Apple: ancora censure
- Scritto da Pasquale Gennarelli
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Sono i fumetti troppo scandalosi per la Apple? con questa domanda si apre un articolo di publishersweekly sulle continue censure operate dalla casa di Cupertino.
Le vendite di fumetti digitali sono aumentate vertiginosamente negli ultimi tre anni. I lettori sono attirati sia dalla resa grafica dei fumetti sullo schermo dell'iPad, sia perché amano la comodità di acquisto tramite le app, che permette loro di comprare e conservare i fumetti all'interno di una singola applicazione. Il problema nasce quando la Apple vieta tale vendita, a causa di contenuti ritenuti troppo espliciti. E quest’anno è successo ben 59 volte.
La recente censura del secondo numero di Sex Criminal, opera di Matt Fraction e Chip Zdarsky, è solo l’ultima di una serie che è iniziata nel maggio scorso, quanto la Apple ha notificato a Comixology che 56 fumetti, che in precedenza erano disponibili sulla sua applicazione, non soddisfacevano i loro standard e quindi dovevano essere rimossi. Tale elenco comprende tra gli altri Black Kiss II di Howard Chaykin, Sex di Joe Casey e Piotr Kowalski, XXXombies di Rick Remender e Keiron Dwyer, i numeri 1-13 di Angry Youth Comix di Johnny Ryan e libri 1-4 della sua Prison Pit, Folly: The Consequences of Indiscretion di Hans Rickheit e l'antologia LGBTQ No Straight Lines (nominato anche per un Eisner Award) , tutta la proposta di Fantagraphics Books; cinque yaoi manga (storie d'amore tra due maschi) da Digital Manga Publishing; Chester 5000 di Jess Fink, pubblicato dalla Top Shelf, The Boys: Herogasm di Garth Ennis, Omaha the Cat Dancer e The Story of O, pubblicati da NBM, e un quintetto di titoli, tra cui Chicken Soup for Satan, presso l'editore horror / fantastico Asylum Press.
Sorte diversa, invece per il numero 12 di Saga di Brian K. Vaughan e Fiona Staples. In questo caso la scarsa chiarezza dei criteri di censura aveva portata ad un’iniziale esclusione del numero in questione, salvo poi una retromarcia da parte della Apple, e le conseguenti pubbliche scuse di Comixology circa l’esclusione preventiva.
Ma come funziona il mercato digitale di fumetti? Ci sono dei fornitori, il principale dei quali è, appunto, Comixology, affiancato da altri minori come Comics Plus. Quando Apple bandisce un fumetto significa che i lettori non possono acquistarlo tramite una app iOS, anche se possono ancora farlo sulla pagina web di Comixology o Comics Plus, oppure sulla piattaforma Android, per poi sincronizzarli sui loro dispositivi iOS. Addirittura alcuni fumetti vietati sono disponibili anche tramite una app Apple, iBookstore, che non può essere sincronizzata con Comixology o con altri. In altre parole, per le case editrici significa rinunciare alla principale via di distribuzione digitale di fumetti, il terzo in termini di incasso per iPad nel 2012, e che nel solo mese di settembre hanno comunicato di aver ricavato ben 200 milioni di euro tramite i download.
Sia Apple che Comixology non commentano le loro scelte, né vogliono fornire alcuna indicazione circa i loro standard. Chiari, invece, sono gli intenti di Eric Stephenson, Editor della Image Comics, il quale alla domanda se i fumetti prodotti dalla Image saranno modificati per rientrare in questi standard imposti dalla azienda di Cupertino, risponde: “Immagino che lo farebbero, ma certamente non sto dicendo alle persone di cambiare qualcosa. Voglio dire, stiamo facendo The Black Kiss II edizione speciale Natale, e vi garantisco che Howard Chaykin non è minimamente preoccupato di soddisfare i gusti della pudica Apple".