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The Amazing Spider-Man: parlano Arad e Tolmach

Intervistati da CBR, i produttori di The Amazing Spider-Man, Avi Arad e Matt Tolmach, hanno parlato della pellicola reboot sull'arrampicamuri, affrontando differenti argomenti quali il protagonista Andrew Garfield e la benedizione ricevuta da questi dal precedente Spidey cinematografico Tobey Maguire, ma anche la possibile saturazione del genere supereroistico al cinema. 

Avi Arad su una probabile fine del genere: "No. Questa è la ragione per cui non finirà mai: primo, e qui mi schiero apertamente, la DC Comics non ha il cuore, perché non hanno mai avuto Stan Lee. Stan Lee ha scritto dei personaggi veri con problemi veri e le sue metafore erano brillanti; secondo, tutti ci appassioniamo a una cosa unica, rispetto alla nuova generazione - è normale avere una nuova generazione, ovviamente - ragazzi che amavano i fumetti e la letteratura fantasy. E questi ragazzi sono diventati scrittori, produttori, registi, direttori della fotografia. Hanno conosciuto la CGI. La tecnologia si è evoluta molto velocemente in modo da facilitare film come quelli. E tutto d'un tratto accadde -- un fumetto o un videogioco sono storyboard. Sono davvero storyboard incredibilmente dettagliati. Quindi se sono un regista e voglio essere furbo, più immagini ci sono, più materiale ho. Il personaggio è scritto e posso leggere il fumetto e vedere se ne sono attratto, ma tutto l'insieme diventa materiale per la produzione. Dai costumi ai tagli dei capelli, dagli sfondi alla città. La città è un personaggio. Quindi non finirà se i film stupidi non faranno strada. L'unico modo per rovinarlo -- abbiamo quasi incasinato il 3D..."

Matt Tolmach su Andrew Garfield e il cambio di testimone con Maguire: "Ho mostrato ad Andrew l'e-mail la sera in cui tutti eravamo a Cancun perché -- è una persona grandiosa. Per lui ha significato così tanto che Tobey abbia dato la sua benedizione al cambio di testimone. E Tobey è il ragazzo più fico del pianeta.
Con Andrew c'è un'autenticità emotiva che è innegabile. Lo vedi subito quando qualcuno è sincero di cuore e quando no, non si può fingere. E la sua connessione con il personaggio era così genuina. E noi dicevamo: 'Certo che devi dirlo, perché è reale!'. Direi che Andrew e Avi sono stati i due più grandi fanatici sul set. E c'è bisogno di cose del genere. Devi sapere dov'è casa. E casa, per me, è Avi in qualità di fonte per tutte queste cose. E per Avi sono Stan Lee e i fumetti".

Traduzione di Andrea Fiamma

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