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Spawn #1 Director's Cut, la cover di Todd McFarlane omaggia Spider-Man

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Sono passati 25 anni da quando, nel maggio 1992, usciva il primo numero di Spawn, creato da Todd McFarlane per la appena nata Image Comics (vi rimandiamo alla lettura di un nostro recente Focus).

Mercoledì prossimo, 17 maggio, uscirà lo storico #1 in edizione Director's Cut.
Per l'occasione sono state realizzate diverse cover. Oltre a quella di Ashley Wood, saranno disponibili le variant di Clayton Crain, che omaggia la cover del 1992, e la variant dello stesso McFarlane, che "emula" quella di Ultimate Spider-Man #1 dell'ottobre 2000, realizzata da Joe Quesada.

Questa edizione Director's Cut includerà inoltre artboards originali di Spawn #1 e sarà corredata dai commenti dell'autore pagina per pagina e arricchita di contenuti inediti.

Di seguito potete ammirare le cover di Spawn #1 Director's Cut, diffuse da Bleedingcool.

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Michelinie, Larsen e il ritorno dei Sinistri Sei, la recensione di Spider-Man Collection 4

Nella collana da libreria Spider-Man Collection in cui Panini Comics alterna il ciclo di J. M. Straczynski ad altre saghe, troviamo la recente proposta Il ritorno dei Sinistri Sei che raccoglie i numeri di The Amazing Spider-Man 334/339 del 1990.
Scritta da David Michelinie e disegnata da Erik Larsen, la storia riporta in scena il famigerato gruppo di nemici apparso per la prima (ed allora unica) volta nel celebre primo Annual della testata e uscito nel 1964 per i testi di Stan Lee e i disegni di Steve Ditko (autore, quest’ultimo, anche della trama). E ritorno non poteva avvenire in un momento migliore in quanto Larsen in quel momento, e Todd McFarlane prima, proponevano uno Spider-Man che graficamente pescava a piene mani dalla versione di Ditko, naturalmente aggiornandola e rendendola contemporanea allo stile di fine anni '80, portando dunque il personaggio a un'interpretazione stilistica più simile a quella delle origini che si era persa dall'arrivo di John Romita Sr..

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Con l’uscita della testata Spider-Man nel gennaio del 1990, McFarlane aveva lasciato Amazing per affrontare questa nuova avvenuta come autore unico delle avventure dell’Uomo Ragno. Già in passato, Larsen, aveva sostituito su Amazing l’amico Todd (con il quale fonderà, due anni dopo, la Image Comics e con cui collabora tutt’oggi) alle matite nel periodo estivo in cui la serie diventava quindicinale. Lo stile dei due fumettisti era molto simile e Larsen aveva un dono raro, ovvero la rapidità esecutiva, che gli consentiva di sfornare tranquillamente due tavole al giorno e dunque due albi al mese. In poche parole, era l’erede perfetto per sostituire McFarlarne che aveva contribuito non poco al successo di vendite Marvel (e di Spider-Man) in quel periodo. Indubbiamente, i personaggi grandi e spesso in primo piano e l’assenza frequente di sfondi, contribuivano a questa rapidità; tuttavia le sue tavole risultano sempre dinamiche e costruite con gran mestiere, così come la capacità recitativa dei protagonisti risulta sempre convincente. Inoltre, il richiamo stilistico a Ditko non solo nelle movenze ragnesche di Spider-Man, ma anche nei volti e negli sguardi dei personaggi, è decisamente apprezzabile.

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Riguardo la trama, David Michelinie mette al centro degli eventi il Doctor Octopus che contatta i vari “colleghi” dei Sinistri sei, ovvero un costretto Uomo Sabbia (che in quel periodo rigava dritto), l’Avvoltoio, Electro, Mysterio e Hobgoblin (che sostituisce Kraven). La storia, che si dipana in sei albi, mantiene la tipica struttura episodica dell’epoca con tanto di titolo diverso per ogni albo, frazionando dunque la narrazione: Spider-Man si troverà, comunque, ad affrontare singolarmente i vari nemici, per poi trovarseli contro tutti insieme solo negli ultimi 2 albi.
Il motivo per cui Doc Ock vuole riunire il gruppo fa tanto film di fantascienza di serie b: sabotare il lancio di un satellite da parte della Cordco, il cui obiettivo è individuare i flussi di forza per poi sfruttarli in campo energetico, per diffondere un veleno mortale e minacciare le nazioni della Terra e ottenere così il dominio del mondo. Peter Parker in questo periodo alterna il lavoro al Daily Bugle con quello di assistente di laboratorio e dottorando all’Empire State University, ovvero proprio la sede dove avverrà il lancio.

