Conan il Barbaro chiude: parla Brian Wood
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Si è conclusa da pochi giorni negli States la run di Brian Wood sulle pagine di Conan il Barbaro. Ad affiancare l'autore nel corso dei 25 numeri ci sono stati diversi disegnatori, tra i quali Becky Cloonan, James Harren, Vasilis Lolos e Declan Shalvey, che hanno rappresentato le avventure del Cimmero adattando il racconto La Regina della Costa Nera di Robert E. Howard.
La serie proposta in USA da Dark Horse Comics è al momento pubblicata in Italia da Panini Comics.
Per l'occasione Newsarama ha intervistato Wood disquisendo a proposito dei due anni trascorsi in compagnia di Conan.
Wood afferma di essere orgoglioso del lavoro svolto sulle pagine di Conan il Barbaro e di essere felice di chiudere una run solida e di passare a nuovi progetti.
Sulla run dice: "Il finale della storia originale è fantastico e nel contesto di un racconto breve è un perfetto epilogo. Nel caso della storia a fumetti, della lunghezza di 25 numeri, una delle cose che sono state maggiormente approfondite è stata la relazione che Conan ha avuto con Belit. Dopo aver parlato con Fred Van Lente, che scriverà Conan dopo di me, abbiamo trovato un modo che per lasciare il personaggio che lo avrebbe aiutato ad iniziare".
Riguardo all'adattamento del racconto originale, Wood dice che è stata una sfida. Solo i numeri 1/3 e 22/24 sono stati un vero e proprio adattamento. I rimanenti 19 hanno richiesto delle aggiunte e "guardando indietro, era più complicato di quanto pensassi ma a conti fatti sono orgoglioso di quelle storie, e mi è piaciuto molto lavorare con tutti quegli artisti. Ma la parte più complicata del processo di adattamento è stato il passaggio da interi capitoli di prosa, senza qualsiasi tipo di dialogo, in fumetto. Anche solo un numero senza testo sarebbe stato inaccettabile per i lettori, tanto meno tre di fila. Quindi, anche se fa arrabbiare i puristi di Conan, ho dovuto scrivere dialoghi e scene aggiuntive per trasformarlo in un fumetto".
Non tutti i fan di Conan hanno apprezzato il lavoro svolto da Wood, a causa dell'aspetto giovanile e poco muscolare e per i problemi di cuore che sono stati affrontati, aspetti atipici del Cimmero. Wood risponde dicendo che questa versione di Conan più giovane, snello e meno esperto non è una sua invenzione, ma che è tratto dal materiale originale e che nemmeno questo ha fermato i puristi e le loro critiche. "È vero che Conan in apparenza è snello ma è super definito. Non è Mr. Universo ma tu o io dobbiamo allenarci 10 anni in palestra per avere quel fisico, nonostante tutto veniva chiamato ancora "smilzo", "ragazza", "checca", "barista" (il mio insulto preferito). Sono incredibili alcune delle reazioni per qualcosa di così minore importanza, ma reagire ad esse è solo una perdita di tempo, quello che abbiamo fatto è coerente col personaggio".
Alla domanda se ci sarà la possibilità di rivederlo sulle pagine di Conan un giorno Wood risponde: "Penso che accadrà, non so quando però. Sanno che sono pronto per scrivere una serie su Sword Woman, un'altra creazione di Howard, sto solo aspettando il via libera".
Ricordiamo che le avventure del Cimmero continueranno negli States con nuova numerazione e titolo, e vedremo Fred Van Lente, già all'opera su Conan and the People of the Black Circle, al timone della serie. Conan the Avenger #1 sarà disponibile da aprile in USA edito da Dark Horse Comics.