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Giovanni La Mantia

Giovanni La Mantia

Dracula di Bram Topker

A sei mesi dalla sua prima pubblicazione in due puntate, la Disney Italia raccoglie – inserendola nella collana ombrello "Speciale Disney" di cui questo è il numero 60 – una succosa parodia del celeberrimo avatar dell’orrore letterario, più volte rappresentato al cinema: il "Dracula" creato da Bram Stoker.
Lo sceneggiatore Bruno Enna cuce su misura di Fabio Celoni una trama che rivisita il mito abbinando ai character disneyani quelli dello scrittore irlandese.

E così Topolino, Minni, Clarabella, Pippo, Macchia Nera e altri comprimari interpretano i personaggi del romanzo gotico, mantenendo però, com’è d’uopo per le testate disneyane, una linea che vira sul comico nonostante l’aspra contrapposizione dell’originale, comunque non disatteso.

Il risultato è un’avventura altamente godibile, ben adattata (anzi riscritta), ottimamente disegnata e colorata in maniera adeguata da Mirka Andolfo con lo stesso Celoni.
Gag inaspettate, situazioni divertenti in questo agile albo che contiene alcuni extra quali retroscena e illustrazioni supplementari gustose, come nei contenuti speciali di un dvd, da sfogliare su schermo.

Inside Moebius 1

Coscienza e disincanto, un pizzico di rabbia e tanta, tantissima fantasia. Inside Moebius è un viaggio iperbolico dentro l’opera e la visione del più grande innovatore che il fumetto internazionale ha avuto nello scorso secolo: Jean Giraud, autorevole artista multiforme universalmente noto e apprezzato in entrambe le sue incarnazioni.

Come Gir ha firmato principalmente l’avventura western con un personaggio simbolo, quasi un avatar del genere, quale Mike Steve Blueberry, creato da Jean-Michel Charlier e da lui proseguito con abnegazione fino alla morte del grande sceneggiatore belga.

Col nome di Moebius ha cambiato la prospettiva, gli scenari, il modo di raccontare il fantastico e la fantascienza, creando mondi straordinari e character indimenticabili. Su tutti il viaggiatore disincantato Arzack e il maggiore Grubert de Il Garage Ermetico, suo manifesto autoriale e caposaldo della narrativa di genere, ma una citazione la merita indubbiamente anche John Difool, personaggio cardine della fortunata saga dell’Incal, creata dall’esperto sceneggiatore-regista cileno Alejandro Jodorowsky, che non appare in questo lavoro per motivi legaati ai diritti.

Questo primo volume dei tre che compongono la collana, finora inedita nel nostro Paese, raccoglie i primi due tomi originali pubblicati dallo stesso Giraud tra il 2004 e il 2006.
Inside Moebius è una lunga storia di e con Moebius, una sorta di diario spirituale dove l’autore raccoglie sensazioni, proponimenti, riflessioni sul suo mondo interiore ed artistico, non dimenticando – tutt’altro – la vita reale e quello che accade intorno a lui e all’intera umanità.

Sfilano le sue creature, quelle citate in precedenza e altre appartenenti a I Mondi di Edena, altra sua celebre saga, il Geronimo delle storie di Blueberry, l’enigmatica Malvina, compagna di Grubert, e il surreale JC Inc (Jean-Claude Incosciente). Sfila lui stesso sdoppiandosi nel piano temporale, il Moebius degli anni 2000 e quello a cavallo tra i ‘70 e gli ‘80. Fa capolino perfino Osama Bin Laden – il secondo tomo fu scritto all’indomani della tragedia newyorchese – per una serie di considerazioni che coinvolgono la visione esacerbata del mondo arabo attraverso gli occhi del suo furioso fustigatore, tra il misticismo e la praticità.

Non vi racconteremo la trama, anche perché non ne esiste una tradizionalmente lineare, ma ci sentiamo di consigliare vivamente questo libro perché racchiude i pensieri, le convinzioni, le paure di un uomo che vive con e della sua arte. Un uomo, Jean Giraud detto Moebius, che mancherà sempre di più non solo al mondo del fumetto, ma a quello dell’espressione artistica in assoluto, perché con la sua talentuosissima visionarietà ha saputo infrangere frontiere e forme mentis che non sapevamo neppure di poter contrastare.

La Comicon Edizioni, in partnerariato con Moebius Production, propone un volume pressoché esente da difetti: stampa impeccabile, carta di qualità superiore, confezione solida eppure maneggevole, note critiche, biografia dell’autore e un interessante saggio di Luca Boschi che inquadra perfettamente lo spirito e l’avventurosa esistenza del seminale creatore di mondi a volte lontanissimi, eppure così tangibili.

GP, bédé di novembre

  • Pubblicato in News

Proseguono vigorosamente le due belle proposte di GP Publishing nel suo settore dedicato al fumetto francofono.
Gil St André
e Jonathan Cartland propongono due albi tutti da leggere, differenti per genere ma simili per l'accuratezza e l'alta professionalità degli autori coinvolti: Jean-Charles Kraehn e Sylvain Vallée per l'ansiogeno thriller metropolitano, Laurence Harlé e Michel Blanc-Dumont per il gusto del buon western.


