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Igor Della Libera

Igor Della Libera

La rinascita degli Ultimate X-Men

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Le serie Ultimate, nate con l'intento di favorire un comodo approdo ai nuovi lettori vergini di continuity o provenienti dalle sale del cinema, sono arrivate al secondo rilancio nel giro di pochi mesi. Complici altri film, nuovi personaggi in carne e pellicola come Occhio di Falco da far conoscere ecco profilarsi nell'orizzonte dei nostri eroi due nuove tragedie, “Death of Spider Man” (in corso negli albi americani) e Ultimate Fallout (in uscita nelle settimane di luglio) che faranno piazza pulita delle recentissime vicende per ripartire ancora una volta da zero o quasi. Ultimate Comics: X-Men debutterà a settembre e avrà in cabina di regia Nick Spencer mentre alle matite ci sarà Paco Medina.

“Siamo in una situazione che ricorda molto Giorni di un futuro passato, con il governo che non si fa problemi a sparare a vista ai mutanti” Spencer inizia così la conferenza stampa dedicata alla nuova serie. Come ogni scrittore che si affaccia al mondo degli X-Men anche Spencer non nasconde i suoi preferiti: “ci sono molti eroi amati nel mondo Ultimate di cui non si sa più nulla, come Jean Grey. Io ho una predilezione per Kitty Pride, Bobby Drake, Rogue, e con Johnny Storm e altri saranno loro il centro focale delle mie avventure”. L'autore ha spiegato che le storie si allacceranno al fatto, mostrato in Ultimate Origins, che i mutanti sono stati creati dal governo e questo segreto non potrà che influenzare il modo in cui gli uomini X vedono loro stessi e il loro futuro”. La scelta di personaggi tutti giovani è dovuta da un lato al fatto che le leggende nel post “Ultimatum” sono morte. “I giganti non ci sono più, questi giovani hanno visto crollare ogni tipo di sogno. Nell'universo Marvel ufficiale si è sempre ad un passo dal disastro, in quello Ultimate il disastro - anzi i disastri - sono una componente con cui gli eroi devono convivere”.

La conferenza stampa prosegue tra pensieri sparsi, anticipazioni e qualche rumor che non trova conferma. Tra i tanti quello sul fato di Nightcrawler, definitivamente morto e destinato a non tornare. Ci sarà un personaggio che prenderà il ruolo e il pensiero di Magneto e un altro che arriverà da un'altra parte del mondo con la convinzione che i mutanti sono un esperimento governativo finito male.

Per quanto riguarda la presenza di nuovi personaggi Spencer conferma che Paco Medina ne disegnerà qualcuno, ma che in ultima analisi la serie sarà incentrata principalmente sulla coppia Pryde-Rogue.

 

 

 


Ritorni in casa DC

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JL_Generation_Lost_24_VariantBrighthest Day, la mini corale che è servita a riportare sotto i riflettori i "fantastici quattro DC" (Hawkman, Acquaman, Martian Manhunter e Firestorm) si è conclusa, con il ritorno di Swamp Thing e un finale che prelude all'arrivo di un altro personaggio dall'universo Vertigo, un detective dell'incubo che fuma come un turco. Nekron ha corrotto la parte mistica di Swamp Thing e solo il ritorno della componente umana Alec Holland potrà salvare la Terra e l'universo. Come spesso succede quando c'è da mettere la parola fine ad una storia che è durata parecchi mesi, il finale risulta sempre un po' affrettato e di fatto prelude inevitabilmente a quello che verrà dopo.

