Menu
Raffaele Caporaso

Raffaele Caporaso

URL del sito web:

Avengers: Age of Ultron: James Spader parla del villain

  • Pubblicato in Screen

Dopo la diffusione del primo trailer ufficiale di Avengers: Age of Ultron, nel quale abbiamo potuto dare la prima occhiata al villain della pellicola, oltre a sentirne la sua voce, James Spader (The Blacklist), colui che si è occupato di doppiare il personaggio, ha parlato con Total Film di questo:

“C’è un aspetto umoristico in lui, il che è la cosa che ha attirato la mia attenzione sin dalla prima vera conversazione avuta con Joss [Whedon]. Sotto molti aspetti, lui è come un bambino, perché è un essere la cui esistenza è appena iniziata. E, attraverso la sua intelligenza artificiale, ha un’incredibile capacità di apprendimento, così da essere un bambino potentissimo e scaltro. Nel film Ultron agisce in maniera brusca e violenta, perché è uno psicopatico, un pazzo totale”.

Interpretato da Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Cobie Smulders, Samuel L. Jackson, James Spader, Thomas Kretschmann, Andy Serkis, Paul Bettany, Don Cheadle e Josh Brolin, Avengers: Age of Ultron è scritto e diretto da Joss Whedon, ed è atteso nelle sale americane per il 1 maggio 2015.

Un film Marvel Studios per Adam McKay?

  • Pubblicato in Screen

Adam McKay (Anchorman, I poliziotti di riserva) ha già avuto modo di lavorare con i Marvel Studios, quando è stato chiamato a riscrivere la sceneggiatura di Ant-Man di Peyton Reed.

Ora il regista e sceneggiatore rivela a CraveOnline che il suo lavoro nell’universo cinematografico Marvel potrebbe continuare in futuro:
“Mi sono molto divertito a lavorare con loro, e abbiamo discusso di alcune idee. Eh sì, forse lavorerò su uno di questi personaggi. Non c’è ancora nulla scritto nero su bianco, ma le discussioni stanno sicuramente andando avanti”.

Quale potrebbe essere il personaggio sul quale McKay potrebbe presto lavorare?
Non ci resta che attendere per saperne di più.

Cine-Pillole: Batman v Superman, Captain America 3, Ant-Man, Star Wars: Episode VII e altro ancora

  • Pubblicato in Screen

- TheWrap ha diffuso alcuni rumor provenienti dal set di Batman v Superman: Dawn of Justice in Michigan. Questi provengono da un’anonima fonte, un uomo che ha lavorato sul set la cui identità non è stata svelata, anche perché questi rischia una multa di 5 milioni di dollari per aver infranto l’accordo di segretezza imposto da contratto agli addetti ai lavori del film. Oltre alle voci che vogliono confermata Jena Malone nei panni di un Robin al femminile, a quanto pare si è girata una scena presso l’Art Museum della Michigan State Univesity che ha visto un alterco fra Bruce Wayne (Ben Affleck) e Lex Luthor (Jesse Eisenberg) presso quella che sembra essere la residenza di quest’ultimo. Presente anche Wonder Woman (Gal Gadot) in abiti civili.
Inoltre Ray Fisher, giovane attore che in Batman v Superman: Dawn of Justice interpreterà Victor Stone a.k.a. Cyborg ha confermato a EW che tornerà a interpretare il personaggio anche in Justice League 1 (2017) e 2 (2019), oltre che nel film standalone Cyborg (2020) dedicato al suo personaggio.
Koat.com infine ha diffuso un video nel quale vengono riportate le immagini di un enorme struttura costruita sul set del film situato a Demin, in New Mexico. Secondo rumor non confermati la struttura sarebbe Themyscira, conosciuta anche come Isola Paradiso, luogo di nascita di Wonder Woman e delle altre Amazzoni.




ECxK9mB

EiNK3oV

- Come sappiamo, Robert Downey Jr. tornerà nei panni di Tony Stark/Iron Man in Captain America 3 (titolo provvisorio). A questo riguardo l’attore ha anticipato qualcosa a Yahoo!:
“Sì, è davvero entusiasmante, sarà qualcosa di enorme, qualsiasi cosa sia”.

- David Ayer ha parlato con Empire di Suicide Squad, film Warner Bros./DC Comics che lo vedrà impegnato come regista:
"Si possono fare cose meravigliose come filmmaker se si utilizzano i giusti attrezzi, e questi sono tempo e denaro. Posso dire che si tratterà di una sorta di Quella sporca dozzina con protagonisti villain con superpoteri. Perche mi chiedo 'Un film ha davvero bisogno di personaggi buoni?'".
Il regista inoltre ha fatto trapelare che nel film potrebbe esserci anche il personaggio di Capitan Boomerang.

