Una lepre con le zampe da pollo e una tartaruga barbuta vengono imprigionate nella torre del castello dell'impagliatore Klaus, spietato collezionista di animali fuori dal comune; qui incontrano altre creature decisamente anormali, con le quali formano una bizzarra compagnia per fuggire, pronti ad attraversare una landa innevata pur di raggiungere la libertà. Il loro carceriere però non lascerà scappare facilmente dei cimeli così pregiati, e si metterà al loro inseguimento assieme al maggiordomo decrepito e al goffo boia...

Lo stile grafico di Chris Grine ricorda molto i disegni di Jeff Smith (guarda caso, diventato un accanito fan della serie) grazie al suo tratto semplice ma fortemente espressivo, e al contrasto tra bianco e nero che fa ampio uso di ombre e altri segni grafici, senza l'ausilio di retini. Le tavole composte da grandi vignette e la storia piuttosto elementare rendono il volume una sorta di favola adatta alla lettura da parte dei bambini, ma l'ironia utilizzata dai personaggi lo farà gradire anche agli adulti.

Temporaneamente mensile, Ultimate Spider-Man propone “Amici Stupefacenti”, saga ispirata al cartoon anni ’80 “Spider-Man and His Amazing Friends”. Una serata in spiaggia con Peter e i suoi amici prende una piega imprevista quando Liz Allen si rivela una mutante pirocinetica, diventando la versione Ultimate della supereroina Firestar.

Brian Michael Bendis firma una storia scorrevole e misurata in cui gestisce benissimo i personaggi, descrivendo con realismo l'emotività e le relazioni tra adolescenti. In particolare risultano ottime le caratterizzazioni di Mary Jane, Bobby Drake (specie quando insegna i trucchi del mestiere a Liz) e soprattutto Kong, compagno di scuola di Peter, che inizia ad emanciparsi dal ruolo di semplice comparsa. L’apparizione di Magneto e degli X-Men assicurano il giusto apporto d’azione, anche se le cause narrative sono debolucce.

Sul fronte disegni, Stuart Immonen non fa rimpiangere il precedente Mark Bagley, con un tratto meno cinetico ma più morbido e curato nei particolari.

E se l’America fosse stata conquistata dagli arabi?
È con questa fantasiosa ipotesi storica che il lettore si appresta a leggere “La flotta del sogno”, ennesima avventura del personaggio creato da Robin Wood e Alberto Salinas.

Dopo una partenza a suon di cannonate, Dago e compagni vengono a scoprire i progetti di Solimano per il nuovo mondo. Il nostro avventuriero decide quindi di “imboscarsi” nell’equipaggio di una nave nemica in partenza per le Americhe con lo scopo di saperne di più e sventarne i piani di conquista.
Ma una sorpresa è dietro l’angolo ed il comandante della missione, l’ammiraglio Ahmed, si rivelerà diverso dallo stereotipo che sarebbe facile abbinargli, tanto che a Dago, con il passare dei giorni, non sarà più chiaro da che parte stare.

Alla storia che si legge con piacere si abbinano disegni davvero ben curati, non sempre usuali su una pubblicazione seriale di questo genere.
Una pagina dedicata ad introdurre il mondo di Dago al lettore novizio non sfigurerebbe. Per il resto pollice su.

Kurohime è una maga pistolera in grado di creare degli speciali proiettili che si trasformano in bestie magiche. Bellissima e invincibile, non sa amare, adora solo se stessa e vede gli uomini come possibili schiavetti. Per questo viene punita, venendo trasformata in una bambina. Può riacquistare le sue esplosive fattezze e i suoi poteri solo quando prova dell’amore verso qualcuno.

Zero è un ragazzo idealista che venne salvato ancora bambino dall’intervento della pistolera, e che da allora si è innamorato di quello che lei rappresenta. Incrocerà la sua strada e inizierà insieme a lei una strampalata avventura.

Un manga d’azione dai toni demenziali, divertente ma debole in quanto a trama, sviluppata per episodi. Lo stile di disegno insiste molto sul deformed, in linea con lo spirito della storia.