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L’intreccio narrativo principale non si dimostra particolarmente fitto e sofisticato, procede anzi in maniera semplice e piuttosto frammentaria e non senza qualche ingenuità tipica dell’epoca (possibile Spider-Man si trovi sempre al posto giusto e al momento giusto?). Ad aggiungere interesse sono invece le due trame secondarie che valorizzano l’intreccio soap-operistico tipico della serie con Zia May costretta a dire addio all’amato Nathan dopo una tragica fine, e Mary-Jane (sposata con Peter in questo periodo), impegnata come attrice da telenovela e alle prese con un inseguitore molesto nonché violento.

Il ritorno dei Sinistri Sei, nell’edizione cartonata Spider-Man Collection, è una lettura leggera e divertente, ottimo rappresentante di quello che erano i fumetti Marvel a inizio anni ’90 e per questo rivolta tanto a chi ha seguito la saga all’epoca negli albetti e ha piacere di rileggerla in una nuova veste, sia ai lettori più giovani che magari in quel periodo non erano ancora nati.

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Anteprima di Ben Reilly: The Scarlet Spider #1

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Mercoledì 26 aprile uscirà il primo numero di Ben Reilly: The Scarlet Spider #1. Scritta da Peter David e disegnata da Mark Bagley, la serie vedrà Ben Reilly di nuovo nel costume indossato negli anni '90, ma sarà un eroe o un villain? Dopo gli eventi di The Clone Conspiracy, Ben è tornato con una nuova prospettiva di vita. Non come il clone di Peter Parker - ma come padrone di se stesso. Riuscirà ora a fuggire dai suoi demoni personali e, non ultimo, a essere un passo avanti all'uomo che gli dà la caccia: Kaine Parker, l'ex Ragno Rosso? Scopriremo questo e altro in questa nuova serie.

Nella gallery qui di seguito un'anteprima di Ben Reilly: The Scarlet Spider #1 diffusa da CBR. Le variant cover sono ad opera di Greg Land, Tom Lyle, John Tyler Christopher e J. Scott Campbell.

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Le prime tavole di Spider-Men II di Brian Michael Bendis e Sara Pichelli

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Brian Michael Bendis e Sara Pichelli, il team creativo che ha dato la vita al personaggio di Miles Morales/Spider-Man nella linea narrativa Ultimate nell'ormai lontano 2011, ritorna ancora una volta sulla sua creazione per realizzare il sequel del crossover Spider-Men del 2012, in cui per la prima volta il giovane teenager ha incontrato il classico Arrampicamuri Peter Parker. Al termine di quella miniserie, vedevamo Peter cercare su Google il Miles Morales di Terra-616 e rimanere sconcertato dal risultato ottenuto, senza che però fosse reso noto al lettore.
In Spider-Men II, miniserie in 5 numeri che debutterà a luglio per Marvel Comics, avremo finalmente la risposta a questo interrogativo.

“Miles e Peter [che attualmente vivono nello stesso universo] hanno a che fare più spesso l'uno con l'altro. Quando Peter è diventato Spider-Man, non aveva la minima idea che qualcuno poi avrebbe potuto ricoprire quello stesso ruolo. Questa premessa, questo tema, viene analizzato sotto diversi punti di vista e Miles e Peter sono al centro di tutto ciò”, ha dichiarato Bendis a Nerdist. La serie sarà anche incentrata sul significato di voler essere all'altezza di un ruolo che ha un suo peso, all'altezza di un nome e di una eredità che hanno spinto Miles a crescere per non essere da meno rispetto al suo omonimo, almeno a livello di alter-ego, ma cercando al contempo di crearsi una propria strada, allontanandosi dalle influenze che gli hanno permesso di diventare quello che è ora.

Per quanto riguarda il comparto artistico, Bendis assicura che la storia sarà emotiva e meravigliosa come il precedente capitolo. “Sara Pichelli è una delle migliori artiste di fumetti viventi, e uno dei suoi contributi più grandi è stato proprio Miles… Sono davvero felice che abbia accettato questo progetto”.

Di seguito potete trovare la cover e due tavole in bianco e nero di Sara Pichelli.

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