Pen Award: Nel Gaiman, Art Spiegelman e Alison Bechdel sostengono Charlie Hebdo
- Scritto da Pasquale Gennarelli
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A distanza di quattro mesi dai drammatici fatti che il 7 gennaio scorso hanno travolto la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, durante i quali 12 persone hanno perso la vita, continua la polemica sulla condotta tenuta dai vignettisti della rivista e il delicato tema della libertà di parola.
Circa un mese fa, infatti, sei scrittori, tra cui Peter Carey, Rachel Kushner e Teju Cole, hanno reso pubblico che non avrebbero partecipato alla serata di gala presso il PEN American Center, in segno di protesta nei confronti dell'assegnazione di un premio "per la libertà di espressione" a Charlie Hebdo, in quanto considerano la rivista colpevole di intolleranza culturale e islamofobia.
Dopo le dichiarazioni rilasciate al NY Times Sunday dal presidente del PEN Andrew Solomon, e dal direttore esecutivo, Suzanne Nossel, nella quale veniva rimarcato che il valore di Charlie Hebdo non risiede tanto nella natura spesso offensiva delle loro vignette, beffarde nei confronti del profeta Maometto ed altri esponenti, ma "nella loro intrepida forza d'animo espressa nel pattugliare il perimetro esterno della libertà di parola", sono stati nominati nuovi scrittori che parteciperanno all'evento tra cui nomi noti agli amanti dei comics, ovvero Neil Gaiman, Art Spiegelman e Alison Bechdel.
Chiudono il sestetto di autori nominati George Packer, Azar Nafisi e Alain Mabanckou, un romanziere franco-congolese, che presenterà ufficialmente il premio.
"Il premio PEN a Charlie Hebdo è per il coraggio. Il coraggio di lavorare dopo il bombardamento degli uffici del 2011, il coraggio di far uscire la rivista a dispetto dell'omicidio", ha dichiarato Gaiman in un'email al Times. "Se non possiamo applaudire, allora tanto vale andare a casa...sarò orgoglioso di essere ospitare al gala nella notte di martedì".
(Via artsbeat)