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L'animazione del 2013 in una tavola rotonda

L'animazione è un settore dove ancora si fanno i soldi, quelli veri. Questo è il concetto che emerge con forza dalla tavola rotonda organizzata dal Los Angeles Times a cui hanno preso parte Jennifer Lee (Frozen - Il regno di ghiaccio), Chris Renaud (Cattivissimo Me 2), Chris Sanders (I Crood), Dan Scanlon (Monsters University) e Chris Wedge (Epic).

L'annuale discussione moderata dal giornale ha visto i registri scontrarsi su questioni come il genere dei personaggi, ancora una discriminante nell'industria cinematografica in toto, l'importanza delle voci famose, che in alcuni casi tendono a forzare l'aspetto dei personaggi sulle loro fisionomie, e del pubblico internazionale.

"Parliamo sempre di cosa possa urtare le sensibilità di ogni paese" ha spiegato Jennifer Lee. "Con Ralph Spaccatutto abbiamo avuto dei problemi con Vanellope perché in alcune nazioni una ragazzina impertinente che tiene testa a un uomo adulto è considerata una cosa rischiosa e ci hanno chiesto più volte di cambiare i dialoghi in sede di doppiaggio. Abbiamo discusso molto a riguardo".

Ancora, molti film d'animazione hanno budget mastodontici, paragonabili ai blockbuster dal vivo (una delle ragioni è la lunga incubazione dei progetti, su cui lavorano centinaia di persone per diversi anni). "Quello che vedremo" ha commentato Renaud "è una pressione ad abbassare il budget e ridurre il tempo di produzione. I giorni in cui i film stanno in produzione per cinque anni finiranno presto. E questo a causa della competizione: una volta c'erano uno o due film all'anno, spazio per tutti. Non c'è più spazio per tutti".

Il gruppo ha discusso di questi e altri argomenti in un lungo video di un'ora, che potete trovare sul sito del quotidiano.

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