Menu
Pasquale Gennarelli

Pasquale Gennarelli

URL del sito web:

Ecco il "Nuovo e Differente" Hercules di Abnett e Ross

  • Pubblicato in News

All'interno del nuovo universo narrativo della Marvel, che ricordiamo esordirà il prossimo ottobre dopo la conclusione della saga Secret Wars, quasi tutti i personaggi della Casa delle Idee subiranno delle variazioni del loro status quo. Adesso, in un intervista rilasciata a CBR, Dan Abnett ci parla del suo lavoro sul "primo supereroe del mondo", ovvero Hercules.

Questa nuova serie, che esordirà il prossimo novembre, cercherà di conferire una dimensione più consona ad una delle icone della mitologia greca, troppo spesso relegato a ruoli secondari. Le matite sono affidate a Luke Ross.

"Quando ho iniziato a pensare al personaggio mitologico di Ercole ho immediatamente realizzato che la sua leggenda risale ad un tempo in cui non era nemmeno ancora chiamato così", spiega Abnett la leva narrativa di questa serie. "È un mito antico che probabilmente precede anche la lingua scritta che appartiene a molte culture. Eracle è la sua incarnazione più famosa, ma è un archetipo, e sono partito da quest'idea che lui è il primo supereroe. Un eroe straordinario dalle enormi capacità, amato dalle divinità, che farebbe di tutto per proteggerti se fosse al tuo fianco. Ma è anche capace di compiere enormi stupidità, farsi prendere da rabbia violenta e prendere decisioni terribili".

Abnett paragona il suo personaggio ad un sportivo, che dopo essere stato sulla cresta dell'onda, ha vissuto un periodo di appannamento. Adesso l'eroe greco dovrà affrontare le sue Fatiche e rimettersi in carreggiata, "tornare in forma e riprendere la sua carriera. Nel farlo spero sia in grado di dimostrare non solo che lui è il primo supereroe del mondo, ma anche uno straordinario guerriero e cacciatore". "Ma qualche tremore" aggiunge Abnett "gli verrà dall'opera di cancellazione che il mondo moderno sta attuando dell'età mitologica".

L'idea per questa nuova serie è nata durante il suo lavoro sulla miniserie legata a Secret Wars, Korvac Saga. "Non avevo ancora iniziato a scrivere Hercules, ma ho iniziato a pensare a lui nella sua versione classica". Questo concept iniziale è stato mostrato all'Editor Marvel Katie Kubert, che ha incoraggiato l'autore a svilupparlo, fino a giungere a questa nuova serie.

Nella gallery in basso troviamo i primi studi preparatori del personaggio realizzati da Ross.

L'Invicibile Iron Man di Bendis e Marquez ha raggiunto i 200mila preorder

  • Pubblicato in News

Il prossimo autunno l'attenzione dei fan della Casa delle Idee sarà rivolta alle sorti del "Nuovo e Differente" universo narrativo nato dopo la conclusione di Secret Wars. Questa nuova iniziativa editoriale, All-New, All-Different Marvel, vedi il rilancio dell'intero parco testate Marvel, e trova in Invincible Iron Man di Brian Michael Bendis (testi) e David Marquez (disegni) la serie trainante.

Apprendiamo via ComicBook che l'albo sopracitato è stato già prenotato da oltre 200.000 acquirenti, il che lo renderebbe l'albo d'esordio più venduto dell'anno. Diamo alcune cifre per meglio comprendere la portata di questi dati. Restando sul personaggio di Tony Stark, Superior Iron Man #1 ha venduto 84.000 unità, Iron Man del 2012 e Invincible Iron Man del 2008, invece, rispettivamente 116.530 e 116.250. Se invece ci spostiamo ad un dei recenti rilanci della Marvel, Marvel NOW!, l'allora serie di punta  Uncanny Avengers, di Rick Remender (testi) e John Cassaday (disegni) aveva venduto circa 300.000 copie (come ci svela sempre ComicBook)

Se il buon giorno si vede dal mattino, le prospettive sono sempre più rosee per Iron Man e soci.