Brightest Day non smentisce questo fatto e ci lascia con un sacco di punti di domanda su quale sarà il futuro dei nostro eroi. Se Acquaman è ben saldo nelle mani di Geoff Johns e Ivan Reis, non si può dire lo stesso per Hawkman e Martin Manhunter, del cui futuro narrativo ed editoriale non si conosce nulla. L'unica eccezione, narrativament parlando, riguarda Firestorm: l'eroe scopre di essere una bomba ad orologeria il cui conto alla rovescia è appena iniziato, ma anche in questo caso non è detto in che pagine esploderà. Si ha anche modo di vedere Swamp Thing recuperare il tempo perduto e punire dei ricchi industriali; questa sua nuova incarnazione di punitore verde avrà spazio nella mini di tre intitolata Brighthest Day aftermath: The search of Swamp Thing.

Si conclude anche l'altra faccia di Brighthest Day, ossia la serie quindicinale Justice League: Generation Lost, che ha visto il ritorno dei personaggi che resero famosa la Justice League International di J.M. DeMatteis, Keith Giffen e Kevin Maguire. Tra i ritorni dalla tomba ammantati della luce della lanterna bianca c'è stato anche quello di Maxwell Lord: Il miliardario appena ha rimesso piede tra i viventi (al termine di Blackest Night) ha deciso di cancellare dalle menti di tutti gli eroi e non il ricordo della sua esistenza. Il reset però non ha funzionato al cento per cento e i suoi vecchi compagni di bisboccia e azione Booster Gold, Ice, Fire, Capitan Atom ecc. non hanno certo dimenticato i suoi crimini, tra cui l'omicidio di Ted Kord l'unico e indimenticato Blue Beetle.

Nella migliore tradizione del triplo gioco si scopre così che il piano di Max Lord in realtà è più complesso di una semplice vendetta ai danni di Wonder Woman, che al tempo del progetto Omac gli aveva spezzato il collo a reti unificate: il suo scopo, infatti, è istituire un gruppo che difenda i cittadini dall'arroganza dei supereroi. Sarà questo il plot della nuova serie dedicata alla Justice League International, sempre ad opera Judd Winick e Aaron Lopresti e annunciata nell'ultima vignetta? A sponsorizzare il ritorno della formazione è lo stesso Batman che affida a Lord la guida del gruppo, davanti ad uno schermo con il logo storico della JLI.

Anticipazioni su Thunderbolts e Red Hulk

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È tempo di bilanci e rilanci, con nuovi archi narrativi, per le due serie curate da Jeff Parker: Thunderbolts e Red Hulk. I primi sono alle prese con la scelta dei membri di un team di riserva, nome in codice Underbolts. Il numero 156, l'ultimo uscito, presenta una lista dei papabili tra cui spiccano figure di primo piano come Mr. Hide e Abominio, altre entrate di recente nel mondo Marvel come Ana Kraven, senza dimenticare vecchie conoscenze rispolverate per l'occasione come Batroc o l'Uomo Assorbente. Chi saranno i prescelti? Chi entrerà in nomination, chi uscirà definitivamente dal giro? Parker non si sbilancia e preferisce parlare di chi è già entrato nei Thunderbolts di Cage. Satana, la sorella di Hellstorm ha lasciato il suo loft nel limbo e si è trasferita nella base con Moonstone e soci. La necessità di un'esperta delle arti magiche ha spinto Cage, su suggerimento di un certo mago supremo, a volerla nel gruppo. Satana, continua Parker, è costretta a lavorare con i “buoni” e, in bilico tra bene e male, non sempre i suoi interventi saranno positivi. Parker è molto più diretto quando c'è da spiegare come la serie si intreccerà con "Fear Itself". Inutile nascondere che uno dei Thunderbolts, ossia il Fenomeno, entrerà a far parte degli eletti del serpente ed è quindi facile capire come il tie-in del gruppo sia assai importante per la saga e per i Thunderbolts che verranno.