8 novembre

GilStAndre2

GIL ST ANDRÉ #2 - I fuggitivi
di Jean-Charles Kraehn e Sylvain Vallée
(GP Pocket 9, 16x21 cm., 96 pp., b/n, € 2,90)

Aiutato nella sua indagine solo dall’ispettrice Djida Feschaoui, Gil St André è ancora alla ricerca di Sylvia, la bella moglie misteriosamente scomparsa. Dopo averne inutilmente cercato la sorella gemella, al nostro uomo non resta che interrogarne la matrigna finalmente ritrovata; ma quando quest’ultima viene assassinata, è proprio Gil ad essere sospettato dell’omicidio.  E se la polizia finora era stata con le mani in mano, ora si trasforma in un ulteriore ostacolo da superare per arrivare alla verità.
Sempre più intrigante e intricato, il giallo di Jean-Charles Kraehn arriva al suo secondo, imperdibile numero!


8 novembre

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JONATHAN CARTLAND #3 - Silver Canyon
di Laurence Harlé e Michel Blanc-Dumont
(GP Maniac 32, 16x21 cm., 96 pp. b/n, € 2,90)

1861, Jonathan Cartland viene ingaggiato da un facoltoso conte tedesco per aiutarlo in una caccia al bisonte. Proprio durante la battuta, il ricco teutonico s’innamora della vallata, e decide di costruirvi un castello per farne la sua residenza americana. Ma per riuscirci, deve deviare quello che gli indiani chiamano “il fiume del vento”! Tra sparatorie e assalti, da che parte si schiererà il vecchio trapper?
Laurence Harlé e Michel Blanc-Dumont tratteggiano un West maturo e dolente, che arriva a raccontare lo stesso malessere sviscerato in capolavori cinematografici come Piccolo grande uomo o Corvo rosso non avrai il mio scalpo!

Lucky Luke - Integrale 1963/1964

Divertimento garantito, dalla prima all'ultima pagina. La meritoria Nona Arte confeziona, in concerto con ReNoir Comics, un ennesimo fiore all'occhiello per il suo prestigioso catalogo.
Dopo aver proposto storie recenti create dopo la morte di Morris, il papà artistico del character dalla perenne sigaretta penzoloni, vengono raccolte in questo primo volume integrale della versione italiana: tre avventure che risalgono a un'epoca aurea del personaggio, il biennio 1963/1964.
Corrispondenti ai volumi 25, 26 e 27 della cronologia ufficiale della serie, le storie sono state tradotte da tre dei migliori esperti di bédé che offre il panorama italiano: Marco Farinelli, Luigi Bernardi e Andrea Rivi, tutti molto bravi nel rendere al meglio gli spassosi testi di René Goscinny, autore dallo stile personale e inconfondibile.

“La città fantasma” vede come sparring partner dello scanzonato pistolero due bari sfortunati con una gran smania di arricchirsi ad ogni costo. Costoro imbastiscono numerosi piani per perseguire il loro scopo, ma falliscono tutti miseramente in una sarabanda di situazioni inscritte in scenari consueti nel western classico (ghost town, miniere d’oro, saloon, vecchietti arzilli), ma architettati alla perfezione dall’esperto sceneggiatore belga, in sella su Lucky Luke per oltre venticinque anni, creatore tra gli altri delle saghe di Astérix e Iznogoud, così come di lavori per il cinema e la televisione.

Ne “I Dalton si ravvedono” assistiamo a un curioso stratagemma della giustizia americana che coinvolge il quartetto più scalcinato tra i fuorilegge dei fumetti. Alla banda viene concessa la libertà condizionata per un periodo di prova nel quale dovrà dimostrare di essersi emancipata dallo stile di vita tenuto fino a quel momento, al termine del quale il premio sarà la libertà piena. Tantissime gag e circostanze buffe condiscono questo episodio, con la partecipazione surreale di Rantanplan, il cane più ottuso del west.

Lucky Luke ne “Il 20° Cavalleria” viene inviato a Fort Cheyenne per affiancare il rigidissimo colonnello Mc Straggle in un momento di crisi con i pellerossa del luogo. Naturalmente gestirà da par suo la situazione, ma lo svolgimento della trama è tutto da leggere con il sorriso sulle labbra. Immancabili anche qui i tormentoni espressi in questo caso da un cappellaio avido, un soldato vessato e un lavandaio cinese.

Un volume davvero imperdibile per chi ama l’avventura classica espressa su un registro leggero. Fantastico il lavoro di Maurice de Bévère – nome reale di Morris – sulla caratterizzazione dei vari personaggi e degli scenari mirabilmente perfetti.
Se poi il tomo si presenta con una veste tipografica eccellente nella sua confezione solida ma maneggevole, siamo di fronte a una proposta meritevole della massima considerazione. Così potremo vedere in futuro tanti altri volumi dell’integrale di questo caposaldo della bédé francofona, da quelli che raccolgono le sue primissime avventure (Lucky Luke viene pubblicato dal 1946!) fino ad altri splendidi capitoli della sua infinita storia editoriale.

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