Born to Be a Larva. Appunti di Vita: 1

La quotidianità è fatta di tanti piccoli gesti, azioni, oggetti che per quanto comuni e ordinari rappresentano delle sfide in grado di segnare la nostra esistenza. Un viaggio in treno per raggiungere il posto di lavoro, la spesa al supermercato, possono nascondere delle insidie impensabili capaci di farci perdere le staffe e cambiare il corso della giornata. E allora, come novelli Eracle, affrontiamo le nostre fatiche giornaliere con stoico spirito di sacrificio consapevoli che sostituire la scheda madre del nostro personal computer arreca una gioia maggiore dell'uccidere l'immortale Idra di Lerna.

Nel 2004, quando Facebook era ancora lontano dal raggiungere il successo che riscuote oggi e i cellulari non si collegavano in rete, il fumettista francese Gilles Roussel, in arte Boulet, decide di inaugurare un proprio blog sul quale pubblicare le sue strisce. Il successo è stato immediato, e questo differente approccio alla scrittura ha apportato nuova linfa alla realizzazione e alla lettura dei fumetti. Non più solo supereroi dai poteri improbabili in attillate tutine eccentriche, ranger sempre pronti a sedare risse nei saloon o alieni campioni di arti marziali alla ricerca di sfere magiche, ma semplicemente la quotidiana sfida di una persona comune contro il mondo reale. Un mondo fatto di treni, bollette, vicini molesti e fiere. Il fumetto non viene visto più come mero strumento di evasione dal peso della vita di ogni giorno, bensì come via per esorcizzare le piccole/grandi disavventure che si parano davanti. Per fare ciò l'autore ha bisogno di creare empatia col lettore, e allora Boulet si racconta e ci apre la sua vita, senza tralasciare alcun particolare, in questa carrellata di istantanee dal sapore tragicomico.

appunti1

Questo volume raccoglie i primi anni del blog ed è edito dalla Bao Publishing, la casa editrice milanese che cura anche le pubblicazioni di uno dei tanti epigoni di Boulet, Zerocalcare. L'autore romano, nella prefazione a fumetti del libro, dichiara di aver "copiato tutto da Boulet", non solo di essersi ispirato. E leggendo queste storie se ne capisce il perché. Ovviamente non ci sono armadilli, plum cake o altre situazioni che hanno fatto la fortuna di Zerocalcare, ma la stessa voglia di raccontarsi (spesso sfiorando il limite dello "sticazzi") e raccontare episodi che tutti almeno una volta abbiamo vissuto. La narrazione è condotta in prima persona e, senza troppi preamboli, veniamo catapultati in un mondo in cui gli oggetti diventano animati. Dunque potreste scoprire che dentro il vostro PC si nasconde Regan MacNeil de L'Esorcista, in cui le vostre ansie e paranoie lavorative si palesano sotto forma di mostri o dinosauri. Boulet utilizza questi espediente narrativi per passare sotto la sua lente d'ingrandimento ogni aspetto della quotidianità, della vita dell'artista, e, così, condurre un'analisi lucida, caustica, pungente su tutto ciò che lo circonda. La sua capacità di ricondurre le situazioni vissute ad archetipi comportamentali e fisici lo porta, sovente, a raffigurare (e raffigurarsi) con le fattezze di animali. In questo caso il segno supera la forma significante per caricarsi di contenuti che nessuna altra parola, frase o didascalia sarebbe stata in grado di rendere in maniera così immediata, diretta e funzionale.

appunti2

Ovviamente non vuole essere questa recensione un mezzo per distruggere quello che ad oggi è l'autore di fumetti più apprezzato e seguito in Italia, anche perché le similitudini, o copie, come le chiama Zerocalcare, si fermano qui. I due artisti hanno carattere, background e sensibilità differente e questo si evince nella lettura di questo primo volume. Partiamo subito col notare che c'è tanto Boulet in queste storie, c'è tanta voglia di raccontarsi da rischiare quasi il narcisismo. Tutte le vicende ruotano intorno alle vicissitudini del suo autore, fosse anche quelle più frivole e senza senso, come cantare una canzone sotto la doccia. Lungo questa prima serie di storie un sottile filo conduttore si riesce anche a trovarlo. La vita di Boulet, la sua carriera artistica, si intrecciano con l'editoria francese, con le fiere e le scadenze, editori e altri artisti. È tutto un continuo sviscerare aneddoti e retroscena, ma anche una lucida critica sullo stato attuale della nona arte (provate a leggere la storia "Un sacco di stronzate...", in cui l'autore non risparmia giudizi forti e controcorrente sulla scena fumettistica francese). Questo è dovuto ad una maggiore forza caratteriale di Boulet, una convinzione più grande nei propri mezzi e nel percorso professionale intrapreso. Uno spessore critico che lo porta a mettere a nudo il processo di creazione senza il timore di sminuirlo o farlo apparire quasi una coincidenza di fortuiti eventi. 