- Daily Mail ha diffuso un'immagine direttamente da set di Ant-Man con protagonisti Michael Douglas (Hank Pym) ed Evangeline Lilly (Hope Van Dyne).
La trovate di seguito.

1413997676659 Image galleryImage UK CLIENTS MUST CREDIT AK

- Maisie Williams (Game of Thrones) ha parlato a Flick And The City dei suoi prossimi progetti: oltre a confermare di essere in trattative per il ruolo di Ellie nell’adattamento cinematografico di The Last Of Us sviluppato da Sam Raimi, la giovane attrice ha anche anticipato di essere in discussioni per apparire in una serie TV supereroistica, sullo stile di Kick-Ass, e basata su un graphic novel misterioso che non è mai stato stampato.
Di seguito il video dell’intervista.

- John Cho, attore che nel nuovo franchise di Star Trek interpreta Sulu, ha parlato intervenendo in un Reddit AMA del terzo capitolo della saga, che sarà diretto da Roberto Orci:
“Mi fido moltissimo di Bob, nessuno conosce questi personaggi meglio di lui. E nessuno conosce l’intero universo di Star Trek meglio di lui. Penso che il film entusiasmerà il pubblico, anche senza sapere ancora nulla del film”.

- Universal Studios e Blumhouse Productions hanno annunciato la data di uscita del live-action di Jem and The Holograms: il film arriverà nei cinema americani il 23 ottobre 2015.

- LucasFilm ha annunciato che l’attore Warnick Davis, apparso nell’episodio I e VI di Star Wars, tornerà anche in Star Wars: Episode VII di J.J. Abrams, in un ruolo ancora non specificato, anche se potrebbe essere nuovamente quello di Wicket.
Di seguito, il divertente annuncio.

- Continua il "TotoCasting" attorno al ruolo del protagonista di Doctor Strange di Scott Derrickson: TheWrap riporta che gli attori Joaquin Phoenix e Benedict Cumbertbatch, che sembravano oramai fuori dai giochi, sono ancora in corsa per la parte, a dispetto delle dichiarazioni recenti.
Salgono inoltre le quotazioni di Colin Farrell e Keanu Reeves. Questi quattro sarebbero i candidati più papabili secondo la fonte, con Jared Leto, Justin Thereaux e Oscar Isaac più staccati.

- Vi abbiamo già parlato dello spin-off non ufficiale di Dredd, curato da Adi Shankar.
Ora EW ha diffuso le prime immagini del suddetto progetto, intitolato Judge Dredd - Superfiend. Diffuso anche il primo trailer.
Trovate tutto di seguito e nella gallery in basso nella gallery in basso.

Bao e il settimo splendore, intervista a Leonardo Favia. Anteprima esclusiva

Per leggere la recensione de Il settimo splendore, clicca qui.
Nella gallery in basso, potete ammirare un'anteprima esclusiva de Il settimo splendore.

Nato a Bari nel 1982, Leonardo Favia è Executive Editor presso Bao Publishing.
Il suo primo romanzo a fumetti edito dalla casa editrice milanese, intitolato Il settimo splendore, disegnato da Ennio Bufi e colorato da Walter Baiamonte, sarà a breve disponibile al Lucca Comics & Games 2014 in anteprima e in vendita in libreria a partire dal 13 novembre 2014.

Ciao Leonardo, e benvenuto su Comicus.

Favia01Partiamo da Il settimo splendore, tuo primo libro a fumetti edito da Bao Publishing, disponibile per il pubblico già a partire dalla prossima edizione del Lucca Comics & Games e in uscita in libreria il 13 novembre.
Come è nata l’idea dietro quest’opera? Come è stata sviluppata e quanto tempo di lavorazione ha richiesto?

La storia è una riflessione sulla memoria, sui nostri ricordi d'infanzia che contribuiscono a formarci come persone, pur essendo questi solo frutto della percezione in un'età in cui non è chiara la comprensione degli eventi che ci circondano. La storia ha un'origine lontanissima, addirittura sui banchi di scuola del liceo, e ha visto molte versioni prima di arrivare alla stesura definitiva. Per quanto riguarda la lavorazione di sceneggiatura, disegni e colorazione (del mitico Walter Baiamonte), parliamo di un annetto di lavoro che, per centoventi tavole, è un ritmo abbastanza serrato.

