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Rivoluzione alla Pixar con The Blue Umbrella

The Blue Umbrella sarà il nuovo corto della Pixar che verrà proiettato insieme a Monsters University questa estate.

Lo ha svelato, mostrandone alcuni secondi in anteprima, il Wall Street Journal in un articolo sull'atipica realizzazione del cortometraggio. Per la prima volta nella storia della compagnia, a dirigere il corto c'è un direttore tecnico, Saschka Unseld, alla Pixar dal 2008 e responsabile dell'impostazione della cinepresa virtuale sulla base degli storyboard di Toy Story 3, Cars 2 e Ribelle - The Brave.

Unseld ha rivelato di aver avuto l'ispirazione per questa tormentata storia d'amore tra due ombrelli camminando per le strade di San Francisco: "Pioveva e io ho visto quest'ombrello abbandonato ai margini della strada. Era tristissimo e io me ne stavo lì a chiedermi cosa gli fosse successo."

La scelta di un direttore tecnico alla regia è causa e allo stesso tempo conseguenza della rivoluzione in casa Pixar: il fotorealismo. Con The Blue Umbrella lo studio d'animazione punta alla massima resa in termini di animazione e illuminazione. Per ottenere l'effetto realistico sono state infatti utilizzate tecniche solitamente riservate al cinema dal vero, come l'illuminazione globale, che simula il modo in cui le superfici emettono o riflettono la luce. Proprio per l'uso dell'illuminazione globale, il rendering - cioè il processo che applica tutti gli elementi di simulazione e restituisce il prodotto finito - è durato dalle venti alle trenta ore per fotogramma.

Ancora, The Blue Umbrella è il primo prodotto della compagnia a usare la tecnica del "deep compositing", ossia un compositing tridimensionale, in cui ogni oggetto è rilevato dal computer anche nell'asse Z di profondità, in modo da creare un senso di profondità più ricco e stratificato (nel compositing classico i pixel che compongono i vari elementi, sfondi o personaggi - hanno soltanto due dimensioni).

Unseld ha spiegato l'uso di queste nuove tecnologie tirando in ballo la storia del corto: "Il fatto che gli oggetti siano così fotorealistici rende ancora più emozionante e coinvolgente il fatto che prendano vita davanti agli occhi degli spettatori. Se avessi fatto delle animazioni stilizzate o da cartone, la magia sarebbe svanita". Lo spalleggia il boss della Pixar John Lasseter: "Non abbiamo mai tentato di creare qualcosa di assolutamente fotorealistico. I corti servono a questo, a sperimentare. Abbiamo voluto prendere gli strumenti che abbiamo sviluppato per le case di effetti speciali e vedere cosa potevamo imparare da essi".

Il corto infatti è servito da test di prova per queste nuove tecnologie, che hanno trovato un certo grado di applicazione proprio in Monsters University. Dopo Paperman un altro corto che non vediamo l'ora di guardare con i nostri occhi.

Potete vedere la clip qui sotto.

Video

The Blue Umbrella
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