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Alfredo Goffredi

Alfredo Goffredi

Con la Gazzetta la Storia secondo Disney

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I PaleopaperiIn uscita dal 22 febbraio, con Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera sarà possibile richiedere la nuova serie di volumi a colori allegati al giornale. Dopo I mitici Disney, Gli anni d'oro di Topolino, 100 anni di fumetto italiano, Supereroi le grandi saghe e Corto Maltese, è la volta di una nuova collezione targata Disney.

La storia universale, come il titolo della collana già suggerisce, sarà una raccolta di ampio respiro che affronterà periodi storici, popoli, eventi e personaggi celebri del passato e degli anni più vicini a noi, ovviamente interpretati dai topi e dai paperi più famosi del fumetto. Il primo volume, I Paleopaperi, verrà distribuito al prezzo di lancio di 1,99 euro, mentre i trentatrè volumi seguenti avranno un costo di 7,99 euro.

Di seguito riportiamo il piano dell'opera:

I Paleopaperi
Paperi delle caverne
Topolino l'etrusco
Paperamses
Topolino e Cleopatra
L'Atlantide di Topolino
Topiliade
Paperistra
Paperinus Tapinus
Pippus Bis-Bis
Topan il Barbaro
Un papero vichingo
Paperartù
Ser Topolino
Messer Papero
La Gioconda di Topolino
To-Po-Lin
Paperin Temucin
Marco Topo
Paperin de la Ventura
Topolin Colombo
Paperin Capac
Topolino sulla Mayflower
Don Pepito Paperon
Archimede Galileo
Aramouse
Il corsaro Paperino
Paperibaldi
Il Papero Rosso
Paperi e motori
Un ponte per lo Zione - Età contemporanea
Cosmo papero
Papernet
Papermusic

FF: Fantastici... quanti?

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Attenzione! La seguente notizia potrebbe contenere spoiler!

FF_1Signore e signori, ci troviamo di fronte alla fine di un'epoca. La super famiglia con super problemi ha ufficialmente visto un punto fermo alla propria storia. Niente più Fantastici Quattro. Niente più Fantastic Four. Ma non per questo niente più fantastiche avventure. A marzo arriverà il primo numero di FF in cui i lettori potranno toccare con mano i cambiamenti apportati da Jonathan Hickman alle trame del fantastico quartetto... terzetto? O scherzetto?

Tutti i siti americani riportano oggi nuove indiscrezioni sulla nuova serie che vede i rimanenti membri degli FQ reagire a quanto successo con la fine di Three e del gruppo.
Chi pensava che ci saremmo trovati davanti ai Fantastici Tre si sbagliava.
Chi pensava che ci saremmo trovati davanti a una nuova formazione di Fantastici Quattro aveva ragione e torto al contempo.
Quello che è certo è che i membri rimasti non hanno intenzione di rimanere con le mani in mano, e così nemmeno la Future Foundation (ecco svelato cosa sta dietro a FF, come già avevamo supposto più di un mese fa), come ci testimonia la cover del primo numero di FF.

L'editor Tom Brevoort ha annunciato in proposito che ha definito FF "il vero e proprio tessuto del Marvel Universe", promettendo una serie unica "che stupirà un gran numero di fan grazie ad un'incredibile combinazione di idee e immagini". Ma soprattutto, come abbiamo già detto, sarà la serie che segnerà un importante cambiamento.

La prima novità è l'ingresso di Spider-Man nel gruppo, anche questa una scelta non coglierà il lettore totalmente di sorpresa. Cosa che potrebbe fare il nuovo costume del Ragno, in linea con la nuova serie di costumi, che recheranno sul petto non più il quattro cerchiato (e nemmeno il 3, come volevano i più maliziosi) bensì il logo della Future Foundation che era stato mostrato come unico teaser della serie alla fine di dicembre. Spider-Man si appresta a diventare il nuovo Wolverine, dunque? Tra le avventure personali, quelle con i New Avengers e quelle che leggeremo su FF avrà sicuramente un bel da fare. E, secondariamente, la scelta di Peter Parker come quarto membro del gruppo può essere letta in qualche modo come un prossimo cambiamento ai vertici delle testate ragnesche? Perché un impegno come quello che avrà su FF, considerando le parole di Brevoort, non sembra essere cosa da poco, dà più l'idea di qualcosa di abbastanza totalizzante, e di conseguenza non sarebbe da escludere un ruolo quantomeno di supervisione, se non di sceneggiatura vera e propria, di Hickman sulle pagine di Spider-Man. Questo anche alla luce del fatto che, con la probabile chiusura di Secret Warriors, di cui oltretutto è co-scrittore assieme a Brian Michael Bendis, Hickman si troverebbe a sceneggiare due sole testate al mese, FF e SHIELD.
La scelta del Ragno, tuttavia, a detta di Hickman (in un'intervista pubblicata assieme ai nuovi bozzetti dei costumi) motivata da "molte ragioni da scoprire con la lettura".

Come emerge dalla variant cover realizzata da Daniel Acuna (e per questo precedentemente l'ipotesi "nuovi Fantastici Quattro" è stata ritenuta vera solo in parte), la nuova divisa del gruppo sarà indossata anche da diversi altri personaggi, a partire da Franklin e Valeria Richards fino ad arrivare ad alcuni personaggi già visti durante la gestione Hickman di Fantastic Four.

Non resta che aspettare il 23 marzo per l'uscita del primo numero di FF e per scoprire cosa si cela esattamente dietro alla nuova creazione di Jonathan Hickman.

