Marvel e l'influenza di cinema e tv sui fumetti. Il punto di Dan Buckley
- Scritto da Giuseppe Zimbalatti
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Voci che la Marvel adatti i propri fumetti perché somiglino il più possibile alle loro rappresentazioni su schermo (cinema e TV), risalgono almeno al 2001, quando Grant Morrison e Frank Quitely vestirono in pelle gli X-Men. Con la creazione dei Marvel Studios e l'ascesa del Marvel Cinematic Universe, le voci hanno spesso lasciato il posto alle lamentele, specie riguardo i cambiamenti di una continuity percepita come al servizio di sinergie aziendali. In molti, poi, ritengono che nel post Secret Wars i personaggi somiglieranno tutti a quelli dei film.
Nel corso di un'ampia intervista con Icv2.com, il Marvel Publisher Dan Buckley, pur ammettendo l'influenza dei prodotti video sul medium cartaceo, respinge ogni ipotesi che possa esserci una volontà consapevole di adattare la continuity dei fumetti. "Io credo che alla gente piaccia saltare alle conclusioni", esordisce, pur ammettendo che "naturalmente" i film avranno una certa influenza sugli autori. E fa qualche esempio in proposito.
"Ricordiamo tutti, andando a rivedere i nostri albi degli X-Men anni '70, '80 e '90", ha detto, "come il Professor Xavier andasse a indossare il casco di Cerebro all'interno di una stanza e qualunque stanza fosse e a qualunque cosa somigliasse, dipendeva esclusivamente dall'artista del momento. Ma quella stanza, ora, dopo il film sugli X-Men con Xavier in quella grande area seduto all'interno di quel globo metallico con la rampa, e indossa l'elmetto, se prendi ora un fumetto Marvel, è proprio così che quella stanza appare. Il film ha definito la percezione del mercato di massa di come appare Cerebro. Gli autori che lavorano ai fumetti lo guardano e pensano "È figo, credo che lo farò anch'io!" Per cui, sostenere che un media non influenzi enormemente l'altro, significherebbe mentire".
E fa anche l'esempio di Thor. "Quando Kirby ha dato inizio a Thor si trattava di fantascienza. Se riguardiamo quelle tavole, era tutto frutto della sua immaginazione.
L'outfit era molto sci-fi, per mancanza di un termine migliore. Nel corso degli anni, attraverso l'influenza di diversi artisti e della loro immaginazione, direi che tutto ha preso a somigliare più alla mitologia nordica, o a Il Signore degli Anelli. Ora, dopo i film su Thor, la sensazione è che Asgard sia tornata di nuovo sci-fi, perché influenzata dal film".
"Per cui non c'è modo che questi film, che sono visti da milioni di persone, non stiano influenzando ciò che stiamo facendo nei fumetti" , ammette Buckley, "ma non stiamo cercando di allineare la continuity tra i due mondi narrativi perché, francamente, sarebbe un'impresa folle".
"Tentare di congiungere 75 anni di continuity dei fumetti con la continuity dei film? Credetemi, lavoro sia nei film che nei prodotti live-action per la TV, ed è già molto difficile sincronizzare queste due cose. Non ho la minima intenzione di aggiungere all'equazione 70 fumetti al mese".
Quindi chiosa "Sì, c'è un'influenza reciproca, e gli autori si rubano a vicenda le buone idee. Questo succederà sempre".
Come ulteriore esempio della reciproca influenza tra i due media, Buckley ha indicato la serie ABC Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D., i cui personaggi originali (l'unico già esistente è Coulson) sono ora protagonisti nelle proprie serie a fumetti.
"L'uno non prevarica l'altro, cosa peraltro molto difficile", conclude "ma si influenzano a vicenda, cosa peraltro molto divertente".