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Redazione Comicus

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Volto Nascosto 9

Volto Nascosto 9 – Pioggia di SangueLa copertina è una chiara dichiarazione d'intenti: due fazioni immerse nel caos della battaglia, un Volto Nascosto arrembante, spade e lance opposte al più moderno fucile. E un cielo color del sangue che cola inesorabilmente sulla sottostante carneficina, come a prevederne le terribili conseguenze.

La battaglia di Adua è il fulcro di quest'ultimo numero di Volto Nascosto, che forse perde un po' di pathos nel momento in cui estromette i protagonisti della serie – Ugo e Vittorio – da un evento così importante per la storia italiana e per l'intera epopea di Gianfranco Manfredi.
Giuseppe Matteoni migliora con il passare delle pagine, e riesce a tratteggiare con grande dinamicità scene epiche e movimentate, ricolme di personaggi.

Volto Nascosto, paradossalmente, risente della serialità.
Nascendo come romanzo, riusciremo ad apprezzarne davvero la grande intensità e il sofisticato intreccio – sempre perfettamente in bilico tra storia e fiction – solo al termine del suo fulgido cammino, leggendolo tutto d'un fiato.


Luca Baboni

Tira fuori l'animale che è in te 2

Tira fuori l’animale che è in te! N° 2: Crazy combinationsL’ellenico Arkas è specializzato in animali: le sue serie più famose hanno infatti come protagonisti Uccelli (Voli Radenti), Topi (Montecristo) o Gatti (Kastrato). Non fa eccezione la serie Tira fuori l’animale che è in te! che si differenzia dalle altre per non avere un personaggio principale ma piuttosto un argomento.

In questo secondo numero l’argomento è il sesso, come si può evincere anche dalla stessa copertina, manifesto delle “Pazze Combinazioni” del titolo.
Arkas propone una serie di vignette autoconclusive, in cui troviamo i più disparati animali alle prese con la sfera sessuale ma con considerazioni e problematiche decisamente “umane”.

A dirla tutta i disegni di Arkas non sono superlativi ed anche relativamente alle battute ne troviamo alcune fulminanti alternate ad altre piuttosto scontate.
C’è però un qualcosa di inspiegabilmente particolare in questi personaggi “nasoni” per cui non si può non rimanerne attratti ed in definitiva godersi il volume tutto d’un fiato.


Andrea "Zio-P" Poli

Freccia Verde 7

Freccia Verde 7Punto di svolta per il sindaco Queen. Un retroscena non proprio limpido viene reso pubblico, e questo porrà una seria ipoteca sul futuro politico di Freccia Verde. Dietro le quinte c’è già chi è pronto ad approfittare dell’occasione, e senza le migliori intenzioni.

Si conclude il team-up con Batman e contro Cappuccio Rosso, il redivivo Jason Todd. Judd Winick è bravo a porre in luce i punti oscuri dei personaggi e le loro contraddizioni, soprattutto mettendoli a confronto reciproco. Ne risultano un Batman, e soprattutto un Freccia Verde, imperfetti e segnati da fallimenti. Ma il tutto mantenendosi su un tono tutt’altro che serioso.

Porta in scena l’azione Scott McDaniel, come sempre veloce ed essenziale nel tratto, qualità che valorizzano in particolare le scene d’azione. Qua e là, tuttavia, la chiarezza espositiva paga qualcosa a questa essenzialità, mentre alcune anatomie fanno pensare che i personaggi usino controfigure.

Per gli affezionati di errori di lettering, anche qui non manca di che gioire.



Valerio Coppola

Ikigami 4

Ikigami 4Motoro Mase continua la sua logorante perlustrazione della psiche umana e delle derive tragiche a cui può pervenire la coscienza collettiva: Ikigami brilla per qualità dei dialoghi e impatto emotivo, ma rischia di arenarsi sui suoi stessi presupposti.

Il ragazzo che consegna gli ikigami, vale a dire gli avvisi governativi di morte imminente, dovrebbe essere l'elemento di continuità di un manga altrimenti assestato su storie di vita slegate e indipendenti, ma per ora è solo un pretesto di cui l'autore si serve per riflettere sul morboso sistema di promozione della "prosperità nazionale".

Le due storie di questo quarto numero sono meno ispirate delle precedenti, e l'apprezzamento o meno del manga è sempre più subordinato al piacere di farsi coinvolgere da questa struttura a tasselli spaiati, per ora senza una vera e propria cornice.

Quella di Mase è comunque un'opera matura e colta, un momento di riflessione su libertà, sicurezza, società, vita.
Il prezzo alto, come al solito, non aiuta ad avvicinarvisi.



Luca Baboni
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