Il libro parla di un viaggio alla ricerca di verità taciute per lungo tempo, di famiglia e di crescita individuale. Quanto c’è di autobiografico nell’opera? E quanto invece è frutto della tua immaginazione?
Per fortuna la mia vita è molto più semplice e lineare di quella di Modì, il protagonista. I viaggi di infanzia a Parigi sono effettivamente avvenuti, e il tornare costantemente in una città che mi era vicina ed estranea al tempo stesso mi ha permesso di analizzare come fosse la mia percezione della città a cambiare, e non necessariamente la metropoli stessa. Un altro tema importante nella storia è quello del sacrificio, delle scelte che facciamo nel momento in cui non possiamo più smettere di temporeggiare, e decidere definitivamente chi siamo. Ho applicato questo a una famiglia dalle dinamiche complicate, e da lì ho sviluppato la trama. Diciamo che sono un grande amante dei classici "What If" applicati alla vita quotidiana, e mi piace esplorarne gli sviluppi.

Come in tutte le opere della collana “Le città viste dall’alto”, anche qui vi è una città, protagonista silenziosa, ma onnipresente: Parigi. A cosa è dovuta questa scelta? Cosa rappresenta la capitale francese nella tua vita?
Il libro è una dichiarazione di amore a Parigi, per quanto il ruolo della metropoli nella storia sia alquanto in chiaroscuro. Rappresenta una parte importante dei miei ricordi infantili e lì ci sono stati passaggi importanti della mia vita personale.

Ennio Bufi è l’artista che si è occupato della parte grafica de Il settimo splendore. Sappiamo che non è la tua prima collaborazione con il disegnatore. Puoi raccontarci qualche aneddoto a riguardo? Come vi siete conosciuti? E come vi siete ritrovati a lavorare su questo libro assieme? Quali sono, in termini pratici, le vostre dinamiche lavorative?
Io ed Ennio abbiamo collaborato per diversi anni su progetti totalmente diversi (le avventure a fumetti di Geronimo Stilton), e un anno siamo stati invitati per un tour in California per il Free Comic Book Day. Da lì è nata una grande amicizia (facilitata dalla “pugliesità” di entrambi), che ci ha fatto promettere che un giorno avremmo lavorato insieme su qualcosa di nostro. Qualche anno dopo Michele [Foschini] e Caterina [Marietti] della Bao avevano espresso il desiderio di dare alle stampe un libro realizzato da Ennio, io avevo la storia già pronta e ogni pezzo è caduto al suo posto. In fase di sceneggiatura, cerco di essere pignolo sui passaggi che reputo fondamentali, per le “scene madri” di cui devo essere assolutamente sicuro della riuscita, altrimenti tendo a dare libertà al disegnatore, soprattutto se c'è una profonda conoscenza pregressa.

Il settimo splendore parla, fra le tante altre cose, anche di un tema delicato e spesso scomodo: la malattia mentale. Quanto queste tematiche così attuali nella società attuale, specialmente fra i giovani, ti hanno toccato da vicino? Cosa pensi a riguardo?
Ho riflettuto attentamente prima di affrontare questi temi, soprattutto perché sono estranei alla mia vita personale, e troverei odioso se si avvertisse dell'artificiosità in argomenti così delicati. Durante la lavorazione, il complimento più grande che mi è stato rivolto è stato quello di essere riuscito a ricreare le tensioni e i silenzi di una famiglia interrotta, pur non avendo alcun tipo di esperienza diretta al riguardo.

Da tempo lavori come editor (e ora anche sceneggiatore) per Bao Publishing. Come e quando è iniziato questo rapporto lavorativo con la casa editrice milanese? Cosa puoi raccontarci della vita di redazione in Bao?
Sono in Bao dal primo giorno, e questa è forse la cosa che mi riempie più di orgoglio. Mi ero trasferito a Milano nella speranza di lavorare come sceneggiatore e mi sono ritrovato coinvolto in un progetto folle e coraggioso come quello di aprire una casa editrice. Ormai al quinto anno, siamo cresciuti per dipendenti, libri a catalogo e riconoscimento pubblico; a permetterci di mantenere un equilibrio tra questa espansione e la cura nei confronti dei libri pubblicati sono i sentimenti di amicizia e di coesione che ci legano. La vita in redazione è frenetica, ma il fatto che ci guardiamo le spalle a vicenda ci permette di lavorare con serenità.

