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Cris Tridello

Cris Tridello

Michel Vaillant con la Gazzetta

  • Pubblicato in News

brivido_a_MonzaLa Gazzetta ormai da anni offre allegati a fumetti, così come fanno tutti i maggiori quotidiani.

Raramente, però, un accoppiata è stata così azzeccata come quella che ci sarà a partire dal 5 dicembre: Michel Vaillant allegato alla Gazzetta dello sport.

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando diciamo solo che Michel Vaillant è uno dei migliori fumetti sportivi al mondo. Creato da Jean Graton più di 55 anni fa, questo bèdé segue le avventure della famiglia Vaillant e della loro scuderia automobilistica, la Vaillante. Gare mozzafiato piene di intrighi, tensioni e lotte tra team avversari che hanno appassionato i lettori d'oltrampe e hanno fatto di questo titolo il più famoso fumetto sul mondo dei motori mai realizzato. Il titolo consta in oltre 70 volumi (71 contando la nuova serie da poco varata), un film mediocre, una serie televisiva e una serie a cartoni animati.
Michel Vaillant è già stato pubblicato, come allegato, nel numeo 27 della collana I classici del fumetto di Repubblica - serie oro, mentre Nona Arte lo sta ripubblicando in eleganti volumi.

La Gazzetta inizierà a pubblicare Michel Vaillant a partire dal 5 dicembre con Brivido a Monza (De l'huile sur la piste!  #18 della serie) al prezzo lancio di € 1.
Ogni albo sarà di 64 pagine e, oltre alla storia a fumetti, conterrà una serie di inediti articoli di approfondimento.
La serie proseguirà per almeno 35 volumi, ogni mercoledì; i numeri 2 e 3 costeranno anch'essi un euro per poi assestarsi al più che interessante prezzo di € 2,99 a volume (online il costo è di € 5,99 a volume, e la collana completa costa € 98).

Di seguito la lista delle prime uscite, presa dallo store Gazzetta; potrete notare che le uscite non saranno in ordine cronologico:

1 - Brivido a Monza (De l'huile sur la piste! #18 serie originale) - 05 dicembre
2 - Il muro del suono (Mach 1 pour Steve Warson #14 serie originale) - 12 dicembre
3 - Il circo infernale (Le cirque infernal#15 serie originale) - 19 dicembre
4 - Il fantasma della 24 ore (Le fantôme des 24 heures#17 serie originale) - 26 dicembre
5 - La grande sfida (Le grand défi#1 serie originale) - 2 gennaio
6 - Km 357 (Km. 357 #16 serie originale) - 9 gennaio
7 - 5 ragazze in corsa (5 filles dans la course! #19 serie originale) - 16 gennaio
8 - Rodeo su 2 ruote (Rodéo sur 2 roues #20 serie originale) - 23 gennaio
9 - Il pilota senza volto (Le pilote sans visage #2 serie originale) - 30 gennaio

Love - la volpe

Forte del successo del primo volume di Love - la tigre, il duo Frédéric Brrémaud e Federico Bertolucci torna per questo secondo volume intitolato Love - la volpe.

L’ambientazione si sposta su un isola vulcanica nordica dal variegato ecosistema che sta per essere sconvolto da un eruzione che porterà caos e distruzione. Le numerose speci animali, quotidianamente in lotta per la spravvivenza, dovranno mettere da parte il loro istinti predatori per sopravvirere al cataclisma che la natura ha messo loro contro.

In entrambi i volumi di Love la vicenda scritta da Brrémaud scorre senza parole ma la vicenda raccontata è tutt'altro che muta o noiosa, anzi, nelle ottanta pagine che compongono questa storia, il ritmo varia gradualmente aumentando il coinvolgimento del lettore tanto che nel culmine dell’eruzione ci si scoprirà a trannerere il respiro per la tensione accumulata, tensione che sarà rilasciata solo al lettura ultimata.

