circolazione - durante gli anni cinquanta - di materiale europeo in Inghilterra e di materiale inglese in Europa.

Nella notte degli spiriti, e - in un certo senso - della fantasia e del fantastico, l'autore britannico si è spento all'età di 96 anni, mentre è ancora incerto il futuro del suo personaggio, spezzato e conteso assieme ai propri diritti.

Eschaton n.1: Piadinas

Grazie ai maya e alle varie ed erronee teorie apocalittiche, la fine del mondo si sta rivelando un terreno fertile per il fumetto.
Secondo Alessandro Lise e Alberto Talami, la fine del mondo è una cosa che passa e lascia spazio per un dopo, che è forse anche peggio. Sulle ceneri di ciò che era un tempo, ormai sedimentato e stratificato, una nuova società brulica tra le macerie di un mondo ormai disastrato. Eschaton affronta la fine e ciò che ne segue, prendendo pian piano la forma di una storia di incontri e confronti tra padri e figli: aspettative, divergenze e rivalità, il tutto condito con sottile ironia, fattezze feline, una punta di delirio e quel qualcosa che dà alle piadine una consistenza particolare, profonda, morbida.

Con lo stile usuale che li ha resi noti, un livello di surrealismo minimalista che eguaglia quello di Morte ai cavalli di Bladder Town, e dialoghi che colpiscono per il loro oscillare continuamente sopra e sotto le righe, mescolando quotidianità e assurdo, i due autori padovani confezionano il primo numero di una serie autoprodotta a cadenza annuale. 
Un albetto più che piacevole,dal finale a cliffhanger che getta l’amo al prossimo anno.

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