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Frank Miller parla di Dark Knight III: The Master Race e di Carrie Kelley

Il 25 novembre uscirà negli USA Dark Knight III: The Master Race, terzo capitolo della saga "ultraeroistica" di Frank Miller dedicata a Batman, coadiuvato dal fedelissimo Klaus Janson e Andy Kubert ai disegni.

Rispondendo ai fan a colpi di tweet (potete leggere qui l'intera conversazione), l'autore ha avuto modo di ragionare su quelli che saranno i temi salienti dall'attesissima miniserie e noi di Comicus vi pubblichiamo alcune interessanti risposte come riportate da CBR.

Miller ha voluto subito precisare che fonte d'ispirazione di questo terzo capitolo siano state le sollecitazioni di Brian Azzarello, il quale è riuscito a far tornare all'autore il desiderio di ripartire con il cavaliere oscuro, tant'è che The Master Race vedrà in appendice la pubblicazione di un mini comic totalmente a cura tra testi e parte grafica dello stesso Miller.

Venendo alla storia, innanzitutto ritroveremo Carrie Kelley, l'alter ego di Robin amatissimo dai fan, in una veste più adulta e ormai pronta a sostituire l'attempato Bruce nel ruolo di protettrice della città di Gotham City.
Miller ha affermato addirittura che Kelley "è più intelligente di Bruce Wayne", cosa che aumenta la curiosità intorno agli sviluppi che quanto detto possa portare alla trama di questa storia. Ricordiamo che l'autore ha dichiarato di voler realizzare una serie sul personaggio.

A chi gli ha chiesto spiegazioni sull'approccio da "bullo prepotente" di questa versione futuristica di Batman, l'autore originario del Maryland, non tralasciando un riferimento alla sua gioventù durante la quale è stato spesso vittima di soprusi da parte di ragazzi più grandi e violenti di lui, ha dichiarato che in realtà Batman semplicemente reagisce in maniera adeguata a quei bulli che non rispettano l'etica e la giustizia, come quello che appunto quando era un bambino privò Bruce Wayne della sua famiglia sterminandola all'uscita di un cinema di Park Row ( subito dopo la tragedia rinominata Crime Alley).

Discutendo di Superman, invece, Miller ha innanzitutto premesso come il personaggio a lui piaccia tantissimo mentre invece lo stesso non si può dire di quello che questa versione di Bruce Wayne prova per l'ultimo figlio di Krypton.

A chi ha criticato la sua opera tacciandola di fascismo/misoginia/razzismo/omofobia, Miller ha sottolineato come la cosa non sia un vero problema, considerandosi assolutamente fiero della sua poetica artistica e lasciando ai lettori il libero arbitrio di valutarla come meglio credono.

Ci siamo quasi allora: ancora qualche giorno e questo nuovo capitolo dell'epopea batmaniana sarà sotto i nostri occhi.

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