Bertolucci eguaglia e supera la prova affrontata nel precedente volume e reinventa se stesso e la metodologia del proprio lavoro per meglio adattarsi ad un’opera che, pur mantenendo l'apparente semplicità nella trama, attraversa molti più ambienti e analizza molte più specie animali.
È impossibile non farsi coinvolgere dalle tavole che, non solo riempiono la vista con i loro colori, la loro bellezza, la loro potenza espressiva e la varietà di toni, ma riescono a rendere percettibili anche gli odori dell’ambiente e i suoni come lo sciabordio delle onde che si infrangono nelle scogliere, il ruggito dell’orso che attacca o il fragore delle eruzioni vulcaniche.
Il lavoro di caratterizzazione di ogni singolo animale, inoltre, sembra qui più accurato e, se nel precedente lavoro, l’atteggiamento della tigre era a volte eccessivamente umanizzato nei gesti e nelle espressioni, questo non capita in questo secondo volume dove ogni animale, compresa la volpe del titolo, è reso perfettamente e coerentemente sia nei comportamenti che nelle azioni.

Love – La volpe, così come il precedente Love – la tigre è un atto d’amore verso la natura: amata, temuta e che prosegue la propria corsa senza curarsi dell’uomo che, contrariamente a quanto egli pensa, ricompre in essa un ruolo marginale.

Topolino 2972-2973

Con il numero 2973 iniziano ufficialmente i festeggiamenti per gli 80 anni di Topolino, rivista dedicata ai personaggi creati da Walt Disney e varata dall'editore Giuseppe Nerbini nel lontano 29 dicembre 1932.

Oltre alla mostra "Storie di una storia" allo WOW di Milano (cliccate qui per il nostro resoconto) e al volume celebrativo da poco uscito nelle librerie, nelle ultime settimane la rivista ammiraglia ha proposto ai suoi lettori storie particolari che potessero essere inserite in un contesto nostalgico e celebrativo, ma senza andare a scapito dei lettori più giovani.
Con il numero 2971 abbiamo potuto salutare (purtroppo per sempre) Rodolfo Cimino con la sua ultima storia; il numero 2972 e quest'ultimo 2973 hanno visto ritornare Fantomius (papero/ladro ispiratore di Paperinik) e, soprattutto, Atomino Bib Bip e il dottor Enigm.

Topolino e gli ombronauti è anche il ritorno di  uno degli autori più amati dal pubblico del  settimanale, Casty (nome d’arte di Andrea Castellan) che scrive e disegna una storia che non solo restituisce alle nuove generazioni  una delle migliori creazioni di Romano Scarpa ma, nel farlo, crea un racconto che può essere goduto su più livelli omaggiando anche lo storico autore veneziano e la sua seminale Topolino e la dimensione Delta.
Nella prima tavola Casty riassume brevemente tutta l’epopea di Atomino (epopea che potrete leggere recuperando i volumi I Tesori Disney 11 e 12) per farci immergere in una delle migliori storie di Topolino degli ultimi anni: una serie di disastri e di sventure globali sta mettendo in crisi l’economia globale e l'intera regione del Calisota; per fortuna in soccorso della popolazione arriva Misterbuono, misterioso filantropo mascherato che aiuta tutti in maniera disinteressata donando quintali di oro. A mistero si aggiunge mistero quando il Topo scopre che alcuni eminenti scienziati sono scomparsi. Tra questi anche il prof. Enigm, padre/creatore di Atomino Bip Bip; per questo motivo il simpatico atomo ingrandito due birilliardi di volte chede l’aiuto di Topolino e i due cominciano ad indagare.

La storia di Casty risale al 2005, ma si è voluto aspettare che ci fossero le condizioni adeguate perché questa fosse proposta al meglio. A lettura ultimata possiamo  dire che la scelta è stata azzeccata: l’autore gioca su più livelli, parla della crisi economica che ci sta attagliando, offre una critica alla società consumistica e al mondo del lavoro non meritocratico e ci restituisce un malvagio Gambadilegno che si rivela ancora una volta un degno antagonista del Topo e di Atomino.
Anche i disegni e la creazione della Dimensione Ombra richiama storie d’altri tempi ma non per questo è meno moderna di quanto presentato nelle altre storie del settimanale. Sicuramente Topolino e gli ombronauti diventerà un classico delle storie Disney: avventura, fantascienza, viaggio tra le dimensioni e risoluzione di un mistero. Gli ingredienti ci sono tutti e sono dosati in maniera perfetta; non può che far piacere sapere che questa è solo la prima di una trilogia che Casty vorrebbe proporre su Atomino Bip Bip.

