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Redazione Comicus

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Dampyr 109

Dampyr  109Continua, dopo il mezzo passo falso del numero 100, la serie positiva di racconti dedicati al “Figlio del Diavolo”.
Questa volta è Diego Cajelli, Gran Guinigi 2008 come miglior sceneggiatore, a firmare l’albo "Il cuore di Gorislav".

Il volume in questione riporta il nostro terzetto di eroi nei territori della ex-Jugoslavia, nel Montenegro in particolare, e svela alcuni episodi del passato di Kurjak, il vero protagonista di questa storia, deciso ad indagare sulla reale identità di un suo ex-commilitone da lui ucciso ed ora misteriosamente redivivo.
Una vicenda di guerra e mafia, gangster e zingari che contribuisce come più volte è accaduto nella serie a creare un piacevole diversivo  dalla continuity fatta di maestri della notte, angeli e demoni.

Espressivi e molto convincenti i personaggi, così come ragguardevole è la cura dei particolari e degli ambienti del talentuoso Luca Raimondo, alla seconda esperienza dampyriana. 

Buon albo nel complesso per quella che si conferma probabilmente come la più fresca ed interessante delle attuali testate Bonelli.


Francesco Borgoglio

A come Ignoranza 3

A come Ignoranza 3Tanto Sbranzo, per la gioia di tutti (tranne di P.I., ma di lui chi se ne frega); il ritorno di Brullonulla, colui che detiene il dottorato; una nuova massacrante avventura della famiglia Dodio; il ritorno del bullo del liceo e un altro raffazzonamento finale.

Se proprio vogliamo trovare un difetto a questo terzo volume di "A" come Ignoranza è forse la ripetitività. Si ripetono i personaggi, si ripetono alcune (poche) gag e si ripetono le considerazioni da parte dell'autore stesso, che ammette esplicitamente queste ripetizioni. Nonostante ciò non si è ancora stanchi di leggere le storie surreali di Daw, sempre ricche di situazioni esilaranti seppur scabrose e del tutto politically scorrect, anche se sarebbe bene che nei prossimi volumi si aggiungessero nuovi personaggi e nuove storie.

Da lodare l'evoluzione artistica di Daw, che migliora a vista d'occhio sia nel tratto che nello storytelling, seppur con il suo stile particolare.
In definitiva un volume che chi ha amato i precedenti non potrà che apprezzare.



Riccardo Galardini

Drain 1

Drain 1Giunge in Italia questa serie scritta dall'editor Marvel C.B. Cebulski (già autore di Loners) che mischia due miti sempreverdi: i samurai e i vampiri.
La protagonista è infatti una donna nata nel medioevo giapponese e morsa da un vampiro, che però si oppone alla propria razza seguendo la strada della vendetta.

L'albo risulta dinamico nella narrazione, trascinando fin dall'inizio il lettore nella non originalissima storia, per poi rallentare in un momento più "spiegazionista", in cui vengono rivelati i retroscena della vita della protagonista, che risulta però un po' troppo didascalico.

Ai disegni abbiamo la nipponica Sana Takeda, che realizza primi piani molto espressivi e che con un uso sapiente del colore copre alcune incertezze e debolezze delle tavole d'azione.


Gianluca Reina

Il guerriero alchemico 1

Il guerriero alchemico 1Le note che intramezzano i diversi capitoli parlano chiaro. Tra onestà e ingenuità, Nobuhiro Watsuki non nasconde le dinamiche dietro la lavorazione del suo ultimo manga. L’idea iniziale cambiata strada facendo, la prima parte impaginata con un occhio sulla pagina e uno sul suo cellulare nuovo, l’alchimia introdotta con una spiegazione “approssimativa e forzata”, poco spazio a disposizione per inserirci tutto.

Cosa aggiungere? Watsuki punta da solo il dito contro quello che non va. Che non funziona. Che fa del primo numero de Il guerriero alchemico un inizio ancora da sviluppare. Immaturo. Che forse vorrebbe essere più di uno shonen, ma che finisce per essere qualcosa di meno. Serve un progetto di racconto, anche se l’improvvisazione affascina ma è spesso un azzardo. Servono storyboard più ragionati, così da guadagnarci in chiarezza.

Ma anche senza chiedere la luna alla storia, ci vorrebbe almeno un atteggiamento che sembri quantomeno professionale.


Simone Celli
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