Altra grande differenza è lo stile grafico che i due autori utilizzano. Non si può non restare colpiti dalla versatilità grafica di Boulet, la varietà di soluzioni che si alternano lungo le pagine di questo volume, quasi come fosse stato realizzato da più mani. Nella costante evoluzione artistica, Boulet passa dallo schema di pagina regolare delle prime storie, con le vignette a scandire la sequenza degli eventi, ad una decostruzione della tavola in cui i margini si fanno sempre più sfocati per lasciare completamente libera la fruizione dei disegni. Il disegno sovente si sostituisce alla parola e colpisce per l'eloquenza che il tratto, ora caricaturale ore cartoonesco, riesce a trasmettere in sequenze interamente mute. Si passa da tecniche a pennarello a quelle ad acquerelli, ma il risultato che si ottiene è sempre lo stesso: tavole di assoluta bellezza.

appunti3

Come già successo per Ogni lunedì su due, libro di Zerocalcare che raccoglieva le sue storielle del blog, anche Boulet mette insieme le singole storie con dei brevi intermezzi che funzionano da collante. In queste pagine in bianco e nero l'autore parla al lettore spiegandone le motivazioni che lo hanno spinto ad intraprendere questa soluzione e più in generale al senso che il suo blog nasconde. Nella sua sincerità, Zerocalcare confessa che nel momento in cui avremmo letto le storie di Boulet non avremmo più seguito lui. Ci sentiamo di dissentire da questa affermazione. L'autore francese è sicuramente un precursore di uno stile tutto nuovo di fare fumetti, e questo volume rappresenta una lettura fondamentale certamente da intraprendere. Lui ha dato il la a una rivoluzione silente che ha apportato nuova linfa nell'editoria francese ed europea. Sta alle nuove leve raccogliere l'eredità e portarla avanti con intelligenza e arricchendola col proprio bagaglio di esperienze.

Un petizione per pubblicare il testamento artistico di Moebius

  • Pubblicato in News

L'idea è una delle più suggestive, e una volta realizzata ci consegnerebbe la più grande lectio magistralis di uno dei principali maestri della nona arte. Durante il suo lavoro come assistente presso lo studio di Jean “Mœbius” Giraud, Sylvain Despretz ha avuto il piacere di conversare con l'artista francese su temi quali l'arte, il disegno e il suo punto di vista come artista. Dal 1993 al 2000 Despretz ha registrato l'artista e fotografato mentre era all'opera.

"Qualche anno fa" queste le dichiarazioni di Despretz rilasciate in un'intervista a Jonathan Ellis, "ho dato inizio a un progetto: ho registrato centinaia di ore di conversazione con lui [Mœbius] sul disegno, per un lungo periodo di tempo... ho iniziato a trascrivere quei nastri, e custodisco molte foto di Moebius al lavoro…ho programmato di pubblicare tutto, un giorno, un'introspettiva su Moebius, nella quale descriverà a parole sue tutto quello che ho imparato sul disegno, l'arte, e la sua concezione di arte".

Mœbius ha scelto Sylvain Despretz come detentore di queste sue lezioni perché consapevole che solo un illustratore avrebbe potuto raccogliere con minuzia i suoi insegnamenti e tramandarli agli altri. Mœbius aveva stabilito che Despretz avesse libero accesso a tutti i suoi progetti, e potesse scegliere in libertà quali parti di testo inserire e quali artwork fossero più congeniali al suo progetto.

Purtroppo, questa meravigliosa idea ha incontrato una certa ritrosia da parte degli editori in quanto questo progetto non potrebbe raccogliere il giusto riscontro da parte del pubblico e, quindi, dimostrarsi un investimento sbagliato. Per gli amanti del genere è quasi una bestemmia visto che questa chiusura degli editori significherebbe lasciare chiuso nel cassetto di Despretz il testamento del fumettista francese e proprio per questo motivo è stata lanciata sulla pagina Facebook Le dessin selon Moebius una petizione per far sentire la voglia di tutti i fan di Moebius e, più in generale, dell'arte di avere questo libro.

(Via BleedingCool)

Sottoscrivi questo feed RSS