Menu

Jessica Jones 1: Scagionata, recensione: il ritorno in grande stile dell'anti-eroina Marvel

846502cd9c24a1a9b6acc1743b7729ed XL

L'inizio del nuovo millennio segnò per la Marvel una ventata di freschezza dovuta alla rivoluzione attuata dal presidente Bill Jemas che diede vita a una serie di iniziative che rivitalizzarono la Casa delle Idee. Grazie anche alla nomina di Joe Quesada al ruolo di editor in chief, nuovi autori e nuove serie, oltre che nuove linee editoriali, diedero una scossa e un nuovo assetto alla casa editrice. Fra queste, l'arrivo del talentuoso e giovane Brian Michael Bendis, che dopo aver rilanciato, nella versione alternativa "Ultimate", Spider-Man, si apprestava a diventare uno dei pilastri della Marvel. Una delle sue serie migliori fu Alias che contribuì a lanciare l'etichetta matura MAX, contraddistinta da tematiche inconsuete per le classiche serie della casa editrice, maggiore violenza e un linguaggio più scurrile. Alias, inoltre, con un'operazione di ret-con lanciava il personaggio inedito di Jessica Jones.

jessica-jones-1

Jessica era un personaggio totalmente differente dagli altri eroi Marvel: cinica e disillusa, aveva rinunciato alla sua carriera da eroina - i suoi poteri sono quasi un peso per lei - per aprire un'agenzia investigativa di nome Alias. La serie, disegnata da Michael Gaydos, con le cover di David Mack, fu un successo di critica e pubblico e portò Bendis a inserire con maggior determinazione il personaggio nel Marvel Universe. Così, dopo 28 albi, venne lanciata The Pulse, che abbandonava l'etichetta MAX e, terminata anche questa, lo sceneggiatore proseguì le vicende del personaggio sulle pagine degli Avengers, dove Jessica appariva come moglie di Luke Cage, di cui nel frattempo si era innamorata e da cui aveva avuto una figlia. Il personaggio, in tempi recenti, è diventato noto al grande pubblico grazie alla serie Netflix interpretata da Krysten Ritter, i tempi erano dunque maturi per un ritorno in grande stile anche nel mondo dei fumetti. Così Bendis riunì il team artistico di Alias per una nuova serie intitolata semplicemente Jessica Jones.

La nuova testata, lanciata in America a ottobre del 2016, arriva in Italia dopo che Panini Comics ha ristampato nel formato cartonato soft-touch prima Alias e poi, per la prima volta in volume, The Pulse. Ma, soprattutto, arriva poco dopo l'annuncio dell'addio di Bendis alla Marvel per approdare alla DC Comics. C'è da scommetterci che lo sceneggiatore, che ha all'attivo diverse serie, consideri Jessica Jones il suo canto del cigno alla Marvel. E, in tal senso, l'amaro in bocca arriva fin dalle prime pagine da cui si percepisce subito come la serie sia una delle cose migliori scritte da Bendis negli ultimi anni e l'enorme attesa non delude minimamente le aspettative. Alias è stata una serie molto amata e, almeno da questo primo volume, la qualità resta inalterata e non si avvertono in alcun modo i circa 15 anni passati.

jessica-jones-2

L'autore ci va subito giù pesante e non esita a "maltrattare" il suo personaggio. A inizio volume vediamo Jessica tornare in libertà, dopo una breve reclusione in galera, e riprendere la sua vita disastrata. La relazione con Luke Cage va a picco anche perché la nostra protagonista nega di fargli vedere la figlia. Anche il rapporto con il mondo dei supereroi non è dei migliori e la donna è ormai da tutti considerata una sorta di pecora nera della loro comunità. Non solo, qualcuno la pedina e la cattura con lo scopo di farla passare dal lato dei "cattivi". Ma non è tutto, la nostra investigatrice privata accetta un caso insolito: una donna la assume per indagare sul marito che dice di arrivare da una dimensione alternativa e l'evento Secret Wars potrebbe c'entrare in tutto questo.
 
Jessica Jones ci mostra un Bendis al pieno del suo potenziale, è palese l'amore che l'autore ha per il personaggio e ciò si riversa appieno nella sua opera. Le tematiche messe in campo e le trame imbastite risultano convincenti e originali, e i dialoghi, suo marchio di fabbrica, risultano freschi e ficcanti. Non sono da meno Michael Gaydos, papà grafico di Jessica, alle matite e Matt Hollingsworth ai colori, entrambi ancora con lo smalto che ce li aveva fatti apprezzare su Alias: il loro lavoro è determinante affinché le tinte noir volute da Bendis risultino efficaci. Gaydos si dimostra davvero abile nella recitazione dei personaggi in scena, un fattore imprescindibile in una serie in cui la parte action è ridotta all'osso.

jessica-jones-3

L'edizione Panini Comics si inserisce nel solco delle recenti ristampe sul personaggio contraddistinte dal cartonato soft-touch. Qualche refuso di troppo rappresenta una piccola macchia su un volume da non perdere assolutamente.

