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Focus On: Misfits

MISFITS
Network: E4
Produzione: Clerkenwell Films
Prima messa in onda GB: 12/09/2009
Prima messa in onda ITA: 10/01/2011
Stagioni: 3 (in corso)
Episodi: 21 (6 – 7 – 8)

Sebbene come pubblico italiano siamo abituati da decenni a fruire della produzione televisiva seriale statunitense, quella della Gran Bretagna è altrettanto ricca, se non produttivamente quantomeno dal punto di vista delle idee. Ed in particolare negli ultimi anni ha dimostrato una vivacità e un'inventiva per alcuni aspetti superiori a quelle dei cugini oltreoceano, tanto che questi ultimi si sono trovati ad inseguirli sul terreno dei remake. Forti di un'altrettanta molteplicità dei generi, gli inglesi hanno dimostrato maggiore coraggio nel battere strade nuove in contesti dove gli USA sono ancora impelagati con strutture più classiche. E Misfits ne è un chiaro esempio.

Creata da Howard Overman, che da solo ne ha scritto le prime due stagioni e parte della terza attualmente in onda, la serie stravolge l'approccio classico ai “giovani con super-poteri” creando personaggi “perdenti” inseriti in un contesto suburbano, ben lontano non solo dalla New York ma anche dalla Londra moderna ed avanzata, stravolgendo l'approccio più mainstream di serie come Heroes o Smallville: l'uso abbondante di ironia graffiante e politicamente scorretta immerge le velleità superomistiche nelle meschinità e passioni di un gruppo di ragazzi disadattati e degli adulti non meno “spostati” di loro. Ed è sicuramente il Nathan di Robert Sheehan ad essere simbolo del telefilm, tanto da venire posto sempre più al centro della scena fino a mangiarsi praticamente da solo l'intera seconda stagione, salvo poi abbandonare la serie prima di restare incastrato nel ruolo, salutandola con un episodio speciale distribuito sul sito dell'emittente poco prima della terza stagione. In questa, il suo personaggio viene sostituito dal Rudy di Joseph Gilgun, cercando di riproporne lo stile e l'approccio irriverente, risultandone però solo una pallida copia irritante e priva di carisma.

Se nella prima stagione la rottura con gli schemi classici è quasi l'elemento portante, concentrando la sceneggiatura più sulle singole storie e potenzialità dei personaggi che su un plot generale, già nella seconda l'autore si focalizza sulle tematiche classiche del genere (viaggi nel tempo, futuri alternativi, l'essere eroi), con una trama a più largo respiro che si prende a tratti troppo sul serio con gli inevitabili buchi narrativi, e termina in un finale con cliffhanger gestito in modo non proprio brillante. La terza stagione attualmente in corso sembra voler riprendere lo spirito degli esordi, ma al momento appare claudicante, i personaggi sono smarriti e privi di direzione, senza mordente, e l'assenza di Nathan è un buco nero che pare mangiarsi l'intera serie. Gli ascolti in patria restano alti, così come le potenzialità del cast originale (su tutti il Simon di Iwan Rehon e la Kelly di Lauren Socha), resta da vedere se l'apporto dei nuovi sceneggiatori potrà raddrizzare la qualità della serie.

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