Adam Wild: Gianfranco Manfredi parla della serie e del suo futuro
- Scritto da Gennaro Costanzo
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È da poco uscito in edicola il numero 10 di Adam Wild, la nuova serie Bonelli scritta da Gianfranco Manfredi. Attualmente, la collana prevede storie autoconclusive, ma i primi 12 numeri rappresenteranno solo la prima stagione del fumetto. Dalla tredicesima uscita, infatti, la struttura della serie cambierà, come spiega lo stesso sceneggiatore su Facebook nel suo post raccolto dal nostro utente Vathek:
"Dal n.13 la struttura cambia completamente: ci saranno episodi doppi, qualche episodio singolo, episodi concatenati, e cicli come quello (in cinque puntate) sulle guerra africane: dagli Zulu alla guerra anglo-boera che, per struttura, richiama il ciclo delle Guerre nelle Grandi Pianure di Magico Vento."
Su un possibile speciale:
"No, nessuno speciale. Del resto io non ne ho fatti mai, a parte quello conclusivo di MV."
Sui dati di vendita e sull'esserne soddisfatti o meno:
"I dati seguono più o meno la stessa curva delle altre serie recenti. Queste curve segnalano un fenomeno oggettivo di cui bisogna prendere atto: si fatica a mantenere l'affezione dei lettori sul piano dei numeri. Su periodi più lunghi magari si possono verificare dei rialzi, ma la tendenza generale è al calo. Dunque per valutare bene è importante vedere dove ci si assesta. Però è indubbio che oggi i lettori preferiscono seguire saltuariamente più serie invece di sceglierne una in particolare. Del resto mi diceva anche un editore serbo (sono stato là nei giorni scorsi) che pure da loro quando esce una serie nuova, i lettori si informano: quanto durerà? Non lo chiedono perché sperano che duri tanto, ma perché comprensibilmente calcolano quanto gli toccherà sborsare per collezionarla tutta. Questa preoccupazione , insomma, va al di là del contenuto di una serie: è un puro calcolo di sostenibilità di spesa. Al fondo, ci si chiede: meglio seguirle un po' tutte per tenersi aggiornati o seguirne una o due tutti i mesi e non avere più i soldi per comprarne altre? Il problema esiste. L'editore serbo per esempio era stato contento di pubblicare Coney Island ( è appena uscitoin Serbia, soltanto un mese dopo l'uscita italiana, con i tre episodi riuniti in un unico numero) perché a suo dire i lettori preferiscono sempre di più storie complete e compiute, almeno la spesa possono calcolarla subito."
E infine, sul nuovo sistema a stagioni/cicli:
"...avrete notato che già da anni nei fumetti USA le serie sono studiate a blocchi o a cicli , perché non si sa mai in anticipo quale tenuta e durata possano avere. Dunque piuttosto che deludere i lettori con brusche chiusure non conclusive, si studia un tipo di programmazione più mobile."