Leggi tutto...

Il fumetto de Il Ragazzo Invisibile - Seconda Generazione

  • Pubblicato in News

Riceviamo e pubblichiamo:

Dal film di Gabriele Salvatores, da oggi in sala, il fumetto e il romanzo che lo trasformano in opera crossmediale

Il Ragazzo Invisibile - Seconda Generazione di Gabriele Salvatores è da oggi in 400 sale italiane. Il film, prodotto da Indigo Film con Rai Cinema in collaborazione con Frame By Frame e distribuito da 01 Distribution, si conferma un’opera cross-mediale completa, grazie all’uscita in contemporanea della graphic novel edita da Panini Comics e del romanzo pubblicato da Salani Editore, che da oggi si potranno trovare in libreria e fumetteria.La prima saga italiana con un giovane supereroe made in Italy, Michele Silenzi, nasce dal racconto cinematografico e trova nuovi canali e mezzi per espandersi: complementari ma non uguali, le due opere narrative completano e amplificano la storia che il pubblico scoprirà al cinema. Nella nuova avventura a fumetti, scritta da Diego Cajelli (Long Wei, Diabolik) e illustrata da un team di artisti d’eccezione che comprende Giuseppe “Cammo” Camuncoli (Amazing Spider-Man, Darth Vader), Elena Casagrande (Dr. Who, Vigilante), Mario del Pennino (Wolverine, Marvel Universe Avengers Assemble) e Roberto di Salvo (Marvel Adventures Spider-Man, Big Hero 6, Zootropolis), ancora una volta il racconto per immagini non procede sullo stesso binario della vicenda cinematografica, ma affronta gli eventi da punti di vista differenti, introduce dinamiche inedite e presenta nuovi personaggi. E così scopriremo che la pagina più oscura del passato di Natasha torna a gettare un’ombra minacciosa sul suo presente, daremo un’occhiata alla “super” coscienza di Michele Silenzi che affiora nei suoi sogni e prenderemo parte a un’improbabile cena in famiglia. 

Il volume arriva oggi in libreria, fumetteria ed edicole con un volume cartonato da 96 pagine a colori (euro 14). Il romanzo de Il Ragazzo Invisibile - Seconda Generazione, scritto dagli stessi sceneggiatori del film Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo e Alessandro Fabbri, esplora la dimensione interiore e più intima dei personaggi della saga, aggiungendo così un punto di vista inedito e appassionante agli avvenimenti narrati nel film, ampliandoli.

Il romanzo - pubblicato da Salani (euro 14,90, 208 pagine ) - è da oggi in tutte le librerie e disponibile in ebook in tutti gli E-Store.

tavola IRI2

FB /ilragazzoinvisibile 

IG @ilragazzoinvisibileilfilm 

TAG #IlRagazzoInvisibile #SecondaGenerazione

Leggi tutto...

Klaus, recensione: Le origini segrete di Santa Claus secondo Grant Morrison

MKLAU001ISBN 0

In una non meglio precisata e innevata regione dell’Europa del Nord, il cacciatore Klaus torna dopo molti anni nella città fortificata di Grimsvig per vendere pelli di animali, unica fonte di sostentamento per lui possibile. Ma durante gli anni della sua assenza le cose sono cambiate, e di molto: l’accogliente città è diventata tetra e inospitale, e l’avvilita popolazione subisce senza reagire la dittatura dello spietato reggente, Lord Magnus, che costringe gli uomini della comunità a turni di lavoro sfiancanti nelle miniere, sommergendoli di tasse. Come se non bastasse, il tiranno è deciso a sottrarre al popolo ogni forma di gioia e di svago, a cominciare dai festeggiamenti per la ricorrenza dello Yule, nella quale le famiglie si riuniscono per condividere sontuosi banchetti e scambiarsi doni: la tradizione vuole che ai bambini, in particolare, vengano regalati dei giocattoli. Ma il malvagio tiranno ordina alle sue guardie di sottrarre i giocattoli a tutti i bambini del villaggio, per farne dono al suo viziato figlio, Jonas.

