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Dark Horse Aliens: parla Chris Roberson

La Dark Horse è pronta a lanciare un progetto che coinvolgerà serie storiche quali Aliens e Predators. Alla regia di tutto questo, che vede coinvolti anche gli autori delle testate quali Joshua Williamson (Predators), Paul Tobin (Prometheus), e Chris Sebela (AvP), troviamo Chris Roberson, il quale sarà affiancato alle matite da Patric Reynolds. Inoltre un quinto elemento farà parte del team creativo, ma il suo nome ancora non è stato rivelato.

L’importanza del progetto ha portato CBR a pubblicare un’intervista allo stesso Roberson per conoscere il suo rapporto con la serie Aliens, il franchise che coinvolge film, fumetto e videogiochi. 

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Per l’autore questa è la prima esperienza con la Dark Horse, anche se “ho avuto modo di conoscere un sacco di persone della Dark Horse nel corso degli anni. Ho espresso interesse a lavorare con loro, e anche loro facevano lo stesso, ma questo genere di cose posso nascere solo dopo un lungo corteggiamento. Il figlio di Scott Allie, Editor in Chief della casa editrice, va alla stessa scuola elementare che frequenta mia figlia, e così ci incontravamo regolarmente. C’era questa discussione sul team creativo che avrebbe realizzato questo grande progetto Aliens/Prometheus, e mi ha chiesto se fossi interessato. Sarei stato uno stupido a dire di no!”.
 
Vediamo come è partita la prima discussione tra l’autore e la Dark Horse. “Nella prima conversazione telefonica che ho avuto con Scott Allie, entrambi abbiamo stabilito che eravamo più interessati a quell’atmosfera da casa stregata del primo film che all’atmosfera da armi e munizioni del secondo. Per quanto mi piacciano entrambi, mi sembra che il franchise legato al secondo, sia che si tratti di fumetti, videogame o qualsiasi altra cosa, si concentri più sull’ aspetto coloniale, da Marines spaziali, che sull’arrivo degli alieni. Una delle cose che trovo veramente attraente del primo film, che funziona ancora così bene, è che si tratta di gente normale. Sono colletti blu, e forse qualche colletto bianco nei ranghi più altri, che provano a venir fuori dal buio della situazione in cui si sono ritrovati. Questa è l’atmosfera cui volevo tornare, ed è ciò che Scott Ridley ha cercato di fare”.

Passiamo ad analizzare il metodo di lavoro con il quale Roberson si relaziona agli altri scrittori delle serie Predators, Prometheus, e AVP. “Beh, non si è trattato di un solo incontro, ma di riunioni periodiche. È un po' come una terapia di gruppo, e vanno avanti per molte ore. Tutti e cinque ci siamo trasferiti a Portland, quindi è facile incontrarsi (anche l'autore non ancora annunciato partecipa a queste riunioni).  Così ci riuniamo regolarmente con Patric Reynolds, che è il disegnatore di Aliens, Scott Allie e il suo team editoriale, tutti a casa di Scott. Inizialmente Scott mi ha presentato la sua idea di gruppo di lavoro come una stanza piena di scrittori in uno show televisivo. É un po' diverso perché siamo tutti responsabili della nostra parte, ma ognuno collabora anche nelle storie altrui. Tutte le serie, tutte e cinque, si legano insieme. Sono parte di una storia più grande. Puoi leggerle singolarmente, ma se lo fai in ordine, emerge un concept più grande”.

Passiamo ad analizzare il cast che comporrà la serie. “Quello che stiamo progettando è praticamente un intero nuovo cast. Ci sono collegamenti, allusioni e anche riferimenti diretti a fatti e personaggi dei vari film, ma vedremo un nuovo set di personaggi. Potrebbero essere solo un po’ lontani dalle cose che abbiamo visto prima, ma li stiamo portando in direzioni diverse”.

Il progetto è molto ambizioso, e la conversazione si sposta sul come si potrà relazionare con l’idea alla base del film di Ridley Scott. “È stato interessante. C'è stata prima un’immersione nell'analisi dei film fatta dai fan. Poi, la Dark Horse ha messo le mani su una buona parte del materiale prodotto, e abbiamo avuto modo di vederla. Ma soprattutto, è stato un esercizio intellettuale che molti di noi hanno fatto come i bambini quando sono impegnati con queste storie da fan. Ci sono alcuni siti che dov’è possibile trovare le lacune della narrazione canonica. Dove la trama non fila? Dove troviamo parti interessanti in cui alcuni storie potrebbero accadere? È la stessa cosa che stiamo facendo con quello che stiamo realizzando, che si intitola Fire and Stone. Stiamo osservando come funziona il mondo e poi cercare di capire quali altre cose potrebbero essere inserite in questa idea”.

Nella gallery in basso sono disponibili alcuni bozzetti realizzati da Patric Reynolds e Juan Ferreya.

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