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The Avengers: la premiere di Roma

Si è tenuta sabato a Roma, la premiere italiana di The Avengers, il film sul supergruppo Marvel in uscita nelle sale il 25 aprile. Presenti all'evento gli attori Tom Hiddleston , Scarlett Johansson, Chris Hemsworth e Mark Ruffalo. Potete vedere le immagini  nella galleria in basso.

Vi riportiamo anche alcuni stralci della conferenza stampa, in cui gli attori hanno parlato della pellicola e del regista Joss Whedon, con un inedito paragone tra questi e Woody Allen fatto dalla Johansson.

a cura di Sarah Passacantilli

Mark Ruffalo: “Ci sono diversi aspetti che rendevano interessante per me questo ruolo; sicuramente tra questi c’è la possibilità di essere sia Hulk che Bruce Banner e tutti morivano dalla voglia di vedermi arrivare nella mia tuta di motion-cap e questo non era proprio gratificante, anzi a volte era persino imbarazzante: rendeva più grande tutto ciò che non doveva esserlo, e più piccolo ciò che invece era più grande. Ci sono state tante risate sul set quando arrivavo con la mia tuta. Però la maggior parte di queste scene le ho girate lontano dagli altri attori del cast, in una piccola scatola verde. Poi, tutte le scene sono state montate insieme sullo schermo. Si tratta senz’altro di una tecnologia straordinaria, e credo che gli anni che ho passato a teatro mi sono serviti tantissimo, perché hanno raccontato la mia immaginazione, e mi hanno permesso di godermela. La componente tecnica è sicuramente stata più importante di qualsiasi altro ruolo che ho recitato in passato, e quello che è stato molto apprezzato è che dietro c’era sicuramente una storia potente, quindi un aspetto tecnico così importante senza una storia di quel calibro o di altri componenti molto forti del film non avrebbe funzionato.”

Tom Hiddleston: “Ho lavorato con Woody Allen circa otto giorni quindi non ho moltissimo da dire su di lui. Per quanto riguarda Joss, devo dire che ha un profondo rispetto ed un profondo affetto. Ha visto Midnight in Paris mentre stavamo girando The Avengers; Loki, il personaggio che interpreto nel secondo film, coi suoi capelli lunghi e neri è completamente diverso dal primo. Quando Joss ha visto Midnight in Paris ha avuto difficoltà a riconoscermi. Come dicevo, Joss è affascinato dalla mitologia, perché gli consente di raggiungere un livello superiore sia per la sceneggiatura che per la regia; ne ha profonda ammirazione, sia per quella antica che per quella shakespeariana, che quella fantascientifica. In questo modo gli è consentito di dare un certo respiro ai suoi personaggi, che sono così “ingigantiti”, al di sopra della realtà. Questo però non significa che non sia attento ai dettagli o che manchi di specificità; gli consente invece di esprimere quella che è la sua visione del mondo, e lo fa sia nella scrittura che nella regia. Però comunque presta attenzione alla specificità e al dettaglio, mentre Woody è interessato ad un tipo di sofisticatezza diversa, un po’ più fuori dal comune; è alla ricerca della commedia, dell’intimità, è più concentrato sui piccoli dettagli della vita, anche se devo dire che l’idea di Woody Allen che dirige gli Avengers non è malvagia, anzi, è molto affascinante.”

Scarlett Johansson: “Woody non è un tipo che dà appunti; quanto ti sceglie per un ruolo, si aspetta da te che tu sappia come interpretare un personaggio. Magari ti guida in un’altra direzione se vede che stai deviando rispetto a quello che si aspetta, però non ti subissa di note. Entrambi a loro modo sono molto specifici, perché anche Woody lo è. Non c’è tantissima differenza tra loro: sicuramente Joss è più specifico sulle note che ti dà, Woody lo è meno.”

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