Questo volume della Zenoscope si inserisce nel sempre florido trend che reinventa i classici di fiabe, favole e narrativa per  ragazzi, che tanto seguito sta avendo negli ultimi anni nei vari media.
Stavolta si torna alla base delle fiabe, alla loro anima più nera e inquietante, costruendo dei racconti horror  autoconclusivi dove le storie classiche raggiungono la loro morale tingendosi di sangue.

Una premessa interessante che però fallisce completamente negli  intenti, a causa di una narrazione sconclusionata, passaggi forzati e dialoghi scricchiolanti, che creano personaggi poco approfonditi e situazioni poco convincenti.
I disegni passano dal mediocre al pessimo, cercando di coprire i propri difetti raffigurando (male) procaci signorine discinte.

Un volume di cui difficilmente sentirete la mancanza.

Unità Speciale è una serie corale, ambientata tra Roma e Messina, con protagonisti i membri di un nucleo specializzato dell’Arma dei Carabinieri.

 

L’albo è una piacevole sorpresa, con una storia che evita tematiche sensazionalistiche puntando sul realismo delle vicende narrate, agganciate alla realtà del nostro Paese. Nonostante un finale convenzionale, la sceneggiatura di Cinzia Tani e Massimo Guglielmi - inerente le indagini sull’omicidio di una contessa - è ben impostata, con uno sviluppo progressivo attraverso i dialoghi ed il confronto dei personaggi, quasi tutti delineati con cura. Non guasta poi una continuity che lega gli episodi della serie ad un filo narrativo comune.

I disegni di Luca Casalanguida sono dettagliati, puliti e realistici, sebbene un po' altalenanti nelle espressioni facciali. Unici nei, lo scarso uso di chiaroscuro ed ombreggi che rende i disegni bidimensionali, oltre alla copertina statica e ritrattistica che, con un logo anonimo, non invoglia granché all’acquisto dell’albo.

Da qualche tempo il fortunato character creato da Robin Wood nel 1992 per la rivista argentina D’Artagnan è curato dallo scrittore e musicista argentino Néstor Barron, che ne prosegue idealmente il percorso tracciato, pur con qualche ovvia variazione stilistica.

Martin Hel è uno studioso dell’occulto che vive a Parigi al quale si rivolgono le più svariate persone del globo di differente ceto e cultura, per regolare eventi inspiegabili legati generalmente al “maligno”.

In quest’albo, ben reso graficamente da Lito Fernández con un perfetto mix di chiaroscuri, si parla di reincarnazione in un’ottica particolare: l’azione si svolge in un arco spazio-temporale in cui è il futuro a farla da padrone. Molto ben caratterizzata la figura di Iana, giovane imprenditrice che opera nel mondo dell’alta finanza, vera co-protagonista al pari del titolare della testata e non un semplice tramite per raccontare questa convincente avventura.

Dopo una lunga attesa giunge finalmente in Italia la serie a fumetti che ha proseguito su carta il mito di Buffy The Vampire Slayer.
Riprendendo le fila da dove si è conclusa la serie tv, Joss Whedon ci lancia in un modo dove le cacciatrici si sono riunite in un'organizzazione a livello mondiale, sotto la sapiente guida di Buffy.

Se all'inizio l'ambientazione stile "Agente dello Shield" fa un po' storcere il naso ai puristi della serie, ben presto ci si rende conto che i personaggi si trovano a loro agio in questa nuova dimensione e, tra dialoghi frizzanti e riferimenti alla cultura pop, si viene presto trascinati in un vortice di azione, umorismo e mistero.
Alle matite, un morbido Georges Jeanty ricrea il mondo delle Slayers, senza limitarsi di scimmiottare la realtà ma ricordandosi di mostrare la propria personalità nel tratto.

Un ottimo inizio per uno dei migliori fumetti americani degli ultimi anni.