Dragon Ball Daima ha reso canonico il Super Saiyan 4
- Scritto da Leo Donnici
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Dragon Ball Daima, l’ultima serie del franchise di Akira Toriyama, uscita per i 40 anni dalla nascita del manga, è giunta all'episodio 18 che ha suscitato molto clamore fra i fan. La serie, creata da Toei e trasmessa da Fuji TV, vede il ritorno di Goku e i suoi amici un anno dopo la sconfitta di Majin Buu i quali, regrediscono tutti a bambini per via di un desiderio espresso dal Re del mondo Demoniaco Gomah.
Una serie fresca ed intrigante, che ha recentemente mandato in crash i server di crunchyroll quando è apparso nuovamente l’iconico Super Saiyan 4 della ormai datata e fuori continuity, serie GT.
Nel progetto ritroviamo uno degli storici animatori del franchise di Dragon Ball, ovvero Katsuyoshi Nakatsuru, che ideò il genga (schizzo preparatorio) e poi la forma finale del design del Super Saiyan 4, e che fu scelto direttamente da Toriyama ai tempi in quanto in grado di replicare perfettamente il suo tratto.
Nonostante le prime puntate molto lente e che faticavano a carburare, la puntata 12 vede il principe dei Saiyan raggiungere finalmente il terzo livello contro Tamagami e coprire quel “gap” che aveva bypassato in GT, mentre nella puntata 18, Goku grazie ad un potenziamento del Namecciano Neva, raggiunge il Super Saiyan 4.
Dopo ben 28 anni, Nakatsuru ritorna a disegnare la sua iconica forma che tanto lo aveva reso famoso alla direzione di Dragon Ball GT, rendendo quindi la sua creatura, canonica ed approvata. Kōsuke Yamashita alle musiche ci regala anche un accompagnamento e una ost che si sposa bene con l’apparizione e il ritorno della forma scimmiesca attesa dai fan, con l’unica differenza del capello rosso, simile più alla fusione Gogeta, che al progetto iniziale.
Con la regia di Yoshitaka Yashima e Aya Komaki, Toei si lancia in questo nuovo e ultimo progetto che, a quanto dichiarato da Akio Iyoku, era già nel cassetto da qualche anno, e aspettava l’occasione giusta per potersene occupare.
Annunciata al New York Comicon 2023, dedicata ai 40 anni del manga originale e con un progetto di ben 5 anni, l’idea venne in mente ai tempi di Dragon Ball Super: Super Heroes, e sembra che il nome Daima, scritto in Katakana ダイマ, sia semplicemente la derivazione dei caratteri di 大魔 (grande demone), che richiama appunto, all’ambientazione e al World Building della serie.
Analogamente al manga di Dragon Ball Super, a Toriyama era stata assegnata una piccola supervisione che poi, con l’entusiasmo generale, ha finito per ricoprire l’intera serie, riempiendola di dettagli particolari come le orecchie a punta dei demoni, che ha sorpreso l’intero staff di produzione.
A quanto dice Iyoku, il produttore esecutivo del franchise, si voleva : “creare un mondo interconnesso”, quindi non dovrebbero esserci molti problemi sulla linea temporale di tutta la storia, senza cancellare alcunché.
Daima, incentrato sull’esplorazione del mondo demoniaco, inizia come una road story che coinvolge nuovamente i personaggi del famoso shonen, attraverso nuovi personaggi e nuove sfide, senza esclusione di colpi. La mano del sensei si nota molto bene anche in alcune citazioni come la statua di Darbula, o il minotauro che richiama un po' quelle vecchie trasformazioni di Olong nella prima serie.
Ottima scelta anche quella di rendere i combattimenti di Goku molto più fluidi attraverso l’uso del vecchio bastone (che richiama sempre la prima serie), e l’aver mantenuto il teletrasporto in Goku, che aveva perso in GT, e gli viene donato da Piccolo prima della sua dipartita.
Il cast degli animatori è ben composto da vecchi veterani come Shintani, Takahashi, Kubota e volti nuovi che hanno lavorato anche al film di Broly, rendendo le animazioni molto scorrevoli e un gioco di colori molto accesi davvero ben riuscito, senza cali in alcun frame.
Ciò che ha fatto storcere il naso è invece il design di alcuni personaggi secondari e dei villain, nonché la retcon sui Namecciani, da sempre considerati Alieni, ma che in realtà facevano parte del regno dei Demoni.
La serie, che punta alle famiglie, ma anche agli over 40 che hanno seguito il franchise fin dagli albori, strizza l’occhio anche a Dragon Ball GT, il sequel che ha sempre diviso la community occidentale tra chi lo riteneva canonico e chi meno.
Dopotutto però, GT appare in “Akira Toriyama the world of dragonball official Book”, come si vede nella timeline di Toei, e ad oggi possiamo affermare la sua riuscita, vedendo il successo che ha avuto con l’ultimo episodio andato in onda.
Rimangono a questo punto dubbi sul continuo della serie anime di Dragon Ball Super, campione di incassi con gli ultimi due film, data anche la decisione di Toyotaro di concludere il manga. Ora sembra che l'ultima eredità sia lasciata a Daima, che proseguirà il brand
Dragon Ball Daima viene trasmesso in simultanea su Crunchyroll, Netlix e Prime Video dall’11 ottobre 2024, ed è composto da 20 episodi, l'ultimo dei quali in uscita il 28 febbraio 2025.