Altro ritorno importante tra le pagine di Topolino è Fantomius: alter ego del papero pasticcione Lord Quackett, e ispirato al Fantômas crato da Marcel Allain e Pierre Souvestre, il ladro che agisce nell’aristocrazia di paperopoli nel primo ventennio del ‘900 è il padre/ispiratore delle avventure di Paperinik. Furono, infatti, Guido Martina, Gian Battista Carpi ed Elisa Penna a creare questo personaggio nel 1969, per fornire una fonte di ispirazione alle avventure della controparte eroica di Paperino che, nella storica Paperinik il diabolico vendicatore, trova proprio il diario di  Fantomius, ladro gentiluomo di villa Rosa, e nel ripercorrerne le gesta diventa Paperinik.

Ad ampliare il personaggio del ladro degli anni ’20, a crearne la reale identità e ad arricchire il numero di storie a esso dedicate ci ha pensato, però, Marco Gervasio che è anche  l’autore unico della quadrilogia de Le strabilianti imprese di Fantômius – ladro gentiluomo, i primi due capitoli della quale possono essere letti su Topolino 2972 e 2973.

Ne Il monte rosa e L’evasione di Fantômius Gervasio offre al lettore rocamboleschi furti ingegnosi ed evasioni beffarde in salsa Disney che rendono evidente l’omaggio al Diabolik delle sorelle Giussani. Le dinamiche tavole dell’autore rendono le due storie avvincenti e la colorazione dalle tonalità volutamente antiche donano ai capitoli la giusta atmosfera.

Certo le storie di Casty e Gervasio sono l’attrazione principale di questi ultimi due numeri, ciò non toglie che anche il livello qualitativo degli altri racconti presentati non è da meno, a partire dalle storie sulle avventure de Il Re del Klondike, ovvero Paperon de’ Paperoni quando era un cercatore d’oro agli inizi del suo miliardario impero (le storie Un asso alla partenza su Topolino 2972 e Telegrafo senza fili su Topolino 2973, entrambe su testi di Giorgio Martignoni e disegni di Luciano Milano, offrono due divertenti scorci sul passato del papero più ricco  del mondo) e Zio Paperone e i fantasmi spaziali che porta Paperone e i nipotini Qui, Quo e Qua nientemeno che nel deserto del Nevada e nell’aera 61 in una storia ricca di misteri, complotti e incontri del terzo tipo resi in maniera inpeccabile dall’inoppugnabile matita di Giorgio Cavazzano, su testi di Mark e Laura Shaw.

Oltre alle storie, in questi due numeri si rivelano molto interessanti anche le rubriche: l’analisi del personaggio di Atomino Bip Bip con un intervista a Casty; l’intervista a Marco Gervasio unita all’articolo su Fantomius e le sue storie (entrambe su Topolino 2972) oppure la breve cronostoria del giornale Topolino (nel numero 2973) hanno l’unico, inevitabile, difetto di poter solo analizzare fugacemente argomenti vasti che meriterebbero più spazio (spazio che non si può togliere alla principale attrazione della rivista: le storie a fumetti)

I festeggiamenti continueranno nelle prossime settimane, e siamo sicuri che la qualità dimostrata ultimamente saprà ripetersi anche nell’immediato futuro (il prossimo numero vede il ritorno di Carlo Panaro e di Epic Mickey oltre a due nuove avventure di Fantomius e de Il re del Klondike).

