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Focus On: Once Upon a Time

ONCE UPON A TIME
Network: ABC
Produzione: ABC Studios
Prima messa in onda USA: 23/10/2011
Prima messa in onda ITA: 25/12/2011
Stagioni: 1 (in corso)
Episodi: 22

Le favole sono da sempre una componente fondamentale della cultura occidentale, creando il fondamento per numerosi archetipi anche sociali che sono indissolubilmente connessi con il vivere quotidiano. Ed è peculiare che pur con il cambiare dei gusti e delle società, nonché delle modalità con cui la cultura narrata (e visiva) viene fruita, il vasto bagaglio delle favole sia rimasto sempre attuale pur quando immutabile. Sicuramente buona parte del merito va alla Disney, che con i suoi lungometraggi ha sedimentato nell'immaginario collettivo i protagonisti delle fiabe, sia pure nelle proprie versioni riadattate. Ed una rivitalizzazione moderna la si deve ad un film come Shrek, che ha dato il via a tutta una serie di riletture che si allontanassero dalla codifica classica, vuoi con intenti parodistici o comunque comici, vuoi con una visione più "realistica" o comunque drammatica. Ed è in quest'ultimo filone che si inserisce questa nuova serie.

Curiosamente lanciata contemporaneamente ad un serial che ne condivide molti elementi (Grimm della NBC), il concept creato da Edward Kitsis e Adam Horowitz deve molto al film Come d'incanto, partendo di fatto dalla medesima premessa che vede i personaggi delle fiabe “bloccati” nel mondo reale come frutto della maledizione della strega cattiva, ma se nel film si trattava di una singola principessa, qui è l'intero pantheon delle fiabe (ricalcato su quello Disney, su concessione della casa di produzione) a trovarsi nella nostra realtà, dimentichi della loro esistenza precedente e condannati all'infelicità eterna. Gli autori provenienti da Lost (e affiancati nella produzione da Damon Lindelof) ne riutilizzano lo stile basato sulla narrazione contemporanea alternata ai flashback dei vari personaggi, collegati alle vicende narrate nel singolo episodio, cercando di costruire un quadro generale in cui tratteggiare i protagonisti mentre la storia principale finisce a fare solo da collante sullo sfondo.

Data l'impronta della serie, che vede nei personaggi femminili la forza motrice, e il ritorno costante alla tematica della maternità, il pubblico cui si rivolge maggiormente è quello delle donne, ed è stata fin qui caratterizzata da buoni ascolti, tanto da aver confermato la stagione dagli iniziali 13 episodi previsti ai canonici 22. La schematicità dei personaggi purtroppo non agevola la scrittura, che risulta piatta, prevedibile e piena di forzature, costretta in uno stile pulitino e privo di inventiva che solo nella modernizzazione delle fiabe può trovare un qualche interesse. Effetti speciali di pessimo livello, mentre il cast è funzionale, senza nessun interprete che risulti incisivo o di valore, incluso Robert Carlyle nell'ennesimo ruolo alimentare.

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