Bao è oramai una realtà consolidata nel panorama fumettistico nazionale, e non solo, anche grazie a una folta squadra di talenti. Zerocalcare, punta di diamante del team e bomber di sostanza, Cyril Pedrosa fantasista e rifinitore dal tocco preciso e delicato, Stefano Simeone e Alberto Madrigal instancabili ali sulle fasce, solo per citarne alcuni. In questo “Dream Team” in che ruolo ti vedi?
Faccio la traversa? No, a parte gli scherzi, mi vedo molto di più in un ruolo a bordo del campo, gli editor fanno un lavoro oscuro che raramente emerge. Questa sortita in campo (e qui la chiudiamo con la similitudine calcistica) è stata elettrizzante, e aver lavorato in questi anni con gli artisti e amici che hai citato (in minima parte) mi ha insegnato più di quanto potessi sperare.

IL-SETTIMO-SPLENDORE-p1

Parliamo del tuo passato, delle tue “origini segrete”: come e quando è nato il tuo amore per la nona arte? Quale è stato il tuo percorso di formazione artistica?
A parte i Topolino che leggevo “ereditandoli” dalle mie sorelle, sono cresciuto leggendo Bonelli, il primo acquisto ponderato fu un Almanacco della Paura 1996. Per tutto il liceo sono andato avanti leggendo solo italiani, ero un lettore distratto, non facevo distinzione di sceneggiatori o disegnatori, tutto veniva racchiuso dal titolo della testata, che fosse Dylan Dog, Dampyr o Martin Mystère. Il mio periodo di puro nerdismo è cominciato tardissimo, al primo anno di Università, quando alcuni amici mi hanno introdotto ai volumi Vertigo e mi hanno aperto il terzo occhio. Da The Sandman in poi, ho capito che volevo scrivere, e volevo scrivere fumetti. Sempre quegli amici mi hanno permesso di accedere a collezioni di fumetti fantasmagoriche, saltando a piè pari le parti dimenticabili, per seguire gli highlight della storia del fumetto. Dopo aver studiato giornalismo a Bari, sono passato prima per Bologna (studiando sceneggiatura per il cinema) e infine a Milano.

Sei nato e cresciuto a Bari, città recentemente nominata come “la più felice d’Italia”. Quanto pensi che questa abbia influenzato il tuo percorso di vita, oltre che quello artistico? Quali sono i vantaggi che il nascere a Bari ti ha dato? E, di contro, quali sono gli svantaggi, dato che Bari è oggettivamente una città fortemente periferica del mondo dell’editoria a fumetti?
Purtroppo, ho dovuto abbandonare Bari per cercare di realizzare il mio sogno, lavorare nel fumetto. Non saprei fare un distinguo tra i pro e i contro della città, so solo che, per una crescita personale, ritengo che sia necessario allontanarsi dal posto in cui si è nati. Bisogna sempre sacrificare qualcosa per raggiungere un obiettivo, e diciamo che io sono un grande amante delle strade in salita, le sfide mi entusiasmano.

Sei un artista giovane e promettente, uno di quelli che, sostanzialmente, ce la sta facendo. Cosa ti sentiresti di consigliare a coloro che, più giovani di te, si vogliono affacciare nel mondo del fumetto?
Premesso che mi imbarazza la definizione artista-giovane-promettente, per chi vuole avvicinarsi al mondo del fumetto, do un consiglio e una speranza. Il consiglio è di farsi trovare pronti, di essere competenti ma non saccenti, disponibili ma non disperati, educati ma non timidi; la professionalità, intesa come approccio a libri, persone e ruoli, è la qualità che paga di più, a patto di trovare interlocutori seri. La speranza è che il mondo del fumetto è molto aperto alle new entry, alle nuove idee, anche se questa mancanza di “selezione all'ingresso” ti costringe a distinguerti per personalità.

Chiudiamo con uno sguardo al futuro: quali sono le tue aspettative riguardo Il settimo splendore? E, guardando ancora più avanti, stai già lavorando a qualche nuovo progetto?
Spero che il libro metta ad altri la voglia di scrivere. I libri che ho più amato mi hanno sempre dato il desiderio di scrivere, di mettermi alla prova. L'idea di avere un effetto simile su qualcun altro è potentissima. Ah, e spero che venda anche vagonate di copie. O che almeno vada in pari, il rovescio della medaglia del lavorare nella casa editrice che ti pubblica è che quando poi arrivano i dati di vendita non c'è alcun tipo di “filtro con la realtà”.
Per i nuovi progetti, avrei una storia che mixa viaggi nel tempo, musica rock e storie adolescenziali. Devo solo trovare un disegnatore paziente e una casa editrice che mi pubblichi.

Grazie per la tua disponibilità, ci vediamo presto al Lucca Comics & Games.

Sottoscrivi questo feed RSS