Da quassù la Terra è bellissima
- Scritto da Gennaro Costanzo
- Pubblicato in Recensioni
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
La guerra fredda che caratterizzò gli eventi storici della seconda metà del Novecento si combatté anche sul piano della conquista dello spazio, ma più che un reale obiettivo quest’ultima era una dimostrazione di forza, uno strumento di propaganda. Con la sensazione che un nonnulla potesse spostare quel precario equilibrio mondiale creatosi, che una scintilla minima potesse causare una devastante esplosione, i rapporti fra americani e russi erano quanto mai tesi.
La scelta, dunque, di Toni Bruno di far incontrare e mediare le due società opposte nel suo nuovo lavoro è innanzitutto un modo per metterle a confronto. Vediamo subito, in effetti, quanto simili siano russi e americani, entrambi convinti di essere nel giusto, entrambi con pregi e difetti. Ma sono l’umanità, le singole persone, i loro dubbi e i loro sogni ad assomigliarsi.
L’incipit della storia è riassunto sul retro del volume: “Il componente più importante di un razzo puntato verso il cosmo è il suo pilota. Se si rompe, chi chiameranno per aggiustarlo?”. La risposta sembrerebbe essere uno psicologo, nel caso specifico l’americano Frank Jones, che ha il compito di “sbloccare” il pilota russo Akim Smirnov, primo uomo ad andare nello spazio, e farlo tornare fra le stelle. Jones accetta, principalmente per scampare alla chiamata alle armi del Vietnam, e si ritroverà così in territorio nemico, sorvegliato e visto in modo ostile, in particolare dello stesso pilota. Nonostante lo stesso Jones sia vittima dell’ansia e di nevrosi, convincerà con i suoi metodi Smirnov a fidarsi di lui e risalire alle origini delle proprie paure.
Quello messo in scena da Toni Bruno non è un fumetto politico, ma un racconto che scava nella psiche dei suoi protagonisti. La chiave di tutto è l’apertura dei personaggi verso l’esterno, non solo per far fronte ai propri demoni, ma anche per rivolgersi ad un nuovo mondo. Da notare quanto la chiusura verso un paese e un mondo nemico sembri particolarmente risibile come idea se si pensa che si punta verso lo spazio infinito, restando però chiusi all'interno dei propri confini territoriali.
Ma è un’apertura anche al proprio passato, che spesso ci blocca ed è la causa dei nostri problemi. È fondamentale invece, per puntare dritti al futuro, non aver paura di voltarsi indietro.
La costruzione della vicenda da parte di Toni Bruno è lenta, ma mai statica, l’autore si prende tutto il tempo che occorre per delineare i tratti della sua storia ma soprattutto dei suoi protagonisti. Alla fine, non scopriamo a fondo i veri drammi che questi hanno vissuto, il fumettista lascia aperti alcuni spiragli, forse per darci la possibilità di identificarci meglio con i loro drammi.
Il tratto di Bruno riporta alla mente quelli di grandi maestri italiani come Ferninando Tacconi coniugato con modernità e maggior piglio cartoonesco. Impressionante è il modo in cui il fumettista gestisce la regia delle sue tavole in una vicenda in cui a farla da padrona è il raffronto psicologico fra i protagonisti e i dialoghi hanno un ruolo centrale. Per le 200 pagine non si avverte alcune calo di tensione e la costruzione della vicenda, coadiuvata anche dalle tavole, non cala mai.
Da quassù la Terra è bellissima è proposto da Bao Publishing in un solido ed elegante cartonato e dalle pagine leggermente tendenti al giallo che conferiscono maggior calore alle tavole.
Dati del volume
- Editore: Bao Publishing
- Autori: Testi e disegni di Toni Bruno
- Formato: Cartonato, 18x25, 208 pag.
- Prezzo: 20€
- Voto della redazione: 8