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Comic(US) Book #2 - Iron Man #1, Absolute Power #2 e tanto altro...

Seconda puntata per Comic(US) Book, che questa volta si focalizza su alcuni personaggi storici della Marvel. In casa DC, invece, continua a imperversare il crossover Absolute Power.

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Iron Man 1 (136)

Iron Man – La guerra Stark/Roxxon parte 1
Caduta Krakoa, anche per il Vendicatore Dorato è tempo di ripartire con nuovi autori, dopo che Gerry Duggan nella sua poco convincente gestione, aveva incrociato il destino del personaggio con quelli dei mutanti. Neo scrittore della serie è il premio Pulitzer Spencer Ackerman che imbastisce un ritorno alle origini in tutti i sensi. Tony Stark, infatti, pur avendo riottenuto il controllo della sua azienda, deve vedersela con alcuni storici nemici (la ricomparsa di alcuni dei quali, in verità, viene spiegata in maniera un po’ troppo frettolosa), che sono riusciti a trovare un appoggio nel consiglio di amministrazione delle industrie di famiglia e a ottenere il controllo delle sue armature. Per fronteggiarli, Tony è costretto ad assemblare una nuova armatura “analogica”, che reinterpreta con gusto contemporaneo quella realizzata nella prima avventura dell’eroe. Ackerman non nasconde la sua passione per il protagonista e benché i suoi testi siano ancora un po’ acerbi, riesce a mostrarci un efficace spaccato degli Stati Uniti di oggi. In primis, un capitalismo cinico e amorale disposto a un patto col diavolo pur di non perdere potere e ricchezza e poi l’estrema polarizzazione della società americana, impiegando metaforicamente il termine “woke” (spesso utilizzato a sproposito in Italia) come sinonimo di “difensore dei mutanti”.
Decisamente meno interessante il comparto grafico, dove i disegni del brasiliano Julius Ohta non destano particolari emozioni (al contrario della bella cover di Yasmine Putri).
Voto: 6,5

MFQUA458ISBN 0

Fantastici Quattro 24 (458)

Fantastici Quattro – Colui che trama & l’eternità di cinque secondi
Una volta la testata dei Fantastici Quattro si fregiava del titolo di The World’s Greatest Comics Magazine. Come sia possibile che la Marvel abbia permesso che precipitasse a un livello qualitativo così basso è una domanda che perseguita da parecchio tempo tutti i fan di lunga data dell’editore newyorkese. Speravamo che questo numero, che ospita un episodio fuoriserie collegato (si fa per dire!) alla saga Venom War, ci concedesse una pausa rigenerante dallo scempio che Ryan North sta portando avanti sulla collana regolare. E invece, Adam Warren (il noto autore americano che fu tra i primi a introdurre lo stile manga nei comic book) riesce a fare persino di peggio, immaginando una ridicola sfida tra Kang (o meglio una delle sue molteplici versioni che preferisce definirsi “Colui che trama”) e il Dottor Destino, per mano dei due simbionti Rascal e Flexo. Alla fine, arriverà ovviamente il Favoloso Quartetto a risolvere la situazione, ma nella maniera più scontata possibile. Il tutto condito da dialoghi che si perdono in paradossi temporali incomprensibili e un umorismo di bassissima lega (per tacere del pathos da cartoon per bambini e della caratterizzazione infantile dei protagonisti).
Stendiamo, infine, un velo pietoso sui raccapriccianti disegni di Joey Vazquez, per quanto i veri colpevoli da prendere di mira dovrebbero essere gli editor, che hanno giudicato il suo stile idoneo alla testata.
Voto: 3

MCAPI179ISBN 0

Capitan America 12 (179)
Capitan America – L’ultima difesa dell’Ingresso parte 1
Si avvia alla conclusione il ciclo di J. Michael Straczynski, che ha progressivamente coinvolto Capitan America in una strampalata saga mistico-filosofica, che avrebbe avuto più senso con il Dottor Strange come protagonista (l’ex Stregone Supremo invece compare fugacemente solo nei primi episodi). Steve Rogers sarà anche il portavoce di valori universali, ma come questo possa metterlo al centro dello scontro tra le incarnazioni della vita e della morte, per evitare l’annientamento dell’umanità, facciamo davvero fatica a capirlo. Eppure, a dispetto dell’implausibilità dell’assunto di base, la prosa dello scrittore americano – quando non eccede con citazioni cinematografiche assolutamente fuori luogo - si mantiene su buoni livelli, i personaggi sono ben caratterizzati e la trama viene sviluppata in maniera sorprendentemente interessante.
I disegni di Jesús Saiz a volte peccano di staticità, ma aiutati dagli evocativi colori di Matt Hollingsworth, funzionano da utile corollario ai testi di Straczynski.
Voto: 6,5

MHUDI121ISBN 0

L’incredibile Hulk 18 (121)

