Menu

Focus On: Person of Interest

PERSON OF INTEREST
Network: CBS
Produzione: Warner Bros
Prima messa in onda USA: 22/09/2011
Prima messa in onda ITA: -
Stagioni: 1
Episodi: 22

Chi si ricorda di Chris Carter? Il celebrato creatore di X-Files, che dopo il successo mondiale della serie sembrava fosse diventato il Re Mida della TV americana, il geniale sceneggiatore capace di creare solo telefilm di successo. Poi vennero Millennium, The lone gunmen, Harsh realm... e si capì come Mulder e Scully fossero stati poco più di un colpo di fortuna. J.J. Abrams è un po' il Chris Carter del 21esimo secolo, stessa fama da creativo che non sbaglia un colpo che, invece, di colpi ne ha sbagliati parecchi, il cui successo più celebrato (Lost) è stato in realtà portato avanti da altri, avendo lui collaborato solo saltuariamente, lasciando tutto in mano a Lindelof e Cuse. Ma il nome risulta ancora spendibile ad Hollywood (anche perché a differenza di Carter qualche successo continua ad azzeccarlo, sebbene più per il grande schermo), e viene messo in evidenza anche su prodotti che creativamente non gli appartengono, come Person of interest.

Nato da un'idea del fratello meno famoso di Christopher Nolan, Jonathan, il serial in effetti verte su temi molto cari ad Abrams, la predestinazione e il fato e come si possa cambiarli con la propria determinazione, e dunque non stupisce il suo interessamento come produttore esecutivo. L'idea che una sorta di Echelon sia in grado di estrapolare dalla massa contorta di informazioni raccolte i potenziali protagonisti di un crimine in nuce non è di per sé nuova, ed offre possibilità infinite di variazioni sul filo del poliziesco/investigativo moderno con un'abbondante spruzzata di sospensione dell'incredulità. Il vendicatore inarrestabile e stolido, guidato da un nerd che ne è fisicamente speculare, sono un motore narrativo che ben poca immedesimazione possono generare nel pubblico, ma ben funzionali alla storia della settimana.

Come sempre Abrams porta con sé i propri attori preferiti, oltre a scegliere l'ottimo Michael Emerson come protagonista vari volti noti di Lost fanno capolino durante gli episodi, in una girandola di personaggi usa-e-getta come nella miglior tradizione poliziesca statunitense. Ed è proprio nel solco di quest'ultima che la serie permane, alternando episodi che sembrano usciti dritti da T.J. Hooker come intreccio e dialoghi, ad altri costruiti con maggiore attenzione: non per nulla i migliori, fino ad ora, sono quelli dedicati allo sviluppo di una trama a più ampio respiro, non ultimo il cliffhanger prima della pausa natalizia. La recitazione granitica di James Caviezel non aiuta sicuramente a rendere più credibile il suo fortissimo e infallibile personaggio (messo in difficoltà solo quando gli autori decidono di renderlo opportunamente distratto e superficiale), ed i flashback che dovrebbero approfondire il background dei protagonisti risultano troppo spesso posticci e gratuiti. Non si può certo avere pretese di realismo da una serie con questi presupposti, dai risultati altalenanti e insicuri, ma sarebbe almeno auspicabile un minor ricorso ai cliché nei comprimari e nei dialoghi perché possa trovare una dimensione superiore alla mediocrità in cui troppo spesso si adagia.
Non è noto al momento se la serie riceverà il rinnovo per una seconda stagione.

Torna in alto