IllustrART: l'oscurità abissale nel bianco e nero di Arturo Lauria
- Pubblicato in Focus
In questa nuova puntata di IllustrART torniamo sulla potenza ipnotica del bianco e nero dopo i lavori di Francesca Ciregia, parlandovi di Arturo Lauria, un autore italiano che sebbene possa ancora risultare poco conosciuto nel panorama nostrano, ha vinto numerosi riconoscimenti (4 premi ai Geekie Awards 2013, tra cui Miglior disegnatore e Miglior Graphic Novel) all'estero con la sua opera più famosa, Colonus, scritta da Ken Pisani e elogiata da pubblico e critica, da noi pubblicata da Edizioni Inkiostro. Di seguito, l'artista si presenta direttamente a Comicus con una biografia inusuale.
"Arturo Lauria nasce il 31 Ottobre 1988, sembra, e dopo aver trascorso 18 anni in Basilicata senza capire, continua a non capire a Perugia – dove studia fumetto ed illustrazione presso il NID – e solo 10 anni dopo, a Firenze. Arturo oltre a non capire nulla, disegna, dipinge col computer e pensa di scolpire il bianco e il nero in due dimensioni. Nel 2012 comincia una fruttuosa collaborazione con Ken Pisani - una persona che capisce più di lui - con cui crea Colonus: ideato e scritto da Ken, disegnato e colorato da Arturo. Attualmente Arturo sta disegnando una storia di Dylan Dog scritta da Mauro Uzzeo, lavora saltuariamente ad una storia personale chiamata BETA e su altri progetti, tra cui uno ideato da Roberto Recchioni, noto come Roma verrà distrutta in un giorno. Arturo è molto grato a tutte le persone che capiscono più di lui che gli hanno dato fiducia e lavoro e, nei momenti di felicità, li ringrazia, sorseggiando Campari e ascoltando Rap".
Spesso il lavoro di Lauria è stato paragonato a quello svolto precedentemente da moltissimi altri autori come Mike Mignola, Kevin O'Neill, Ashley Wood, Eduardo Risso, Jorge Zaffino, Alberto Breccia, Milton Caniff, molti dei quali hanno effettivamente influenzato l'artista e sono stati da lui studiati, ma quello che ne emerge è fortemente metabolizzato e reinventato.
Caratterizzano la cifra stilistica dell'autore il dominio del nero, ipnotico e massivo, attraente in modo morboso, il netto contrasto con il bianco più puro, in una lotta di predominio di luce e brutale assenza della stessa che produce un equilibrio tensionato e febbrile. Le tavole realizzate da Lauria, nonché le sue illustrazioni, sono forgiate nell'oscurità più buia di neri psicologicamente provanti, straziati da fughe di luce nette e artificiali, in composizioni dall'effetto scenico maestoso.
In esse vi troviamo masse ingenti di nero, gravitazionali, anatomie sintetiche, horrorifiche, di forte influenza scifi e cyberpunk, figure sincopate, scarnificate: l'eliminazione del superfluo e dell'ornamento che scompaiono nell'abisso.
Se vi chiedete come nasca una tavola di questo artista, come appaia prima che venga immersa nel nero indelebile, qui sotto potete farvi un'idea.
Quando invece abbandona il bianco e il nero, senza rinunciare alla bicromia ma sfoggiando altri colori della tavolozza, il risultato non è di certo da meno, come potete constatare qui sotto.
Ne emerge una produzione incredibilmente affascinante che cattura e travolge l'osservatore come poche altre e in redazione non vediamo l'ora di poter mettere le mani sui suoi futuri lavori.
Potete farvi un'idea della potenza visiva dei lavori di Lauria nella gallery qui sotto, dove abbiamo raccolto alcuni dei lavori più recenti, tra cui illustrazioni e tavole di Beta, Dylan Dog e Colonus. Potete seguire l'artista su Facebook e Instagram.