Se con i Thunderbolts Parker ha fatto operazioni di recupero, con Red Hulk ha deciso di creare una rogue gallery adatta al clima militarista, complottista e distruttivo che ha impostato sulla testata del ex generale Ross. Spazio quindi a Zero One, una creatura sintetica che è l'ispiratrice di un gruppo di criminali tra cui spicca il serial killer Black Fog. Oltre alla minaccia super c'è anche il passato di Ross che torna a tormentarlo nella figura del suo vice, tale Fortean, ai tempi della caccia all'Hulk verde. Adesso lui è la preda e Fortean, il generale ossessionato dalla sua personale balena rossa. "Rosso di sera buon tempo si spera", vecchio proverbio buono per quello che si vede nell'orizzonte cremisi della serie, ossia “Planet Red Hulk”. Parker ammette che la saga avrà dei collegamenti, non solo nel titolo, con quella famosa di Greg Pak ed è molto probabile che stavolta il soggiorno forzato su qualche pianeta tocchi a Rulk.

Lo scrittore chiude con l'annuncio di un nuovo MODOK, il testone che cartoni animati e comparsate varie hanno reso una macchietta: riprenderà il suo status di villain e Parker promette che non lo vedremo più chiuso nella sua base ad urlare ai suoi sgherri e al mondo, rabbioso per la sua condizione di sedia umana.

Il futuro di Iron Man

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Invincible_Iron_Man_Vol_1_503_TextlessInvincible Iron Man è una testata che recentemente (le prime avvisaglie si stanno vedendo ora in Italia sugli albi Panini) ha cavalcato il tema delle fonti di energia alternative. Spinosa questione che ha portato Tony Stark a fondare la Stark Resilient, compagnia nata dopo il regno oscuro e le manipolazioni di Osborn, e a liberalizzare il brevetto dei suoi repulsori facendone la fonte di energia del futuro. Dopo questo (nelle storie attualmente pubblicate negli States) ha dovuto affrontare il ricatto del Dottor Octopus che si è scoperto essere una vecchia conoscenza di Tony al tempo in cui la Stark International si imponeva sul mercato. E adesso è arrivato il momento anche per testa di ferro di affrontare le sue più grandi paure nel mega crossover “Fear Itself”. Quali minacce si profilano all'orizzonte? Che peso avranno le saghe passate negli eventi futuri?

Alejandro Arbona, editor delle testate “heavy metal” della Marvel, ha fatto il punto sulla situazione attuale e su quella che verrà. Tony Stark è un uomo di scienza, ma l'esperienza come Vendicatore lo ha portato alla consapevolezza che esiste la magia e che può essere molto pericolosa e distruttiva. Questa dicotomia sarà al centro del suo coinvolgimento contro Serpent (l'incarnazione divina di Sin) e i suoi seminatori di paura. E Tony affronterà le ore più buie rimboccandosi le maniche, facendo quello che sa fare meglio, cioè ricostruire. Se, continua Arbona, Capitan America è lo stratega, l'uomo che ha sempre un piano in tasca, e Thor è la forza, Iron Man è il costruttore. Negli albi collegati alla saga però avanzerà parallelamente anche la trama di Matt Fraction, quella che non ha mai perso un colpo dall'inizio della sua lunga avventura su Invincible Iron Man. E Così Arbona promette il ritorno di Detroit Steel e delle Hammer Industries. L'editor poi ha posto l'accento sul viaggio a Parigi di Iron Man dove affronterà uno degli eletti del Serpente. Una minaccia colossale che potrebbe provocare centinaia, migliaia di morti e non è affatto escluso che nel conto dei cadaveri non ci sia anche quello di Tony. Anche il disegno plastico e fotografico di Salvador Larroca subirà delle modifiche e Arbona non ha nascosto il suo plauso per le tavole parigine dove la città apparirà come un paese fantasma pervaso da un'atmosfera oscura e malefica.

La chiacchierata si chiude con uno sguardo oltre "Fear Itself". Termina con una serie di nomi, una lista della spesa che include Spymaster, il Mandarino, Ezekiel Stane, vecchi demoni (della bottiglia?) e soprattutto i Detroit Steels, e qui Arbona ha sottolineato con malizia il plurale dei nuovi nemici di Iron Man.

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