Dopo aver assistito al maltrattamento di alcuni bambini da parte delle guardie di Magnus, Klaus non può restare in disparte: il selvaggio attacca i soldati ma questi lo soverchiano in numero, e il cacciatore ha la peggio. Ferito, Klaus si ritira chiedendosi come possa aiutare gli abitanti di Grimsvig a liberarsi della dittatura e i bambini a recuperare lo spirito gioioso della festività dello Yule: quando è sul punto di disperare, arriva in suo soccorso il mistico popolo lucente che gli conferisce abilità straordinarie. Il cacciatore potrà così fare ritorno nel villaggio per combattere l’oppressore e riportare il sorriso sul volto dei bambini, ai quali farà trovare sotto l’albero giocattoli da lui fabbricati, gesto che rappresenta contemporaneamente un atto di generosità e una sfida lanciata all’odioso regime. Klaus diventerà ben presto una figura mitica e leggendaria, beniamino del popolo e acerrimo nemico del tiranno che cercherà in ogni modo di catturarlo.

klaus-1

Arriva finalmente in Italia grazie a Panini Comics Klaus, miniserie con la quale Grant Morrison narra le origini di un personaggio iconico della cultura popolare come Santa Claus. Il guru scozzese si cimenta per la prima volta in carriera con una fiaba, abbandonando momentaneamente la narrazione metatestuale e le atmosfere psichedeliche che ne hanno fatto uno degli autori più complessi, studiati e amati del fumetto contemporaneo. Una fiaba, dicevamo, ma partorita comunque dal sovversivo autore di Animal Man, Doom Patrol e Invisibles: non aspettatevi quindi rassicuranti e bonari vecchietti paffuti che condividono la propria abitazione con elfi vestiti di verde. Il “Babbo Natale” di Morrison è l’archetipo del loner e del badass, un intrigante incrocio tra Wolverine, Conan, Robin Hood e Batman. Con Logan condivide il fascino dell’individuo solitario e carismatico, che torna in città per portare ordine e giustizia come in un western di Sergio Leone, oltre a costituire l’inevitabile oggetto del desiderio per la fanciulla di turno, qui rappresentata da Lady Dagmar, la bella moglie di Lord Magnus con cui Klaus aveva condiviso una storia d’amore in gioventù; è selvaggio come il Cimmero e se ne infischia dell’ordine costituito, peraltro instaurato da un regime oppressivo e tirannico, e come Conan è un maestro nel brandire la spada; ha una coscienza sociale come Robin Hood che riflette quella dello stesso Morrison, cresciuto in un paese di minatori vicino Glasgow e fiero oppositore, in gioventù, della politica economica della Sig.ra Thatcher; agisce nella notte avvolto nel suo mantello, atletico e furtivo come il Cavaliere Oscuro.

klaus-2

D’altronde, Morrison è pur sempre uno dei migliori scrittori di supereroi su piazza, abile come nessun altro a metterne in risalto la carica iconica e a riscriverne origini e motivazioni per i tempi moderni. Nell’approcciarsi a Klaus, Morrison segue lo stesso schema utilizzato per le sue felici gestioni di Superman e Batman, icone pop usate da Morrison come latori di un messaggio positivista che può portare un cambiamento benigno nel mondo; da questo punto di vista, nonostante la veste fiabesca, Klaus è un’opera perfettamente coerente col resto del corpus dello produzione dello scozzese. Tra le sue pagine, troviamo tutte le tematiche tipiche dell’autore di Multiversity, dall’irrinunciabile vocazione alla psichedelia (qui rappresentata dall’apparizione del popolo lucente), allo sciamanesimo, passando per i vimana indiani, le prese di posizione politiche come sottolineato poc’anzi, per arrivare alla fede incrollabile nella magia. Nelle mani di Morrison, anche una fiaba che narra le origini di Santa Claus può diventare un esempio di controcultura che veicola un messaggio di libertà, comprensibile anche da lettori non iniziati, a differenza di quanto accade con le sue opere più complesse. Non male per una favola! E poi diciamo la verità: con tutto il rispetto per le renne, questo Babbo Natale che arriva alla riscossa in sella ad una slitta trainata da lupi siberiani, armato da uno spadone degno di Conan non si batte.

Una bella sorpresa è rappresentata dal comparto visivo, dove il nuovo arrivato Dan Mora gestisce con la sicurezza del veterano matite e colori: stupenda la rappresentazione della città medievale di Grimsvig, piena di dettagli che trasportano il lettore all’interno della fiaba; potente la resa del selvaggio Klaus, erede dei migliori eroi sword’n’sorcery. Un tratto davvero piacevole quello dell’artista costaricano, abilissimo nella caratterizzazione grafica dei personaggi e nel costruire tavole improntate al dinamismo e al forte impatto visivo. Felicissima anche l’uso della palette cromatica, con un altalenarsi di colori freddi e caldi a seconda che ci troviamo esposti ad una tormenta di neve che gela le ossa o riscaldati dal calore di una torcia nelle scene d’interni. Non crediamo di sbagliare se pronostichiamo un futuro da star per il buon Dan Mora.

klaus-3

Panini Comics propone Klaus nel consueto formato cartonato softouch, ormai un piacevole standard per la casa editrice modenese. Lettura obbligata di questo Natale 2017, da regalare ad amici e parenti che vogliano rendersi conto delle infinite potenzialità del mezzo fumetto, anche quando ha a che fare con personaggi così profondamente radicati nell’immaginario popolare collettivo.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS