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Lucca '12: Le Storie Bonelli

Le_storieMauro Marcheselli ha guidato la squadra di autori che qui a Lucca ha raccontato al pubblico uno dei nuovi, grandi progetti Bonelli: Le storie.
La serie mensile, già in edicola con il primo numero, ha raccontato il direttore editoriale, è nata circa un paio di anni fa, senza grandi preparativi, come sempre in Bonelli, confessando che se piaceva a Sergio l'idea, il lavoro poteva cominciare senza altri impedimenti. Attualmente ha continuato, ci sono già in cantiere più di 50 storie e se al pubblico piaceranno ha concluso Marcheselli, la serie continuerà a oltranza, essendo una scommessa voluta da lui personalmente. Ha tenuto poi a precisare che non esiste un elemento che possa unire idealmente ogni albo, se non la “gabbia bonelliana” che impone da sempre assenza di parolacce, volgarità e scene estreme o offensive di qualunque sensibilità. Per il resto è stata data carta bianca agli autori, liberi di lavorare su di un soggetto e un periodo storico a loro discrezione e di spaziare anche sul genere preferito, dal noir, al western, alla fantascienza, sempre con l'avventura al centro dell'attenzione. 

Paola Barbato per esempio, ha confessato di aver scelto per il suo Il boia di Parigi, una delle epoche storiche che più ama, la Rivoluzione Francese e che meglio conosce. Non è stato facile ha confessato, passare da 94 a 110 tavole, la differenza sembra piccola, ma si deve imparare a ricalibrare tempi e ritmi, inoltre l'assoluta libertà lasciatale all'inizio, non è stato un fatto positivo per lei, in quanto abituata a un cammino già tracciato da regole e paletti ben precisi con Dylan Dog. Ha quindi concluso rivelando di avere già in cantiere almeno sei storie per la collana, tra cui una d'azione, genere a lei piuttosto lontano e una claustrofobica, tutta ambientata in interni e disegnata da Daniele Caluri.
Giampiero Casertano, il disegnatore de Il boia di Parigi, ha dichiarato candidamente di avere un amore smisurato per la Barbato e di aver trovato subito  un'alchimia eccellente per questo albo che pensa sia davvero riuscito. Lo studio del personaggio è stato fatto insieme anche se il modello per il boia è arrivato dallo Barbato, un poeta dialettale bresciano suo amico. Mentre con Dylan puoi inventare, qui è storia, ha aggiunto e va rispettata, bisogna documentarsi e Casertano ha confessato di aver visto diversi film e serie francesi sull'argomento. Per quanto riguarda le prossime storie, è ora al lavoro su di una riguardante Caravaggio, scritta da De Nardo mentre ne ha da poco consegnato un'altra ambientata in Vietnam.

Aldo di Gennaro è e sarà l'unico copertinista di tutte le testate. Il grande artista ha ammesso di averne realizzate 8 e 1/2, in quanto una ancora in preparazione, che Marcheselli non ha ancora visto e che ha "spoilerato" simpaticamente, dicendo che rappresenterà un pastore di capre rapito da un UFO.
Il secondo numero della serie che uscirà il prossimo mese, è scritto invece da Roberto Recchioni e disegnato da Andrea Accardi. Il soggetto saranno i samurai, amatissimi da Recchioni e odiati, ha scherzato lo scrittore romano, da Sergio Bonelli e che purtroppo si è rammaricato, non leggerà mai. È una storia molto disciplinata come la vita e l'educazione dei samurai ha dichiarato, aggiungendo che grazie ai disegni di Accardi, è l'albo più bello che abbia mai scritto. Recchioni ha pronte tre storie tutte diverse ma tutte riguardanti samurai, ha concluso.
Il pensiero finale, sollecitato da Casertano è stato per Davide Bonelli, alla sua umiltà e alla energia subito dimostrata nel affrontare il non facile compito di aver preso sulle proprie spalle un'eredità così importante.

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