Angoulême 2014, le ombre di un gigante
- Scritto da Andrea Fiamma
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"Ci sono un sacco di cose che stanno succedendo e che non siamo in grado di capire" è il commento di The Beat a proposito dell'imminente 41esima edizione del Festival International de la Bande Dessinée.
In una lettera al ministro della cultura e della comunicazione francese Aurélie Filippetti il giornalista Didier Pasamonik, che già l'anno scorso era stato allontanato dagli organizzatori in quanto collaboratore di ActuaBD (agenzia che negli anni ha sottolineato le mancanze e i difetti della manifestazione), ha evidenziato le dinamiche che scorrono sotterranee al festival e che rischiano di farlo sprofondare in una crisi ancora più profonda di quella che sta attualmente attraversando.
Pasamonik ricorda a Filippetti che il precedente ministro della cultura, Aillagon, aveva fatto redarre il "rapporto Ladousse" in cui veniva nominato un comitato, formato in parte da personalità statali della città e del governo e in parte da autori, editori e nomi legati al fumetto, che stabilisse le direttive culturali ed economiche del festival (tra cui gli accordi con sponsor e l'organizzazione delle mostre). Il giornalista denuncia la 9e Art+, la società organizzatrice del festival che ha blindato la minafestazione con un contratto fino al 2017, di "arrogarsi diritti senza colpo ferire", e continuando a gestire i fondi e gli investimenti pubblici a suo piacimento, senza consultare gli apparati statali.
A tal proposito, il candidato sincado della città ed ex-collaboratore al festival Samuel Cazenave, in un'intervista a Le Figaro, punta il dito contro l'attuale primo cittadino Philippe Lavaud, reo di aver condotto a una "totale mancanza di consultazione tra i consiglieri e il settore. [...] La verità è che mi sento che non c'è il capitano al timone. [...] Alla fine nessuno decide. Ogni anno, l'impianto è costato un milione. Dopo dieci anni, dieci milioni. Con questo bilancio possiamo costruire qualcosa di molto decente. Perché non un palazzo festival come Cannes? Inoltre, abbiamo bisogno di costruire parcheggi nelle immediate vicinanze del centro della città".
Oltre a questioni logistiche, Pasamonik e Cazenave auspicano un maggior sfruttamento degli altri ambiti artistici che vengono solitamente tirati in ballo nelle convention, anche in termini internazionale: "La manifestazione deve riflettere un allargamento del concetto di cartone animato. Il lavoro sul video, l'animazione e l'illustrazione, portando grandi studi come la Pixar o la DreamWorks".
A questo si aggiunge il boicottaggio dell Grand Prix de la ville d'Angoulême, sorta di premio alla carriera che prevede che il vincitore, oltre a diventare membro del comitato votante, ne sia il presidente fino all'anno successivo. Boox riporta che su 26 membri del comitato, 16 hanno deciso di non votare, tra cui Philippe Druillet, José Muñoz, Enki Bilal, Baru e l'attuale presidente Willem, in seguito alla scelta di permettere che votassero anche autori e scrittori stranieri i cui lavori sono stati pubblicati in Francia, allargando lo spettro demografico dei votanti. Finora il premio era gravitato attorno ad artisti europei - franco-belgi più che altro - che fossero sia sceneggiatori sia disegnatori e che avessero una carriera decennale, mentre il nuovo bacino di votanti potrebbe preferire giovani sceneggiatori stranieri. Pasamonik è critico nei confronti di Lewis Trondheim, che per primo aveva teorizzato una votazione aperta a tutti gli autori - anche nei premi di settori, come il miglior libro per ragazzi - e una premiazioni meno dipendente dallo sponsor.
Ironicamente, la scelta dei finalisti potrebbe mettere a rischio l'intera impalcatura. Dei tre (Bill Watterson, Katsuhiro Otomo e Alan Moore), due non sembrano particolarmente disposti a concedersi in apparizioni pubbliche o altre mansioni specifiche e l'eventuale vittoria potrebbe lasciare l'Academie senza un presidente. Le ipotesi sul cambiamento delle preferenze dei votanti si sono in parte rivelate fondate: nessuno dei tre autori è francese e uno di loro è uno sceneggiatore.
Nel mezzo di questo caos, l'unica cosa certa è che il vincitore del Grand Prix verrà annunciato il 2 febbraio durante la cerimonia di chiusura della manifestazione.