Hulk – Elegia per una corona caduta parte 2
Spiace scriverlo, ma la testata dedicata al Golia Verde è indicativa della superficialità con cui, attualmente, alcuni supervisori della Marvel continuano a non preoccuparsi di evitare che le collane principali si perdano in divagazioni superflue e, soprattutto, inadeguate a catturare l’interesse dei lettori. Già ci era sembrato discutibile da parte di Phillip Kennedy Johnson – l’autore dei testi - aumentare a dismisura la componente horror della serie, nell’evidente tentativo di riprendere tematiche e suggestioni dell’acclamato ciclo di Al Ewing (anche perché, quest’ultimo, avvicinandosi all’epilogo, si era perso in un guazzabuglio teologico, da cui era uscito in maniera poco convincente), ma appesantire la trama, introducendo un personaggio come la Primogenita, alla quale è stato progressivamente fornito un background sempre più complesso, con tanto di “spiegoni” di solo testo in fondo ad alcuni capitoli, è una scelta che ha determinato addirittura la progressiva scomparsa dalla vicenda di colui che dovrebbe esserne il protagonista.
Emblematico l’albo di questo mese, dove proseguono le vicende di Enkidu (il fantomatico primo Hulk, ideato da Alex Paknadel nell’albo The Immortal Hulk: Time of Monsters del maggio 2021) iniziate nel numero precedente, che si risolvono in un’insulsa scazzottata tra mostri, ambientata più di tremila anni fa nella città assira di Ninive. E quando non ci sono neppure i disegni di Nic Klein a rendere il tutto meno indigesto, bensì quelli del modestissimo Danny Earls, si fa davvero fatica a trovare la forza per arrivare fino all’ultima pagina.
Voto: 5

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Avengers 18 (180)
Avengers – Un deserto e una tentazione
Sorta di preludio all’imminente maxievento One World Under Doom, l’episodio di questo numero sembra quasi una storia di passaggio. Non un vero e proprio fill-in, ma poco ci manca. Jed MacKay (a cui gioverebbe rinunciare a qualche impegno) abbozza non più di una sbrigativa e scontata celebrazione dei principi morali che muovono gli Avengers, se messi di fronte alla tentazione di poter guidare il mondo grazie ai loro poteri, inframezzata da brevi scene di dialogo, incentrate sulla difficoltà di Pantera Nera e Tempesta a convivere nello stesso gruppo. 
Ai disegni troviamo Farid Karami, che si alternerà con Valerio Schiti per qualche numero. Il confronto con l’artista romano è impari, tuttavia, il giovane autore turco promette bene. Se riesce a risolvere qualche incertezza nelle anatomie e nell’espressività dei volti, può diventare uno dei cartoonist di punta nell’immediato futuro.
Voto: 5,5

Avengers Uniti – Parte Due

Secondo episodio per gli AVENG.E.R.S., la nuova squadra assemblata e guidata da Steve Rogers, che viene coinvolta da Steve Orlando in un bizzarro mistery sovrannaturale (che nasconde, però, una denuncia contro la sperimentazione sugli animali), sinceramente poco interessante e con quasi nessun collegamento con le trame successive (speriamo ben più stimolanti), di cui si comincia a intravedere qualcosa.
Scot Eaton alle matite si conferma un illustratore modesto, che non riesce a essere valorizzato né dalle chine di Elisabetta D’Amico né, tanto meno, dai pesantissimi colori di Sonia Oback.
Voto: 5

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DC Crossover 42

Absolute Power capitolo 2: resistenza
Seconda parte per il crossover che ridefinirà - per l’ennesima volta - lo status quo del DC Universe. Come è ormai pratica comune (anche per la Marvel), se non si leggono contemporaneamente molti dei tie-in collegati all’evento, non è possibile avere una chiara idea della vicenda principale. Per cui, con simili presupposti, pure un bravissimo scrittore come Mark Waid, si trova in estrema difficoltà a rendere la trama coinvolgente, limitandosi a realizzare testi funzionali agli avvenimenti descritti. Persino Dan Mora ci è sembrato meno incisivo del solito, anche a causa dei freddi – e troppo invasivi - colori di Alejandro Sanchez.
Voto: 6

Absolute Power – Origins: lettera a coloro che dobbiamo ancora diventare
Inizia in questo numero la miniserie che ricostruisce le circostanze che hanno portato Amanda Waller a diventare la spietata nemesi dei supereroi degli ultimi mesi. La storia di John Ridley è poco avvincente: oltre a ripercorrere velocemente alcune tragedie familiari del passato del personaggio, già note, ci mostra la sua determinazione ad acquisire sempre più potere, ma con metodi prevedibili e obiettivi confusi.
Disegni dozzinali di Alitha Martinez (con chine di Norm Rapmund).
Voto: 5

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Wonder Woman 11

Wonder Woman – Il peggiore dei tempi
Questo episodio dell’amazzone di casa DC mostra in maniera inequivocabile come un crossover possa rovinare una serie che finora si era sempre mantenuta su livelli qualitativi molto alti. Il povero Tom King fa il possibile per evitare di creare una netta discontinuità con la trama da lui portata avanti nei numeri precedenti, ma invano. Fortunatamente, la sua professionalità mantiene la narrazione gradevole e discretamente appassionante.
Sul versante grafico, Tony S. Daniel conferma di essere un artista ancora affidabile, benché le sue tavole siano fortemente penalizzate dai colori piatti – e con troppi effetti digitali – di Jay David Ramos.
Voto: 6

I migliori del mondo parte 8
In appendice, continuano le simpatiche e leggere storielline del trio formato da Jon Kent, Damian Wayne e Lizzie Prince, che vedono sempre (un divertito) King ai testi, supportato dai disegni cartooneschi di Belén Ortega.
Voto: 7

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