Diabolik A.LI #11 - Il segreto di Diabolik

Ogni numero celebrativo di un personaggio seriale, per potersi definire tale, deve sottostare ad alcune regole: offrire al lettore una storia che sia qualitativamente all’altezza delle aspettative, svelare dettagli della vita del protagonista fino a quel momento tenuti nascosti e, alla fine di tutto, tornare da dove si era iniziato come se nulla fosse successo.
Ovviamente questa è solo una banalizzazione e le possibili alternative a quanto sopra scritto sono innumerevoli; però le “regole” appena citate ben si adattano al fumetto popolare italiano e ai suoi protagonisti, con i loro episodi a struttura circolare.

Il segreto di Diabolik, albo del cinquantennale dell’antieroe creato dalle sorelle Giussani nel 1962, non sfugge a quanto detto: già da titolo promette di svelare dettagli ignoti, nello svolgimento della trama strizza l’occhio al lettore di lunga data, analizza e amplia un episodio del passato del protagonista in un’operazione di retrocontinuity e, alla fine, torna da dove tutti è iniziato lasciando i protagonisti immutati e pronti per la storia successiva.

D’altronde Tito Faraci è uno sceneggiatore abile e gran conoscitore dei segreti del mestiere e Diabolik, tra tutti, è uno di quei personaggi che non devono puntare sul continuo rinnovamento per cercare nuovi lettori.
Pur non disdegnando progetti appositamente studiati per ampliare il parco lettori (e il nuovo work in progress Dk è uno di quelli) la forza del personaggio creato dalle Giussani è proprio quello di essere rimasto fedele a se stesso in tutti questi cinquant’anni. Pur adattandosi ai gusti del pubblico che sono evoluti col passare del tempo, Diabolik è e deve essere una sicurezza per i suoi lettori che, acquistandolo, si aspettano una storia adulta, disegnata e narrata in maniera realistica, che li tenga col fiato sospeso nel momento in cui Eva/Diabolik devono superare un momento di crisi ma, sempre, con la certezza che i due ladri ce la faranno grazie ad uno stratagemma o a un’intuizione geniale che ribalterà a loro favore la situazione.
E questo è quello che avviene anche qui: l’albo si apre con Eva che si sveglia legato a un letto; ha delle contusioni dovute a una brutta caduta e la giornalista che la tiene in ostaggio le promette di lasciarla andare se lei le racconterà qualcosa della vita di Diabolik sconosciuto al mondo.
Grazie a ciò Lara Morvan (questo il nome della giornalista) conta di fare lo scoop della vita.

Questo espediente, come detto, offre a Faraci l’occasione di richiamare alcune storie che hanno segnato la vita del personaggio in modo da introdurre ai nuovi lettori Ginko (ricordato nel flashback dell’essenziale Diabolik, chi sei? - Diabolik A.VII #5), Elisabeth Gay (ricordata nel momento della pazzia, quando rapì e torturò Diabolik ne Nel tunnel della pazzia - Diabolik A.XXXIV #8) e soprattutto tratta una parte della vita di Diabolik facente parte di quando si spacciava per Walter Dorian ovvero già dal mitico Il re del terrore del 1962.

I disegni di Bruno Brindisi (per la parte in flashback con Diabolik) e Emanuele Barison (per la parte ambientata al presente con Eva prigioniera) si fondono perfettamente tra loro e formano un perfetto connubio alla sceneggiatura (creata su soggetto di Faraci e di Mario Gomboli) a favore di una storia che avvince e mantiene le promesse già dall'evocativa copertina.
Ovviamente il segreto del titolo è solo apparente (oppure no?), ma a questo i lettori di Diabolik sono abituati.

Se volete far capire a un nuovo lettore cos’è e com’è il fumetto nero più famoso in Italia, fategli leggere questo Il segreto di Diabolik.
Ha tutti gli ingredienti caratteristici della serie, dosati in maniera perfetta, a costruire una storia che non vuole stupire o sconvolgere ma offrire quello per cui cinquant’anni fa la testata è stata creata: intrattenere il lettore con storie di qualità per il tempo necessario a compiere, in treno, il tratto che lo porta da casa al lavoro e viceversa.

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