Okko 1-2
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Okko, la serie scritta e disegnata nel 2005 dal fumettista francese Hub e ambientata in un contesto medioevale giapponese, ruota attorno alle avventure di un gruppo composto da quattro elementi: Okko, un ronin a capo del gruppo che viene presentato con il ruolo di cacciatore di demoni, Noburo, gigante guerriero che cela il suo volto dietro a una maschera rossa, Noshin, monaco elementale che evoca in aiuto del gruppo le forze dei Kami (dei che custodiscono le quattro forze della natura), e Tikku, il giovane pescatore che narra in prima persona la vicenda.
Da quest’ultimo parte l’incipit della storia: sarà lui all’inizio del primo albo ad invocare l’aiuto degli altri protagonisti per poter liberare la sorella, Piccola Carpa, rapita misteriosamente da un gruppo di pirati.
Il contesto in cui i quattro protagonisti operano è connotato dalla presenza di diversi clan che si contendono fra loro per la conquista del potere all’interno dell’impero di Pajan (l’isola dove si svolge la vicenda).
Nel corso del primo albo, contenente i tomi 1 e 2 dell'edizione francese, la vicenda si basa, come detto, sulla ricerca da parte del gruppo dei rapitori di Piccola Carpa e della successiva lotta per la sua liberazione. In questo caso sarà l’acqua l’elemento che accorrerà in aiuto del gruppo.
Il secondo albo, che presentatno il terzo e il quarto volume francese, si svolge all’interno della zona dei sette monasteri: il gruppo si imbatte in un misterioso assalto da parte di monaci con l’effige del corvo e sarà costretto quindi a visitare i suddetti monasteri alla ricerca degli assalitori; la terra è l’elemento che sarà invocato dal monaco Noshin per consentire ai protagonisti di perseguire il loro scopo.
Si fa fatica quindi a dare una collocazione precisa di quest’opera all’interno di un unico genere.
Okko è infatti un fumetto che per certi versi strizza l’occhio al fumetto giapponese: l’ambientazione orientale, i continui richiami nella trama a tematiche tipiche dei samurai (quale soprattutto l’onore) e il modo in cui vengono narrate le scene di combattimento sono tutti elementi che richiamano il genere manga e si possono cogliere anche delle similitudini con i capolavori cinematografici di Miyazaki.
Tuttavia, il racconto presenta al suo interno anche diversi elementi molto legati al mondo fantasy e, ad esempio, l’evoluzione della trama è tipica di questo genere: partendo da una motivazione, ossia il rapimento di Piccola Carpa nel primo albo e l’assalto dei monaci del corvo nel secondo, si formerà un gruppo composto da elementi con caratteristiche diverse che intraprenderà una spedizione lunga e tortuosa per arrivare al momento di confronto finale contro i suoi antagonisti. Questa tipologia di svolgimento, seppur ovviamente molto semplificata, è tipica dei più celebri romanzi del genere.
In più, il richiamo alle quattro forze elementali e la forte caratterizzazione di tutti i “micro-contesti” che il gruppo si troverà a incontrare, ad esempio i sette monasteri del secondo numero, fortificano questo richiamo al fantasy. Quest’ultima parte è proprio quella che desta maggior interesse: infatti, la vicenda in sé presenta effettivamente momenti molto interessanti, come ad esempio tutto il secondo libro del ciclo dell’acqua, ma ha anche altri frangenti in cui l’azione stenta a prendere ritmo, come le parti iniziali di entrambi gli albi. L’ambientazione e le sfaccettature del contesto invece risultano essere molto valide in ogni parte del racconto e il lettore riesce a calarsi pienamente nella realtà molto fantasiosa e ben curata in cui i protagonisti agiscono.
Sicuramente una parte attiva in questo senso è giocata dai disegni e dalla colorazione di Hub (nome d'arte di Humbert Chabuel), che raggiungono punti di eccellenza sia nella creazione di questo “mondo di Okko” ma anche nella definizione molto accurata dei personaggi e del loro stato d’animo.
In conclusione, nonostante certi passaggi più lenti penalizzino la valutazione complessiva, Okko è da considerare senza dubbio un prodotto meritevole di interesse soprattutto sotto il profilo illustrativo.