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Fabio Volino

Fabio Volino

Capitan America: nuovo costume

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Il nuovo costume di CapAnnunciando il progetto Marvel NOW! la Marvel mise subito in chiaro che i costumi di alcuni supereroi avrebbero subito un redesign. Uno dei primi che possiamo ammirare riguarda Capitan America, il quale ora (come potete vedere) sfoggia un look più "militare" rispetto all'immagine consueta.

Questo nuovo costume, inizialmente progettato da Jerome Opena, ha subito poi alcuni rimaneggiamenti da parte di John Cassaday, fino ad assumere il suo aspetto definitivo. Entrambi questi artisti avranno modo di dare ulteriore vita a questo redesign, grazie alle serie Avengers e Uncanny Avengers.

SDCC '12: il ritorno di Sandman

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sandmanDurante il panel dedicato all'etichetta Vertigo del San Diego Comicon, Neil Gaiman ha annunciato in videoconferenza il ritorno al personaggio che l'ha reso celebre: Sandman. Questa nuova miniserie, prevista per il 2013 (ovvero per i 25 anni dall'esordio del personaggio) verrà disegnata da J.H. Williams III e si collocherà cronologicamente prima del numero uno della serie regolare.

"Quando finii di scrivere Sandman" ha raccontato Gaiman "era rimasta ancora una storia da narrare. La storia di ciò che era accaduto a Morfeo, da far sì che venisse facilmente catturato nel primo numero e perchè era ritornato da un luogo lontano, stremato oltre ogni immaginazione, e vestito per la guerra. Volevo pubblicarla per il ventennale, ma poi non c'è stato tempo. Ora, per i 25 anni, sono onorato e nervoso del fatto che questo racconto vedrà finalmente la luce".

"Neil ha ancora una passione ed un amore incredibile per i comics" ha aggiunto Dan DiDio "È meraviglioso riaverlo con noi. J. H. Williams sarà il complemento perfetto alle sue sceneggiature: è rinomato per creare arte che spinge più in la i confini di questo medium".

La data di uscita della miniserie ed i numeri dei quali sarà composta sono notizie che verranno rivelate in un secondo momento.

Stan Lee: altra vittoria legale

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Stan LeeUna causa legale che pendeva da tempo sul capo di Stan Lee era quella intentata da una compagnia da lui stesso fondata, la Stan Lee Media. Gli avvocati della società infatti avevano sporto denuncia poichè, a loro dire, Lee aveva impropriamente trasferito alla Marvel i diritti di sfruttamento di alcune sue creazioni (come l'Uomo Ragno, i Vendicatori, ecc...) nel periodo in cui Lee aveva concluso il suo contratto con la Casa delle Idee, nella seconda metà del 1998: quindi, sempre secondo la teoria degli avvocati, i diritti su questi personaggi erano rimasti in capo alla Stan Lee Media.

Iniziata nel 2006, la causa si è conclusa infine oggi, quando un giudice federale californiano ha rigettato l'istanza della Stan Lee Media. Le motivazioni della sentenza, per quanto chiare, sono attese per la prossima settimana. In ogni caso, per Lee, questa è la seconda vittoria legale in poche settimane dopo quella ottenuta contro i suoi ex soci della Pow! Entertainment.

Italia da fumetto

L'obsoleta concezione che il fumetto come medium sia solo un prodotto infantile è stata da tempo abbandonata, anche in un paese come l'Italia, nonostante ogni tanto si ricicli questo vecchio cliché (il più delle volte solo per fare facile sensazionalismo). A contribuire in modo decisivo a questo risultato è il sottogenere definito graphic journalism o, dovendo proprio usare un termine italiano, giornalismo a fumetti (anche se il saggio in questione parla anche di "fumetti di realtà", intesa come una realtà storica, politica o sociale che diviene parte integrante di un'opera fumettistica), presente da decenni negli Stati Uniti e altri paesi, e che da qualche anno ha preso piede anche in Italia.

Il saggio Italia da fumetto del giornalista Francesco Fasiolo analizza con dovizia di particolari il fenomeno del graphic journalism, partendo dai primi esempi a livello internazionale (Palestina di Joe Sacco, Persepolis di Marianne Satrapi, Maus di Art Spiegelmann) per arrivare ai giorni nostri e infine passare al mercato italiano, dove il graphic journalism è presente in maniera stabile da circa cinque anni grazie ad autori come Marco Rizzo Alessandro Di Virgilio. Non solo, il fumetto di realtà può anche far capolino in un prodotto seriale volto in primo luogo al divertimento del lettore, senza che la riflessione storica e politica diventi predominante: in tal senso esemplare è Volto nascosto di Gianfranco Manfredi.

L'autore vuole soprattutto rendere chiaro questo, in ultima analisi l'essenza del graphic journalism: anche se un prodotto a fumetti, quello che si legge è un servizio giornalistico, una inchiesta che va a scavare in un'epoca storica o un fatto di cronaca (Il Vajont, il G8 di Genova, ecc...) e ne analizza i fatti nella maniera più oggettiva possibile cercando di arrivare a una conclusione. E, diversamente da un articolo giornalistico, un fumetto ha alcune frecce in più al suo arco: un maggior tempo di realizzazione e nessun limite teorico di spazio, cosa che consente di analizzare aspetti che, nell'immediatezza di un articolo giornalistico, possono sfuggire o non essere approfonditi a dovere.

Il saggio è diviso in due parti: la prima dedicata alle produzioni internazionali, la seconda a quelle italiane. Decisamente ottima la prima parte, la quale inquadra la nascita e la crescita del graphic journalism anche per il lettore che si approcci per la prima volta a questo genere. Fin troppo didascalica, invece, la seconda parte, nei capitoli dedicati ai prodotti seriali, dove viene citato o descritto ogni singolo episodio di un fumetto italiano da Tex ad oggi che presenti tracce anche minime di "fumetto di realtà". Apprezzabile invece l'analisi di Volto nascosto e di come esso abbia (in piccolo o in grande) dato una svolta al fumetto di intrattenimento italiano.

Il volume, edito da Tunuè, si presenta in una buona confezione editoriale e contiene solo pochi refusi che non inficiano affatto la lettura.

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