Melagrana: insicurezza e libertà nelle tavole in esclusiva di Flavia Biondi e Fabio Mancini
- Pubblicato in News
In questo ultimo articolo di approfondimento su Melagrana, l'antologia erotica di Attaccapanni Press che ha da poco superato il goal inizialmente prefissato per la campagna di raccolta fondi, ci occupiamo delle storie di Flavia Biondi e di Fabio Mancini. Ancora per pochi giorni il volume sarà acquistabile mediante uno dei perk disponibili sulla pagina ufficiale del progetto, a cui potete accedere anche mediante i banner che ospitiamo sul sito. Nell'articolo trovate anche degli sketch e delle tavole della storia di Flavia Biondi, oltre ad una tavola realizzata da Mancini. Come sempre, cliccando sulle immagini potete vederle più in grande.
Flavia Biondi è una fumettista toscana fortemente legata alle storie di vita quotidiana in cui viene dato grande risalto ai sentimenti e a persone comuni in grado di provarli intensamente. Ha pubblicato l'antologia Sindrome e il volume Tenebre per Manticora Autoproduzioni, da lei fondata insieme ad altri fumettisti e illustratori, Barba di Perle e L'orgoglio di Leone, graphic novel a tema LGBT, per Renbooks e La Generazione per Bao Publishing, casa editrice per la quale pubblicherà anche il suo prossimo volume.
Parliamo un po' della tua storia per Melagrana. Quali sono le tematiche principali su cui verte la trama? Come si inserisce l'erotismo nella stessa e qual è il tuo approccio al genere? Parlaci di Carmen e Asia, le protagoniste, e di come sono nati questi personaggi.
Mi piace raccontare le persone: è ed è sempre stato il centro del mio lavoro. Mi sento più a mio agio nel parlare delle debolezze che dei punti di forza perché mi hanno sempre coinvolto di più. In questa storia per Melagrana ho voluto approcciarmi al tema dell'erotismo parlando di insicurezza. Ho raccontato la storia di Carmen una donna che nella vita invece ha lavorato per costruirsi tutta una serie di certezze. Un bell'appartamento, un buon lavoro, una relazione stabile. La sua vicenda inizia quando la sua storia di oltre dieci anni finisce e si ritroverà - con molto poco entusiasmo - a trent'anni passati a doversi riavvicinare per la prima volta fisicamente a qualcuno. Quel qualcuno è appunto Asia, una ragazza più giovane di lei, dai modi spiccioli e piuttosto verbosa.
Ho voluto bene a questi due personaggi fin da subito, per me la difficoltà maggiore, è stata principalmente dover riuscire a farli emergere in poche pagine. Asia non è l'unica logorroica. Sarei già pronta per tre sequel.
Questo fumetto rappresenta il tuo primo approccio ad una storia a colori, se si considerano le tue pubblicazioni finora. Che palette cromatica hai adottato e come è stata scelta?
Trattandosi appunto della prima volta che mi rapporto col colore ho optato per qualcosa di molto semplice e grafico. Questa scelta in un senso è voluta per un motivo tecnico, dall'altro l'ho trovata molto adeguata al carattere della protagonista della vicenda, che non definirei di certo frizzante. Essendo Carmen una dermatologa, banalmente, ho usato dei colori che mi ricordassero un po' i toni freddi dei camici e delle cliniche con cui si rapporta ogni giorno.
Sempre parlando di "prime volte", a differenza dei tuoi lavori precedenti in questa storia troviamo come personaggi principali delle donne. Recentemente hai dichiarato di avere qualche difficoltà nel rappresentare le figure femminili e nel disegnarle, qualcosa che tuttavia non emerge per nulla osservando gli artwork finora disponibili. Che sfida artistica ha rappresentato per te questa storia?
Disegnando ho sempre avuto un segno piuttosto rude e sporco. Se non emerge ad un primo colpo d'occhio dai miei lavori è perché cerco di renderlo più morbido e pulito inchiostrando col pennello. Ma se vi mostrassi le mie matite vi rendereste subito conto di che mano da zappatrice mi ritrovo. Per questo ho sempre avuto più difficoltà a rapportarmi col disegno di personaggi femminili. In questo ultimo anno ho voluto affrontare questo scoglio e spero che le mie ragazze risultino un po' più delicate degli omoni pelosi che amo disegnare di solito.
Fabio Mancini è un illustratore italiano finora attivo su pubblicazioni di Eli La Spiga Edizioni e DeAgostini. Ha partecipato a Grimorio, la precedente antologia di Attaccapanni Press, realizzando l'illustrazione centrale del volume. Vi abbiamo parlato più approfonditamente dell'artista in questo articolo della rubrica IllustrART.
La tua attività da illustratore la conosciamo bene, ma per quanto riguarda la realizzazione di fumetti parliamo di un territorio inesplorato, se ci basiamo sulle tue pubblicazioni. Quanto sei affine al media fumettistico e quali sfide ti si sono presentate nel dare vita a questa storia?
Sono da anni un lettore di fumetti, l’idea di cimentarmi io in prima persona nella creazione di una storia con i baloon l’accarezzo ciclicamente dai tempi delle scuole medie; tuttavia dal momento in cui mi sono tuffato nel mondo dell’illustrazione sono diventato via via più restio anche solo a provare, temevo (temo!) di essere troppo legato alla cura della singola immagine, la sfida più ardua è stata cercare di non perdere la visione d’insieme per inseguire il dettaglio.
Considerando poi il tema dell'erotismo, sembra abbastanza lontano da quanto rappresentato finora nei tuoi lavori. Come ti sei approcciato a tale genere? Hai riscontrato particolari difficoltà?
Mi sono approcciato al tema con molto imbarazzo, nei miei disegni spesso i personaggi evitano persino di toccarsi, fortunatamente oltre all’imbarazzo c’è stato molto entusiasmo da parte mia, anche perché il progetto è arrivato in un momento in cui sentivo un forte bisogno di cambiamento e di sperimentazione, in questo caso il cambiamento sarà più di contenuto che stilistico. Sorprendentemente non ho riscontrato enormi difficoltà, i problemi maggiori li ho avuti in fase di scrittura, una novità per me, ma grazie al lavoro delle editor credo siano superati, in questi casi è un fortuna non lavorare da soli.
Puoi darci qualche informazione sulla trama della tua storia? Sappiamo che ci saranno diversi gradi di erotismo nel volume: dove si colloca il tuo racconto?
La mia storia sarà ambientata nel pieno della decadenza dell’impero romano, posso dire che lo spunto iniziale è preso da un bellissimo quadro di Sir Lawrence Alma-Tadema, “Le rose di Heliogabalus”, ma non ha pretese storiche, ci tengo a sottolinearlo. Parlerà di uno schiavo e del suo personale concetto di libertà che muterà nel corso della storia, sullo sfondo ci sarà un'orgia rituale, sarà un chicco di melagrana piuttosto succoso.
A questo indirizzo potete trovare tutti gli altri articoli e le interviste relative al progetto.