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La destra americana contro il Batman multiculturale

nightrunnerQuando le storie a fumetti toccano nervi scoperti nella società, immediatamente assurgono alle cronache sui mezzi di stampa generalisti. "Merito" forse della presa e diffusione popolare del fumetto?
Sia quel che sia, è quanto sta capitando nuovamente in questi giorni, con una vicenda che ha al centro delle polemiche i fatti raccontati nel mese di dicembre su Detective Comics, storica collana dedicata a Batman, dalle cui iniziali la casa editrice DC Comics mutua il proprio nome. Nel fuoco del contendere, senza svelare troppo delle trame future, la decisione di Batman di inserire nella sua rete internazionale un giovane agente francese, Nightrunner: ciò che ha acceso la miccia, tuttavia, è la circostanza che questo agente sia di origine algerina e di fede musulmana sunnita.

Apriti cielo. La decisione non è piaciuta affatto a molti blogger riconducibili alla destra americana più oltranzista (come ad esempio Avi Green), che si sono scagliati contro la decisione della DC, arrivando a promuovere un vero e proprio boicottaggio nei confronti dell'editore. In particolare, è stato criticato il fatto che tra tutti i possibili personaggi che avrebbero potuto ricoprire il ruolo di agente francese di Batman non si sia scelto un "francese puro", bensì un "meticcio" proveniente da una delle tristemente famose banlieu (i sobborghi parigini teatro di scontri violenti a sfondo sociale nel 2005).

In risposta, lo sceneggiatore David Hine non si è mostrato affatto pentito di aver concepito in questo modo il personaggio, dichiarando al sito Death and Texas: "Piuttosto che puntare sull'ovvia scelta del Moschettiere come nuovo Batman francese, volevo stabilire il tipo di eroe che vorrei vedere in un fumetto se io fossi francese. Il processo di sviluppo di una storia è complesso, e ci sono molti tipi di aspetti a cui guardo. I disordini e problemi urbani delle minoranze etniche sotto il governo Sarkozy hanno dominato le notizie dalla Francia, ed è diventato inevitabile che l'eroe provenisse da un background francese algerino".

Da parte loro, i francesi non si sono scomposti più di tanto, limitandosi a sottolineare gli errori e le mancanze di entrambe le parti. Le critiche dei blogger sono state liquidate come becera ottusità razzista, mentre rispetto a Hine è stato fatto notare come le ragioni delle rivolte del 2005 non fossero tanto di origine etnica, quanto piuttosto sociale. Alla base di entrambe le critiche, secondo le voci francesi, sta l'incomprensione anglosassone per il particolare modello integrazionista di matrice francese, secondo il quale qualunque individuo, a prescindere dal credo religioso e politico e dalla sua origine etnica, dal momento in cui ha la cittadinanza è, semplicemete, un francese. Per lo stesso motivo, dunque, anche le sommosse delle banlieu non sarebbero spiegabili in termini culturali, anche se, aggiungiamo noi, qui forse sono i francesi a rimuovere dall'analisi il problema oggettivo costituito dalla strisciante ghettizzazione che in molti casi coinvolge le seconde e terze generazioni dell'immigrazione.

Per quanto riguarda Batman, ad ogni modo, a noi non rimane che sperare che le storie in questione siano buone e valgano il prezzo del biglietto. Continuate a seguirci per eventuali nuovi sviluppi della vicenda.

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