Ortolani flette i muscoli ed è nel web

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Rat-ManSe siete appassionati di Rat-Man al punto che non vi bastano la serie regolare, la collection, gli albi a colori, gli albi speciali, i cartoni animati, gli albi con le copertine foil e ogni altra trappola editoriale da cui lo storico numero uno, Rat-Man contro il Ragno, vi aveva messo al corrente, tenete d'occhio il sito ufficiale di Rat-Man.
Partirà a breve, infatti, la rubrica personale di Leo Ortolani, che vi permetterà di avere una visione a 360° sul mondo del vostro uomo ratto preferito, grazie a bozzetti, curiosità e anticipazioni.

Ecco come Leo ha parlato di questo nuovo spazio sul sito di Panini Comics:

"Perdere tempo.
Ecco di cosa si tratta.
Un modo come un altro per perdere tempo e farlo perdere a chi vorrà venire a vedere come lo perdo. Perchè, diciamolo francamente, perdere tempo è importante. Soprattutto quando non se ne ha mai, come me. Ti metti lì e perdi il tuo tempo, con l'aria di chi ne ha davanti un sacco,mentre invece ogni giorno, per venire a lavorare in questo monolocale che chiamo pomposamente "lo studio", devo attraversare un viale terrificante, che dev'essere la pista di accelerazione di qualche aeroporto, non l'ho ancora capito, e insomma, anche se attraversi sulle strisce, dai un pò fastidio ai jet che stanno decollando, e non sai se la volta che lo fai sarà l'ultima, quindi non è che ci si debba illudere di avere tutto qusto tempo davanti, eh?
Ma poi lo faccio lo stesso, di illudermi, e arrivo in studio e lo perdo in mille sciocchezze, che però alla fine, magicamente confluiscono in quella zona del cervelletto chiamata "creatività" e da lì nasce Rat-Man, e forse anche l'Adige.
Non vi do quindi un appuntamento fisso, qua si perde tempo e basta. Così, quando volete farlo, venite a vedere come sembra che non stia lavorando."

Northlanders 4 - La vedova della pestilenza

Quarto appuntamento con le saghe nordiche di Brian Wood. Dopo un volume di storie autoconclusive, è la volta di una storia lunga, dal respiro decisamente più ampio. Mantenendo fede alla sua precisione nella ricostruzione di ambienti, usi, tradizioni, Wood ci presenta un’ennesima storia di ingiustizia vendicata, questa volta ambientata nella Russia della pestilenza del 1020, uno dei periodi più bui dell’età oscura.

Viene da pensare che Wood abbia scelto di inserirsi nel solco di una delle mode fumettistiche degli ultimi anni, gli zombie, realizzando una storia in cui propone al lettore la loro versione realistica e storicizzata: gli appestati. Il morbo, reagente sociale sempre presente, che immerge la storia in una cappa di tensione e ansia, che impone la quarantena, che non lascia scampo; gli appestati che si accalcano attorno alle mura e premono per entrare (emblematica, in questo senso, la sequenza alle pagine 24-27); la tensione palpabile e la risposta sociale, i militari deviati, la fede al bivio, a cui è richiesto un cambiamento, la scia di morte. Infine l’eroe, nel mezzo di tutto, che in questo caso è un’eroina, Hilda, la vedova della pestilenza del titolo, che, ormai sola e con una figlia a cui badare, si troverà a dover combattere per la propria autonomia e indipendenza all’interno di un sistema marcatamente patriarcale, militarizzato e dilaniato dalla peste e dalla dittatura della spada.
La quarta di copertina definisce La vedova della pestilenza “la più lunga e brutale delle storie di Northlanders pubblicate finora”, e non è difficile capirne il motivo: quella che racconta Wood, questa volta, non è la violenza della guerra né la violenza della vendetta in senso stretto, ma è la crudeltà del massacro all’interno della propria comunità.

Una storia come non se ne leggeva dal primo volume, "Il ritorno di Sven", magistralmente scritta da Brian Wood e messa in pagina da un Leandro Fernández che riesce nella costruzione di una realtà complessa con uno stile essenziale, l’ideale per un’ambientazione sepolta da una neve che si rivelerà ben più che un elemento di contorno. Il minimalismo cromatico di Dave McCaig, divenuto ormai un marchio distintivo della serie, emerge dai sabbiosi filtri digitali per rendere alla perfezione uno scenario cristallizzato dal gelo del nord. Da questo punto di vista bisogna dire che la carta patinata dei volumi Planeta aiuta molto la resa dell’immagine in una simile colorazione (soprattutto per quanto riguarda il rendering digitale), cosa che invece la carta dei TP Vertigo non riusciva a valorizzare del tutto.
Il lavoro di McCaig rappresenta, inoltre, uno dei pochi elementi di continuità artistica a fianco delle sceneggiature di Wood e delle sempre ottime copertine di Massimo Carnevale, che anche questa volta non manca di realizzare illustrazioni vibranti ed emblematiche.

L’unico scivolone dell’edizione italiana riguarda la presenza di refusi (in numero sufficiente per accorgersene) e alcune (rare) soluzioni in sede di traduzione che potevano essere risolte diversamente. Una piccola pecca che non riesce, tuttavia, a intaccare il risultato finale. "La vedova della pestilenza" è una di quelle storie che meritano di essere lette e rilette più volte, per il suo mescolare epica e riflessione, per la sua potenza grafica e narrativa e per l’amaro che lascia in bocca.

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