Menu

Focus On: Nurse Jackie

I cosiddetti “medical drama” hanno da sempre rappresentato un filone narrativo molto redditizio per le emittenti statunitensi, declinato in diverse e sempre efficaci variazioni: la soap di General Hospital, il realismo di E.R., la declinazione romantica di Grey's anatomy... un genere che sembra non tramontare mai, universale come pochi (si pensi anche alle controparti nostrane). Una vitalità sicuramente figlia dell'adattamento ai gusti del pubblico, fino ad arrivare ad House, che con il suo protagonista ruvido e sopra le righe ha portato una ventata di "scorrettezza controllata" sulle reti generaliste, pur restando ben lontani dai temi più difficili che invece vengono raccolti con spavalderia dalle emittenti via cavo, intente a lanciare serie sempre più trasgressive e alternative. E l'infermiera Jackie Peyton rappresenta, in questo senso, la versione "nera" del Dr. House .

Creata da Lix Brixius, Linda Wallem e Evan Dunsky (tre autori di cui solo quest'ultimo vanta un trascorso televisivo importante con C.S.I.), Nurse Jackie è composta da dodici episodi di mezz'ora per stagione, incentrati su un'infermiera le cui indubbie doti umane e lavorative vengono contro-bilanciate da una crescente dipendenza dagli anti-dolorifici, che la spingono sempre più in un abisso di bugie, tradimenti e bassi stratagemmi, un personaggio tutt'altro che positivo tanto da aver fatto incazzare non poco le infermiere statunitensi. La spirale negativa in cui la protagonista precipita di stagione in stagione viene immersa in un contesto da commedia che ne smorza nettamente l'impatto drammatico, mantenendo la serie costantemente sopra le righe in uno stile narrativo comune a molte altre serie come Breaking Bad e Weeds.

Dopo una prima stagione d'esordio esplosiva e destabilizzante, la seconda è stata caratterizzata dal consolidamento delle trame e dei personaggi, mentre la terza (terminata lo scorso giugno) ha mostrato segni di stanchezza, dando la sensazione di voler vivere di rendita più che cercare di evolversi.
Interamente retta sulle spalle della straordinaria Edie Falco, la serie già dalla seconda annata aveva scelto di concentrarsi sulla "discesa all'inferno" della protagonista, ma nell'ultima andata in onda si è assistito ad un progressivo gioco al rialzo, spingendo l'asticella della (im)moralità di Jackie sempre più in là, ingabbiando i pur pochi episodi in uno schema che trovare già logoro in una serie così giovane è quantomeno preoccupante.
L'aver scelto di manicheizzare i personaggi di contorno, più funzionali all'alleggerimento dei toni della serie che altro, porta ulteriormente un senso di ripetitività e avvitamento che butta all'aria tutta la forza narrativa che era ben presente negli esordi, al punto che il consueto cliffhanger finale è praticamente telefonato, tanto è perfettamente incastrato nella logica della discesa nell'abisso della protagonista.
La scrittura resta pregevole nelle interazioni, nelle battute, nella scelta di narrare la tragedia di una tossicodipendente evitando toni cupi e disperanti, ma se dopo 36 episodi (oltretutto di mezz'ora) il gioco mostra già la corda, allora c'è decisamente qualcosa che non va.
Ci si può solo augurare che per la quarta stagione, la cui premiere è prevista per l'8 di aprile, gli sceneggiatori trovino il modo di spezzare la "routine", altrimenti tutta la bravura della Falco andrà irrimediabilmente sprecata.
Una nota: Steve Buscemi ha diretto sei episodi della serie, divisi tra la prima e la terza stagione.

Network: Showtime
Produzione: Showtime, Lionsgate Television
Prima messa in onda USA: 08/06/2009
Prima messa in onda ITA: 05/03/2010
Stagioni: 3 (rinnovata)
Episodi: 36

Torna in alto