Menu
Pasquale Gennarelli

Pasquale Gennarelli

URL del sito web:

Osamu Tezuka: ritrovati sketch inediti dalla figlia

  • Pubblicato in News

A 25 anni dalla sua scomparsa, la figlia di Osamu Tezuka, Rumiko, ha ritrovato una borsa piena di sketch realizzati dal padre. Aprendo, infatti, il cassetto della scrivania del padre, il dio dei manga, Rumiko ha trovato un pezzo di cioccolato mezzo mangiato, un saggio scritto a mano sul creatore di Akira, Katsuhiro Otomo, e la suddetta borsa contenente una serie di sketch a sfondo erotico realizzati da Tezuka stesso.
 
I disegni in oggetto vedono un topo femmina, dalla forma antropomorfizzata, muoversi in procaci e suggestive pose da pin-up. Rumiko ha rivelato la scoperta su Twitter, prima scherzando sulla autocensura imposta dal padre non pubblicando questi disegni, e poi divertita ha svelato "Non ho idea di come sarebbero stati utilizzati”.

otsrdf 10

Dark Horse Aliens: parla Chris Roberson

  • Pubblicato in News

La Dark Horse è pronta a lanciare un progetto che coinvolgerà serie storiche quali Aliens e Predators. Alla regia di tutto questo, che vede coinvolti anche gli autori delle testate quali Joshua Williamson (Predators), Paul Tobin (Prometheus), e Chris Sebela (AvP), troviamo Chris Roberson, il quale sarà affiancato alle matite da Patric Reynolds. Inoltre un quinto elemento farà parte del team creativo, ma il suo nome ancora non è stato rivelato.

L’importanza del progetto ha portato CBR a pubblicare un’intervista allo stesso Roberson per conoscere il suo rapporto con la serie Aliens, il franchise che coinvolge film, fumetto e videogiochi. 

ALFS-1-FC-WRK-44105

Per l’autore questa è la prima esperienza con la Dark Horse, anche se “ho avuto modo di conoscere un sacco di persone della Dark Horse nel corso degli anni. Ho espresso interesse a lavorare con loro, e anche loro facevano lo stesso, ma questo genere di cose posso nascere solo dopo un lungo corteggiamento. Il figlio di Scott Allie, Editor in Chief della casa editrice, va alla stessa scuola elementare che frequenta mia figlia, e così ci incontravamo regolarmente. C’era questa discussione sul team creativo che avrebbe realizzato questo grande progetto Aliens/Prometheus, e mi ha chiesto se fossi interessato. Sarei stato uno stupido a dire di no!”.
 
Vediamo come è partita la prima discussione tra l’autore e la Dark Horse. “Nella prima conversazione telefonica che ho avuto con Scott Allie, entrambi abbiamo stabilito che eravamo più interessati a quell’atmosfera da casa stregata del primo film che all’atmosfera da armi e munizioni del secondo. Per quanto mi piacciano entrambi, mi sembra che il franchise legato al secondo, sia che si tratti di fumetti, videogame o qualsiasi altra cosa, si concentri più sull’ aspetto coloniale, da Marines spaziali, che sull’arrivo degli alieni. Una delle cose che trovo veramente attraente del primo film, che funziona ancora così bene, è che si tratta di gente normale. Sono colletti blu, e forse qualche colletto bianco nei ranghi più altri, che provano a venir fuori dal buio della situazione in cui si sono ritrovati. Questa è l’atmosfera cui volevo tornare, ed è ciò che Scott Ridley ha cercato di fare”.

Passiamo ad analizzare il metodo di lavoro con il quale Roberson si relaziona agli altri scrittori delle serie Predators, Prometheus, e AVP. “Beh, non si è trattato di un solo incontro, ma di riunioni periodiche. È un po' come una terapia di gruppo, e vanno avanti per molte ore. Tutti e cinque ci siamo trasferiti a Portland, quindi è facile incontrarsi (anche l'autore non ancora annunciato partecipa a queste riunioni).  Così ci riuniamo regolarmente con Patric Reynolds, che è il disegnatore di Aliens, Scott Allie e il suo team editoriale, tutti a casa di Scott. Inizialmente Scott mi ha presentato la sua idea di gruppo di lavoro come una stanza piena di scrittori in uno show televisivo. É un po' diverso perché siamo tutti responsabili della nostra parte, ma ognuno collabora anche nelle storie altrui. Tutte le serie, tutte e cinque, si legano insieme. Sono parte di una storia più grande. Puoi leggerle singolarmente, ma se lo fai in ordine, emerge un concept più grande”.

Passiamo ad analizzare il cast che comporrà la serie. “Quello che stiamo progettando è praticamente un intero nuovo cast. Ci sono collegamenti, allusioni e anche riferimenti diretti a fatti e personaggi dei vari film, ma vedremo un nuovo set di personaggi. Potrebbero essere solo un po’ lontani dalle cose che abbiamo visto prima, ma li stiamo portando in direzioni diverse”.

