Gener8 - il 3D di Ghost Rider: Spirit of Vengeance

Vi presentiamo, in esclusiva per Comicus, un'intervista a Paul Becker, Stereo Producer della Gener8, società che si è occupata della realizzazione del 3D del film Ghost Rider: Spirit of Vengeance, in uscita nelle sale italiane il 23 marzo.

Italian/English version

Intervista a cura di Carlo Coratelli e Valerio Coppola

Traduzione di Sarah Passacantilli

Quando avete iniziato a lavorare sul film?

Abbiamo iniziato a parlare del 3D con il team in fase di produzione, poi abbiamo iniziato la conversione vera e propria nel Marzo dell'anno scorso.

Quali sono le tecnologie che utilizzate? Quante persone hanno lavorato a Ghost Rider: Spirit of Vengeance?

Usiamo un metodo di ricostruzione 3D. Modelliamo l'intera ripresa 2D in un ambiente 3D, e poi rifotografiamo ... Nel nostro studio, 120 artisti hanno lavorato su questo film.

Ci potete descrivere, nel dettaglio, il processo che affrontate sulle singole scene del film?

Analizziamo ogni ripresa e la suddividiamo in livelli o forme che richiederanno tracciati e modellazione. Questi dati sono compilati da un certo numero di software nel nostro sistema StereoSuite. StereoSuite crea un intero ambiente 3D basato sui tracciati 2D, e sulla modellazione ed animazione 3D. La base originale è proiettata sui modelli. Il nostro team di stereografi interni lavora con StereoSuite, basandosi sulle richieste del cliente riguardo quanto questo 3D debba essere pronunciato o "aggressivo". Dopo questo processo, importiamo nuove informazioni che si rivelano quando si guarda un ambiente 3D con due occhi. Questa funzione è chiamata occlusion painting, che comprende un certo numero di tecniche che ci aiutano a velocizzare il processo. Poi, il quadro finale è rifinito dagli artisti, che prendono decisioni riguardo ciò che manda per finire quel particolare shot.

C'è stata una sequenza in particolare che vi ha fornito più difficoltà per quanto riguarda la conversione in 3D?

C'era una scena semplice di dialogo tra Johnny Blaze e Nadya, a cui è interessato sentimentalmente, in cui i capelli dell'eroina erano davanti ad alcuni rami invernali. È stato difficile separare i capelli dallo sfondo.

Quale collaborazione e/o indicazioni avete ricevuto dai registi della pellicola?

Abbiamo lavorato direttamente con Craig Mumma, lo stereografo del film. Craig ha lavorato da vicino con il nostro Stereografo Senior, Ben Breckenridge, per conferire un feeling 3D generale, e così ha creato su misura le cose necessarie a ciò che stava accadendo all'interno di ogni sequenza.

Le parti infiammate del personaggio e della sua moto hanno offerto possibilità particolarmente interessanti per quanto riguarda il 3D?

Di sicuro! Non c'è nulla di meglio del volume e delle trasparenze in 3D.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Ci piacerebbe dirvelo, ma non possiamo parlare di alcun progetto almeno finché non viene reso pubblico. Quello che possiamo dire, comunque, è che siamo molto emozionati per il lavoro che stiamo facendo in questo momento, e per il contributo che stiamo dando a questo fantastico progetto 3D.

English version

When did you start to work on the movie?

We started talking with the team about 3D during production, then we started conversion in March 2011.

Which technologies do you use? How many people worked on Ghost Rider: Spirit of Vengeance?

We use a 3D reconstruction method. We model the entire 2D shot in a 3D environment and then rephotograph out of the left and right eye. At our studio 120 artists worked on the film.

Could you describe, in detail, the process you go through for every single sequence of the movie?

We analyze each shot and break it into layers or shapes that will require tracing and modeling.  This data is compiled from a number of off-the-shelf software packages into our StereoSuite system.  StereoSuite creates a full 3D environment based on the 2D tracing and 3D modelling and animation. The original plate is projected onto the models. Our in-house stereographer team sets stereo, based on client input about how pronounced or aggressive the 3D should be. After that we paint in new information that is revealed when viewing the 3D environment through two eyes. This is called occlusion painting, which we have a number of techniques that help us speed up the process. Finally, the final paint is done by artists, making decisions about what is needed to finish the shot.

Was there a particular sequence that caused you more trouble for the 3D conversion? 

There was a simple dialogue scene between Johnny Blaze and his love interest-Nadya, that featured the heroine's hair in front of winter branches. The hair was very difficult to separate from the background.

What kind of cooperation and/or indications did you received from the directors?

We worked directly with Craig Mumma, the film's stereographer.  Craig worked closely with our Senior Stereographer, Ben Breckenridge, to determine an overall 3D feeling and tailored the experience to what was happening within the sequences.

Did the flaming parts of the character and his bike offered some particularly interesting chances for the 3D?

Definitely! There is nothing cooler than volume and transparency in 3 dimensions.

The next projects you will be working on?

We would love to tell you, but can't talk about projects until they are released. What we can say is that we are really excited about the work we are doing right now. And, we are excited to directly contribute to a fantastic 3D experience.