Il progetto è molto ambizioso, e la conversazione si sposta sul come si potrà relazionare con l’idea alla base del film di Ridley Scott. “È stato interessante. C'è stata prima un’immersione nell'analisi dei film fatta dai fan. Poi, la Dark Horse ha messo le mani su una buona parte del materiale prodotto, e abbiamo avuto modo di vederla. Ma soprattutto, è stato un esercizio intellettuale che molti di noi hanno fatto come i bambini quando sono impegnati con queste storie da fan. Ci sono alcuni siti che dov’è possibile trovare le lacune della narrazione canonica. Dove la trama non fila? Dove troviamo parti interessanti in cui alcuni storie potrebbero accadere? È la stessa cosa che stiamo facendo con quello che stiamo realizzando, che si intitola Fire and Stone. Stiamo osservando come funziona il mondo e poi cercare di capire quali altre cose potrebbero essere inserite in questa idea”.

Nella gallery in basso sono disponibili alcuni bozzetti realizzati da Patric Reynolds e Juan Ferreya.

Continua la causa degli eredi di Kirby contro la Marvel

  • Pubblicato in News

Jack-Kirby art-of-jack-kirby wyman-skaarÉ stata presentata lo scorso 21 marzo un ricorso alla Suprema Corte degli Stati Uniti da parte degli eredi di Jack “The King” Kirby per rivendicare i diritti d'autore sui personaggi da lui co-creati dal 1961 in poi alla Marvel.

Una precedente pronunciazione della Corte del Secondo Distretto Giudiziario risalente all’agosto del 2011 aveva decretato la vittoria della Casa delle Idee, in quanto il lavoro svolto dal disegnatore tra il 1959 e il 1963, veniva eseguito sotto contratto (quando un disegnatore è sotto contratto per una casa editrice cede automaticamente i diritti d'autore alla stessa), visto che veniva retribuito per ogni pagina disegnata (metodo "instance and expense"), così come molte testimonianze hanno accertato nel corso del dibattimento. In pratica il metodo “instance and expense” rappresenterebbe, per la Corte, una prova del rapporto di dipendenza tra Kirby e la Marvel e di fatto consegna alla casa editrice la proprietà dei diritti d’autore di personaggi quali gli Avengers, gli X-Men, i Fantastici Quattro e Hulk.

Proprio contro queste testimonianze l’appello alla Corte Suprema fa leva per sovvertire il risultato. Tali prove sono secondo l'accusa da ritenersi non appropriate, The King ha creato un universo nuovo senza alcuna tutela o assicurazione, e il fatto di essere stato pagato a pagina non è da ritenersi come un rapporto subordinato di lavoro presso la Marvel. Quindi, come previsto da una clausola del U.S. Copyright Act, i diritti sono di proprietà degli eredi Kirby.
 
Questo un estratto del ricorso. "Kirby, il genio creativo che ha ridefinito un settore partendo da un piccolo tavolo da disegno nel suo scantinato, senza sicurezza finanziaria o la partecipazione al successo delle sue creazioni, incarna lo squilibrio autore/editore cui il Congresso ha cercato di porre rimedio emanando le disposizioni di terminazione. Se non si interviene a regolamentare queste situazioni, le eccezioni al 'work for hire' inghiottiranno la regola, come è successo adesso, e gli interessi vitali per numerosi autori ed eredi di un vasto numero di opere". 

La famiglia si avvale ancora del supporto legale di Marc Toberoff, noto per la battaglia a favore degli eredi dei creatori di Superman, Jerry Siegel e Joe Shuster contro la Dc Comics.

Dylan Dog Color Fest #12: anteprima

  • Pubblicato in News

Uscirà il prossimo 23 aprile il dodicesimo numero del Dylan Dog Color Fest. Come sempre sono quattro le storie complete contenute nel volume che avrà come tema questa volta gli Eroi, così come si evince nello strillo in copertina. Infatti, l’Indagatore dell’Incubo sarà affiancato da quattro celebri personaggi bonelliani, Mister No, Martin Mystere, Nathan Never, e Napoleone, facilmente riconoscibili dalla cover realizzata da Sara Pichelli, di cui vi avevamo già mostrato un’anteprima.

ddcf12
 
Iniziamo con Mister No, lo storico pilota amazzonico, incontrerà Dylan, in un’avventura tra l’Amazzonia degli anni Cinquanta e la Londra odierna, scritta da Michele Masiero, e disegnata da Fabio Civitelli.
 
Davide Rigamonto (testi) e Ivan Calcaterra (matite) accompagneranno Dylan in un viaggio nelle profondità del cyberspazio accanto all’Agente Speciale Alfa, per fare la festa a un demone proveniente dal passato.

Martin e l’Indagatore dell’Incubo avevano già avuto modo di incrociare le loro piste, in passato, adesso Luigi Mignacco, con Alfredo Castelli, li ricongiungeranno ricorrendo a un labirintico scambio di ruoli, raffigurato da Luigi Piccatto e Renato Riccio.

A chiudere il volume, troviamo Napoleone, in una storia scritta da Carlo Ambrosini, creatore del character, in cui la strada del personaggio incrocerà quella di Dylan, riflettendo sul funzionamento del tempo stesso e affidandosi al segno di Paolo Bacilieri.

Nella gallery in basso è disponibile una vasta anteprima del volume diffusa sul sito ufficiale della Sergio Bonelli Editore.

Sottoscrivi questo feed RSS